martedì 26 novembre 2019

PLAGIOCEFALIA: QUAL È L’OPZIONE MIGLIORE?

       Secondo recenti studi il trattamento conservativo è risultato l’opzione migliore per la cura della plagiocefalia, ossia la deformazione del cranio del neonato dovuto alla postura assunta dal bambino.

gemelli       Per i primi mesi dopo la nascita, infatti, le ossa del bambino sono ancora morbide, dato che diventeranno rigide procedendo con lo sviluppo, ed è quindi facile che queste si deformino a causa della posizione in cui si trova il neonato, in modo particolare le ossa del cranio, a causa del tempo che trascorre sdraiato.
       Il fenomeno si è accentuato negli ultimi venti anni, a causa delle indicazioni dei medici a non far dormire il bambino di fianco o prono, per contrastare la SIDS.
       Il risultato in questo senso è stato ottimo, tuttavia si è avuto un aumento dei casi di plagiocefalia. Il fenomeno è quindi molto comune, e spesso regredisce spontaneamente in quanto il bambino stesso crescendo, corregge la postura.

       Se questo non avviene, si rende necessaria una terapia medica, che può essere la terapia del casco oppure il trattamento conservativo.
       Tra le cause della plagiocefalia vi può anche essere un torcicollo congenito, per il quale il bambino ha la tendenza a girare sempre la testa da una parte.
       Lo studio condotto dal medico Frank A. Victor, membro dell’American Society of Plastic Surgeons, (ASPS) insieme ad alcuni colleghi dell’ospedale infantile di Chicago, Ann and Robert H. Lurie, i cui risultati sono stati pubblicati sul sito internet wolterskluwerhealth.com, evidenzia come il trattamento conservativo è risultato efficace per il 77% dei bambini.
       Dall’analisi dei casi pratici dei medici, su oltre quattromila e trecento bambini affetti da plagiocefalia, dovuta al fatto che il bimbo dorme sempre nella stessa posizione, è emerso che nella maggior parte dei casi il problema è stato risolto con il solo trattamento conservativo, che consiste in una serie di consulenze fornite ai genitori e terapie fisiche per correggere la postura del neonato.
       L’alternativa alla terapia conservativa è la terapia del casco, che consiste nell’utilizzo di un elmetto ortopedico, molto morbido e soffice, in grado di correggere gradualmente il difetto riportando le ossa nella loro forma originale.
       Nello studio svolto dal medico Frank A. Viktor, solo il 16% dei neonati ha avuto necessità di passare a questo tipo di terapia, per la mancanza di risultati soddisfacenti dalla terapia conservativa.

       I fattori di rischio, per i quali può fallire il trattamento conservativo, sono stati individuati nella scarsa attenzione dei genitori al posizionamento della testa del bambino e ai consigli ricevuti da medici, nell’età avanzata del neonato al momento di intraprendere la terapia, nella gravità della deformazione e nella presenza di torcicollo congenito.
       I risultati dello studio, concludono che entrambe le terapie sono risultate valide e che nulla preclude al passaggio alla terapia del casco, se il trattamento conservativo non dovesse risolvere il problema.

        Il nostro consiglio è anche quello di osservare attentamente il bambino e le posture che assume in virtù delle modalità utilizzate per dormire, a come lo tiene in braccio (reggerlo non solo con il braccio dominante), approcciarsi simmetricamente quando gli si porge il cucchiaino per i pasti… insomma, occorre una maggiore consapevolezza sulla capacità dell’ambiente di plasmare, oltre alla mente anche i corpi.
       A maggior ragione quelli “teneri” e in sviluppo dei neonati.

Fonte
Effectiveness of conservative therapy and helmet therapy for positional cranial deformation

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