venerdì 29 novembre 2019

Gene sensibile al caldo nemico della fertilità maschile

       Un pianeta sempre più caldo, in cui è difficile fare figli. A partire dal 1980 c’è stata una brusca accelerazione dell’aumento della temperatura a livello globale. Questi incrementi di temperatura possono indurre modificazioni importanti sulla salute dell’uomo. E ora i ricercatori dell’Università di Padova puntano il dito sulla fertilità maschile. “E’ stato identificato un gene, attivato dal calore, che è implicato nello sviluppo del tumore del testicolo e del melanoma negli uomini infertili. L’aumento di temperatura potrebbe dunque essere uno dei fattori che induce la riduzione della produzione di spermatozoi”. A spiegarlo all’AdnKronos Salute è Carlo Foresta, direttore della Uoc Andrologia e Medicina della riproduzione e ordinario di Endocrinologia all’ateneo di Padova.

       Il cambiamento climatico con la colonnina di mercurio in salita potrebbe essere tra i fattori che inducono la riduzione della produzione di spermatozoi, e quindi della fertilità, dell’uomo: il testicolo è fortemente sensibile al calore e la sua collocazione è funzionale all’esposizione a una temperatura ridotta rispetto a quella corporea, spiega l’esperto in vista del XIV Convegno di Medicina organizzato dalla Fondazione Foresta Onlus per domani a Lecce presso il Castello Carlo V.

       In precedenti studi i ricercatori di Padova coordinati da Foresta hanno dimostrato che il gene E2F1, deputato alla regolazione della divisione cellulare, era fortemente coinvolto nella produzione degli spermatozoi e che le alterazioni costitutive di questo gene portano a una maggiore predisposizione all’infertilità, all’anomala discesa del testicolo alla nascita (criptorchidismo) e al tumore localizzato in questa parte del corpo. 

       I nuovi studi sperimentali dell’Università di Padova, coordinati da Manuela Rocca e Andrea Di Nisio e pubblicati su ‘Andrology’, hanno dimostrato inoltre che l’espressione di questo gene viene fortemente attivata dall’aumento della temperatura, e che negli spermatozoi di pazienti infertili l’attività del gene E2F1 è fortemente aumentata. “Dunque l’aumento della temperatura si può considerare come uno dei meccanismi che hanno determinato l’infertilità”, dice Foresta. Questa ipotesi è rafforzata dalla presenza di infertilità nelle condizioni in cui geneticamente è presente una alterazione di E2F1, che comporta un aumento della sua attività. Le analisi condotte su 174 infertili hanno infatti evidenziato un aumento dell’espressione del gene del 40%, rispetto a 283 soggetti di controllo.

       Sorprendentemente, un’associazione non ancora spiegata è stata trovata tra il tumore della pelle, il melanoma e l’infertilità maschile. Proprio il melanoma ha come fattore di rischio importante l’esposizione solare e l’aumento della temperatura. I ricercatori di Padova hanno ipotizzato un ruolo del gene E2F1 in funzione del calore nella patogenesi del melanoma. Il gruppo di ricerca, in collaborazione con l’Istituto oncologico veneto ha studiato il profilo molecolare di questo gene in oltre 550 pazienti affetti da melanoma e ha riscontrato in questi soggetti una maggiore espressione del gene E2F1. I risultati di questo studio, pubblicati sul ‘Journal of Translational Medicine’, hanno evidenziato un numero significativo di casi con aumentate copie del gene ‘nel mirino’, rispetto alla popolazione sana.

       Queste sperimentazioni, conclude Foresta, suggeriscono per la prima volta che l’aumento della temperatura, stimolando l’espressione del gene E2F1, può essere fattore di rischio per tutte queste patologie. 

Fonte https://www.momentoitalia.it/gene-sensibile-al-caldo-nemico-della-fertilita-maschile/116678/

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