La diagnosi precoce costituisce il migliore strumento attualmente a disposizione per la lotta contro i tumori.
Oggi parleremo, grazie ai risultati conseguiti da un gruppo di ricercatori dell’Università Sapienza di Roma, della possibilità di utilizzare una nuova tecnica ecografica per l’identificazione di tumori e lesioni testicolari, anche di piccolissime dimensioni.
Radiology, una delle riviste scientifiche più importanti del settore, offre un’anticipazione dei rilevanti risultati della ricerca e riporta i dati raccolti dall’équipe medica italiana.
Come spiega il Dott. Andrea Lenzi, coordinatore del progetto di ricerca, la possibilità di utilizzare un’ecografia con mezzo di contrasto per la diagnosi dei tumori ai testicoli è un traguardo importantissimo.
La capacità di individuare le masse tumorali quando sono ancora impossibili da percepire alla palpazione (dimensioni inferiori a 1,5 cm) rende possibile intervenire tempestivamente con la chirurgia conservativa, salvaguardando la fertilità del paziente nella maggior parte dei casi.
La tecnica ecografica, inoltre, permette di definire nel 97% dei casi la natura della massa, distinguendo con un’ottima approssimazione tumori benigni da quelli maligni.
I benefici della tecnica sono quindi davvero considerevoli, sia in termini strettamente medici che per la psicologia del paziente colpito.
I tumori testicolari rappresentano, oggi, la tipologia più frequente tra i giovani uomini di età compresa tra i 15 e i 40 anni, e negli ultimi cinquant’anni si è registrato un costante aumento della loro incidenza.
I dati riportati dalla ricerca hanno permesso di riscontrare ben 44 tumori maligni sui 115 pazienti presi in esame durante l’analisi, tutti delle dimensioni di pochi millimetri.
La possibilità di individuarli prima che raggiungano le dimensioni necessarie a essere percepiti con la palpazione, permette di scongiurare la necessità di asportare l’intero testicolo.
Grazie all’ecografia, sono stati individuati anche 42 tumori benigni e 29 lesioni di natura non tumorale.
La tecnica – sperimentata dai ricercatori mediante visite andrologiche condotte presso il Policlinico Universitario Umberto I – rappresenta un mezzo non invasivo per la diagnosi differenziale di rivoluzionaria importanza, al più presto destinata a un utilizzo su larga scala.
Fonte
Differential Diagnosis of Nonpalpable Testicular Lesions: Qualitative and Quantitative Contrast-enhanced US of Benign and Malignant Testicular Tumors
Oggi parleremo, grazie ai risultati conseguiti da un gruppo di ricercatori dell’Università Sapienza di Roma, della possibilità di utilizzare una nuova tecnica ecografica per l’identificazione di tumori e lesioni testicolari, anche di piccolissime dimensioni.
Radiology, una delle riviste scientifiche più importanti del settore, offre un’anticipazione dei rilevanti risultati della ricerca e riporta i dati raccolti dall’équipe medica italiana.
Come spiega il Dott. Andrea Lenzi, coordinatore del progetto di ricerca, la possibilità di utilizzare un’ecografia con mezzo di contrasto per la diagnosi dei tumori ai testicoli è un traguardo importantissimo.
La capacità di individuare le masse tumorali quando sono ancora impossibili da percepire alla palpazione (dimensioni inferiori a 1,5 cm) rende possibile intervenire tempestivamente con la chirurgia conservativa, salvaguardando la fertilità del paziente nella maggior parte dei casi.
La tecnica ecografica, inoltre, permette di definire nel 97% dei casi la natura della massa, distinguendo con un’ottima approssimazione tumori benigni da quelli maligni.
I benefici della tecnica sono quindi davvero considerevoli, sia in termini strettamente medici che per la psicologia del paziente colpito.
I tumori testicolari rappresentano, oggi, la tipologia più frequente tra i giovani uomini di età compresa tra i 15 e i 40 anni, e negli ultimi cinquant’anni si è registrato un costante aumento della loro incidenza.
I dati riportati dalla ricerca hanno permesso di riscontrare ben 44 tumori maligni sui 115 pazienti presi in esame durante l’analisi, tutti delle dimensioni di pochi millimetri.
La possibilità di individuarli prima che raggiungano le dimensioni necessarie a essere percepiti con la palpazione, permette di scongiurare la necessità di asportare l’intero testicolo.
Grazie all’ecografia, sono stati individuati anche 42 tumori benigni e 29 lesioni di natura non tumorale.
La tecnica – sperimentata dai ricercatori mediante visite andrologiche condotte presso il Policlinico Universitario Umberto I – rappresenta un mezzo non invasivo per la diagnosi differenziale di rivoluzionaria importanza, al più presto destinata a un utilizzo su larga scala.
Fonte
Differential Diagnosis of Nonpalpable Testicular Lesions: Qualitative and Quantitative Contrast-enhanced US of Benign and Malignant Testicular Tumors
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