martedì 12 novembre 2019

Piatti pronti, le attenzioni in gravidanza

      Si tratta di opzioni comode e spesso molto gustose. I piatti pronti possono essere un’ottima soluzione quando si va di fretta. Anche con il pancione, ma con qualche attenzione in più. Ne abbiamo parlato con Giorgio Donegani, esperto di alimentazione e tecnologo alimentare, e Maurizio Silvestri, ginecologo dell’Usl Umbria 2.

Insalate: ottime alleate, da trattare con cura
Piatti pronti, le attenzioni in gravidanza
      Le insalate sono una miniera di fibra, vitamine e acido folico. Per questo anche in presenza di toxo test negativo, rinunciare a consumarle sarebbe un peccato. Ecco perché i piatti pronti vegetali, come le insalate in busta, possono essere validi strumenti per incrementare il consumo di verdura in gravidanza.

      “L’insalata, ad esempio, è discretamente digeribile, idratante, ricca di vitamine e sali minerali. Il buon contenuto di fibra, inoltre, può aiutare a combattere il tipico problema della stitichezza”, spiega Giorgio Donegani. “Inoltre le verdure – così come la frutta – per il loro elevato contenuto di acqua e fibre, presentano poche calorie. A fronte di un elevato potere saziante. E sono utili per tutte le gestanti che devono tenere d’occhio la bilancia”, aggiunge Silvestri.

      Per l’insalata, anche se confezionata, vale solo un’accortezza: “L’imperativo è che sia pulitissima. Le verdure a foglia, crescendo a contatto con il terreno e dunque “a portata di gatto” sono a rischio contaminazione”, spiega Donegani. “Anche se i procedimenti di lavaggio prima del confezionamento sono molto accurati e, in condizioni normali, rendono inutile un ulteriore lavaggio, nel caso specifico di una mamma in attesa negativa al toxotest mi sento di consigliare – per estrema sicurezza – di ripetere il lavaggio anche a casa, sotto un getto di acqua corrente”, spiega il tecnologo alimentare.

      Se si opta per un prodotto in busta, inoltre, meglio orientarsi su insalate a foglia piccola. “Meglio scegliere quelle a foglia integra, non tagliata. Il taglio causa una dispersione degli antiossidanti e una fuoriuscita del liquido interstiziale che può aprire la strada alla proliferazione di batteri”, spiega Giorgio Donegani.

Due errori da non commettere
      Le “insalatone” più sofisticate, quelle con aggiunta di salse e ingredienti come formaggio, prosciutto o pollo, vanno consumate con attenzione. “In questo caso meglio leggere con attenzione l’etichetta, perché il contenuto calorico va ben oltre quello del semplice vegetale. Vanno, quindi, considerate alla stregua di piatti unici e non come contorni, specialmente se sono accompagnate da cereali”, spiega Donegani.

      Occhio anche ai condimenti “extra”, come le salse. Hanno un apporto di grassi importante, di cui è bene tenere conto. Specialmente per le donne che devono sorvegliare l’aumento ponderale. Non solo: “Al consumo delle salse dobbiamo prestare attenzione poiché contengono notevoli quantità di cloruro di sodio, di sale cioè. L’utilizzo deve essere sempre contenuto, soprattutto in gravidanza per il rischio dell’aumento dei valori pressori. Queste insalatone, infatti, rientrano fra gli alimenti che includono il cosiddetto ‘sale nascosto’”, ricorda il ginecologo.

Verdure precotte sottovuoto
      Sempre a proposito di piatti pronti e verdure, un’altra alternativa è costituita dai contorni cotti a vapore e conservati in buste sottovuoto. Senza particolari controindicazioni, può essere un altro strumento per aumentare il consumo di verdura in gravidanza. “Carote, zucca, cavolfiori, mix di vario genere mantengono i vantaggi della cottura a vapore, non contengono conservanti. E basta solo scaldarli un po’ al microonde. Sempre in busta sottovuoto si trovano anche altri prodotti come melanzane, peperoni e zucchine grigliate, anche queste solo da scaldare velocemente”, spiega Donegani. Importante, naturalmente, non “intaccare” la genuinità della cottura a vapore con condimenti esagerati.

Un giro in gastronomia
      Nei reparti gastronomia dei supermercati si trovano altri spunti interessanti per un pranzo veloce. “Oltre ai classici contorni di verdure, è possibile trovare primi e secondi. Senz’altro appetitosi, ma ai quali, in gravidanza, va posta attenzione. Sono assolutamente vietati, ad esempio, piatti come i carpacci di mare o il roastbeef a fettine, perché, essendo crudi o poco cotti possono esporre al rischio di tossinfezioni pericolose in gravidanza. E risultano comunque a rischio per chi è negativa al test della toxoplasmosi”, spiega Donegani.

      Possono invece essere una valida soluzione i piatti pronti a base di cereali, come il cous cous o la quinoa. “Attenzione, in questo caso, solo a escludere la presenza di ingredienti crudi che potrebbero creare problemi”. E anche in questo caso, occhio al “sale nascosto”.

      In generale, comunque, in gravidanza i piatti pronti vanno evitati se non si è sicuri della provenienza. “Spesso queste preparazioni contengono ingredienti deperibili, della cui adeguata cottura non possiamo essere certi. In gravidanza è bene acquistarli solo in luoghi fidati”, spiega Giorgio Donegani.

      Ricorda il ginecologo: “Quando il cibo non è stato preparato e conservato con le dovute attenzioni, si crea il rischio di tossinfezioni alimentari. Come, tra le altre, la listeriosi, particolarmente insidiosa in gravidanza poiché si manifesta con una sintomatologia simil-influenzale, ma può comportare problemi anche molto seri per il feto, come l’aborto o il parto prematuro”.

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      Anche i piatti etnici pronti sono senz’altro un’opzione gustosa. “Importante, in questi casi, evitare preparazioni troppo condite o fritte. Quanto al sushi, ormai un classico dei piatti pronti anche al supermercato, vale la disciplina che regola la vendita nei ristoranti: il pesce deve essere abbattuto e, quindi, è esente dal rischio Anisakis”, spiega Donegani.

     Tuttavia, in gravidanza, meglio avere qualche attenzione in più. “Il consumo di pesce crudo si accompagna comunque a rischi igienici e, quindi, anche in questo caso, al rischio di tossinfezioni alimentari”, raccomanda Silvestri. Meglio dunque aspettare per togliersi la voglia di sushi “take away” e virare verso qualcosa di cotto.

Zuppe, vellutate e minestroni pronti
     Zuppe, vellutate e minestroni pronti sono altre opzioni che hanno bisogno solo di essere scaldate prima del consumo. “Niente da dire, in proposito. Tendenzialmente sono preparazioni con una lista di ingredienti breve, per la maggior parte prive di glutammato, simili a quelle preparate in casa perché non contengono né conservanti, né coloranti”, rassicura l’esperto di alimentazione. Promossi, insomma.

     “Spesso contengono anche cereali e legumi: questo ci consente di considerarle piatti unici completi ed equilibrati”. Si aprono e si scaldano, facendo attenzione a consumarle nel giro di poco tempo dall’apertura. Un’occhiata preliminare all’etichetta, invece, anche in questo caso potrà aiutarci a quantificare il sale nascosto.

 Piatti pronti surgelati

     Un’altra soluzione pronta al consumo è quella dei piatti pronti surgelati, che hanno solo bisogno di essere scaldati. “Oggi, secondo la moderna tecnica IQF – individually quick frozen – garantiscono un sapore e una consistenza decisamente gradevoli e mantengono bene il valore nutritivo”, spiega Donegani.

     Sono molti i piatti pronti – primi o secondi, di mare e di terra – disponibili in commercio. “Non presentano problemi sul fronte igienico e dunque sono adatti anche in gravidanza. Attenzione, però, alle etichette. Da consumare con moderazione, ad esempio, le preparazioni elaborate con besciamella o aggiunta abbondante di formaggio o prosciutto: ricche di grassi e calorie, non sono complete sul fronte nutrizionale e non possono essere considerate piatti unici”, ricorda Donegani.

La sicurezza dei surgelati è garantita da un corretto mantenimento della catena del freddo. Per questo è fondamentale l’acquisto in luoghi fidati e il trasporto in ambiente refrigerato – buste termiche, ad esempio – nel tragitto verso casa. Attenzione anche alla regola d’oro: i surgelati, una volta scongelati, non vanno ricongelati e se invece si desidera porli nuovamente nel freezer occorre cuocerli prima di farlo.

Gli inscatolati
     Un’ulteriore alternativa “pret a manger” è rappresentata dai prodotti in scatola, che al massimo hanno bisogno di essere scaldati. “Naturalmente è auspicabile che non rappresentino una scelta quotidiana, perché sono tendenzialmente ricchi di sale”, raccomanda Giorgio Donegani. Ma possono essere un buon mezzo, ad esempio, per incrementare il consumo di legumi in gravidanza. “Fagioli, piselli, ceci e lenticchie precotti e inscatolati hanno solo bisogno di essere sciacquati con cura per eliminare il liquido di conservazione e riscaldati”, raccomanda.

     Bene anche il tonno in scatola, con l’accortezza di prediligere quello al naturale e scolarlo con cura. “Specialmente in gravidanza, meglio però limitarsi a un consumo sporadico. Il tonno non è il pesce migliore per il possibile accumulo di metalli pesanti e quello in scatola ha anche un minor contenuto di acidi grassi omega 3 rispetto al fresco”, suggerisce.

     “Sappiamo che il consumo di pesce è auspicabile in gravidanza, proprio  per il contenuto di omega 3”, ribadisce Maurizio Silvestri. “Quelli di grossa taglia possono contenere quantità elevate di mercurio, nocivo per il feto, e per questo è bene prediligere il pesce piccolo: pensiamo, ad esempio, alle alici, piccoli pesci azzurri”. Le alici si trovano anche in scatola, confezionate industrialmente: attenzione invece a quelle del banco gastronomia, che potrebbero essere marinate da crude, senza cottura preliminare.

Fonte https://www.dolceattesa.com/gravidanza/piatti-pronti-le-attenzioni-in-gravidanza_alimentazione/

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