L’Organizzazione Mondiale della Sanità aggiorna la guida pratica contenente disposizioni sul parto naturale, rivolte a gestanti e ostetriche.
La guida si propone di promuovere le pratiche più sicure per la gestione della gravidanza e del parto, tenendo in considerazione il benessere psicofisico della madre in tutte le fasi di questa delicata esperienza.
Le indicazioni fornite si propongono di incoraggiare l’adozione di misure e tecniche all’avanguardia, abbandonando interventi di routine ormai considerati inefficaci o – peggio – dannosi per la salute della madre e del bambino.
Le indicazioni comprendono numerosi aspetti della gestazione, del travaglio e del parto naturale.
Tra i numerosi punti toccati dalla guida viene presa in considerazione l’importanza di una attenta pianificazione del momento del parto, con particolare riguardo verso la salvaguardia del benessere emotivo della donna, il rispetto della sua privacy e il suo diritto a essere costantemente informata sulle proprie condizioni di salute e su quelle del bambino.
Viene inoltre ribadito il diritto a scegliere chi possa essere presente durante questo delicato avvenimento, garantendo la presenza del compagno o dei familiari prescelti in sala parto.
Nella protezione delle esigenze emotive e di salute della madre, inoltre, l’OMS dà indicazione di norme igieniche e tecniche basilari per garantire standard ottimali di sicurezza.
Tra queste, l’indispensabile utilizzo di guanti e strumenti monouso o correttamente sterilizzati tra un utilizzo e l’altro.
A queste misure si aggiungono l’incentivo al contatto pelle a pelle tra madre e bambino, il ricorso all’allattamento entro un’ora dal parto e l’adozione di tutte le misure necessarie per prevenire l’ipotermia del piccolo.
La guida diffusa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità non si limita alla promozione delle misure virtuose in tema di parto naturale, ma si preoccupa anche di rendere note corrette informazioni su pratiche di larga diffusione, considerate oggi sorpassate, mirando alla loro rimozione dall’iter tradizionale.
Tra le pratiche sconsigliate si annoverano il ricorso al parto in posizione supina, il ricorso di routine al clistere, la rasatura della zona pubica o l’esame del retto.
L’intento è quello di incentivare interventi non standard, ma commisurati a una attenta analisi dei rischi e delle esigenze specifiche della paziente. Alla stessa maniera è disincentivato il ricorso in determinate circostanze o in certe fasi del parto a ossitocina ed ergometrina.
Le linee guida si spingono a osteggiare interventi invasivi, ancora di larga diffusione, anche nella fase che segue immediatamente il parto: si scoraggia il ricorso al lavaggio dell’utero, se non necessario, e l’ispezione manuale dell’utero stesso a fini di controllo di mera routine.
Fonte
Care in normal birth: a practical guide – OMS PDF
La guida si propone di promuovere le pratiche più sicure per la gestione della gravidanza e del parto, tenendo in considerazione il benessere psicofisico della madre in tutte le fasi di questa delicata esperienza.
Le indicazioni fornite si propongono di incoraggiare l’adozione di misure e tecniche all’avanguardia, abbandonando interventi di routine ormai considerati inefficaci o – peggio – dannosi per la salute della madre e del bambino.
Le indicazioni comprendono numerosi aspetti della gestazione, del travaglio e del parto naturale.
Tra i numerosi punti toccati dalla guida viene presa in considerazione l’importanza di una attenta pianificazione del momento del parto, con particolare riguardo verso la salvaguardia del benessere emotivo della donna, il rispetto della sua privacy e il suo diritto a essere costantemente informata sulle proprie condizioni di salute e su quelle del bambino.
Viene inoltre ribadito il diritto a scegliere chi possa essere presente durante questo delicato avvenimento, garantendo la presenza del compagno o dei familiari prescelti in sala parto.
Nella protezione delle esigenze emotive e di salute della madre, inoltre, l’OMS dà indicazione di norme igieniche e tecniche basilari per garantire standard ottimali di sicurezza.
Tra queste, l’indispensabile utilizzo di guanti e strumenti monouso o correttamente sterilizzati tra un utilizzo e l’altro.
A queste misure si aggiungono l’incentivo al contatto pelle a pelle tra madre e bambino, il ricorso all’allattamento entro un’ora dal parto e l’adozione di tutte le misure necessarie per prevenire l’ipotermia del piccolo.
La guida diffusa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità non si limita alla promozione delle misure virtuose in tema di parto naturale, ma si preoccupa anche di rendere note corrette informazioni su pratiche di larga diffusione, considerate oggi sorpassate, mirando alla loro rimozione dall’iter tradizionale.
Tra le pratiche sconsigliate si annoverano il ricorso al parto in posizione supina, il ricorso di routine al clistere, la rasatura della zona pubica o l’esame del retto.
L’intento è quello di incentivare interventi non standard, ma commisurati a una attenta analisi dei rischi e delle esigenze specifiche della paziente. Alla stessa maniera è disincentivato il ricorso in determinate circostanze o in certe fasi del parto a ossitocina ed ergometrina.
Le linee guida si spingono a osteggiare interventi invasivi, ancora di larga diffusione, anche nella fase che segue immediatamente il parto: si scoraggia il ricorso al lavaggio dell’utero, se non necessario, e l’ispezione manuale dell’utero stesso a fini di controllo di mera routine.
Fonte
Care in normal birth: a practical guide – OMS PDF
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