lunedì 18 novembre 2019

Il Puerperio: l’intimità dopo il parto, quando aspettare?

      Dopo il parto, la vita di coppia viene messa a dura prova dall’arrivo di un bambino:  il brusco cambiamento ormonale dopo la gravidanza e la stanchezza per la routine giornaliera si fanno sentire, riducendo il desiderio intimo. Nonostante questo, una delle domande più frequenti delle mamme al ginecologo riguarda quando è possibile riprendere l’attività intima.

      Ci sono da considerare però alcuni fattori che possono inibire l’inizio dell’attività intima con il proprio partner:


  • Aspetto fisico: In generale, la donna può riprendere i rapporti sessuali a partire da un mese dopo il parto. Questo, infatti, è il periodo minimo di “convalescenza” per consentire ai tessuti di ripararsi dopo un’episiotomia, un taglio cesareo o in generale per riprendersi dall’evento parto. Infatti, anche se questo è stato naturale e senza alcuna complicanza, non di meno è una prova di resistenza fisica, che richiede un periodo di riposo.
  • Aspetto ginecologico: dopo un mese dal parto viene consigliata la visita presso il ginecologo, che valuterà la corretta cicatrizzazione di eventuali ferite cutanee e mucose, se l’utero è tornato alle dimensioni normali e se le perdite post partum sono cessate (o stanno per farlo, alcune piccole perdite sono nella norma). Anche nel caso di una visita medica perfettamente regolare, i cambiamenti fisici, anche fisiologici, conseguenti al parto possono ostacolare la ripresa dell’attività sessuale
  • La paura del dolore è un forte deterrente alla ripresa dei rapporti intimi, ma ci si può aiutare con due accorgimenti: il primo è di continuare a usare l’olio da massaggio perineale, insistendo sulle zone in cui i tessuti sono al tatto più fibrosi. Il secondo è di usare un lubrificante al momento del rapporto in quantità abbondanti, in modo da poter rimediare alla scarsa secrezione naturale. La ripresa dei tessuti può essere ancora più lenta nel caso di un taglio cesareo: i punti interni, infatti, impiegano più tempo a essere completamente riassorbiti, e, come in tutti gli interventi chirurgici sull’addome, possono residuare delle aderenze creando dolore. In questo caso, può essere necessario più tempo per riprendere una normale e soddisfacente attività intima, cosa che comunque avviene, in tempi variabili, nella grande maggioranza delle persone.
  • Scarsa tonicità delle pareti vaginali:dopo il parto (specie naturale) la scarsa elasticità delle pareti vaginali può ridurre il piacere sia della donna che del partner. Si tratta comunque di un fattore che si risolve nel tempo, aiutandosi con la ginnastica del pavimento pelvico, i cosiddetti esercizi di Kegel.
  • L’aspetto emotivo: questo aspetto non è da sottovalutare nella buona ripresa di intimità in coppia. I cambiamenti che la neo mamma sta affrontando sono radicali e le sue energie sono tutte concentrate sull’accudimento del piccolo, è comprensibile che l’attività intima sia l’ultimo dei suoi pensieri. La prima cosa da fare in questo caso è rispettare i propri tempi e accettare il fatto che per un periodo, più o meno lungo, i rapporti amorosi non potranno essere come prima. Inoltre, questo stato emotivo così delicato può essere condiviso con il partner, se questi preme per riprendere l’attività intima, soprattutto nel caso in cui, per ansia o problemi della gravidanza, l’astinenza dura da diversi mesi.
  • Fattori logistici: la presenza del piccolo, specialmente nel caso di co-sleeping, (presenza nel lettone del piccolo), rende difficile potersi ritagliare spazi di intimità per i suoi genitori e non aiuta certo il pensiero di poter essere interrotti da un risveglio improvviso e inaspettato. Ecco perché si consiglia sempre ai neo genitori di rispettare gli spazi del bimbo e abituarlo a dormire nella sua culla sin da subito.
Fonte https://www.chedonna.it/2019/11/20/gravidanza-intimita-guida/

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