lunedì 5 dicembre 2016

Età, fertilità e concepimento: parliamone

        Il tasso di concepimento mensile di una coppia normale con una fertilità normale è del 20%. Per questo si dice che mediamente occorrono 4-5 mesi di rapporti mirati  per riuscire a concepire un bambino. Ovviamente più i mesi passano senza riuscire a concepire, più il tasso di fecondità della coppia diminuisce.
        Questo tasso è anche diminuito dal fumo di sigaretta e dall’assunzione di alcolici. Pe questo si raccomando sempre uno stile di vita SANO. La salute riproduttiva passa anche da lì!
        Se il bimbo tarda ad arrivare quando iniziare a fare accertamenti?
        L’84% delle coppie riesce a concepire un bambino entro i 12 mesi di tentativi, percentuale che sale al  92 % considerando  24 mesi di tentativi.
        Di solito si consiglia di iniziare a fare accertamenti dopo un anno di tentativi mirati senza risultato. Questi accertamenti vengono anticipati  se l’età dell’aspirante mamma supera i 35 anni di età,  se sussistono problematiche come ad esempio l’oligomenorrea, endometriosi, gravidanze tubariche…
        La sterilità viene intesa come incapacità di concepire dopo uno o due anni di rapporti mirati mentre  per infertilità si intende la difficoltà a portare avanti una gravidanza fino a un periodo di vitalità per il feto.
        La letteratura riporta che il 10-15% delle coppie dei paesi industrializzati ha problemi di sterilità. Metà di queste coppie (l’8%) riescono però a concepire senza  interventi specialistici (PMA).
        Un aggravante è l’età in cui si decide di avere il primo bambino. In Italia  le donne diventano madri mediamente intorno ai 30 anni e questo per ragioni comprensibilissime: preferiscono raggiungere una certa stabilità economica,  una buona organizzazione famigliare, ma anche quella maturità emotiva che ti fa scegliere di diventare madre senza essere influenzata dagli obblighi sociali. Purtroppo spesso accade che nel momento in cui si decide di avere un figlio,   è troppo tardi.
La fertilità in relazione all’età:
        La massima fertilità di una donna va da i 20 ai 25 anni di età. Rimane abbastanza alta fino ai 35 per poi subire un brusco calo tra i 35 e i 40. Oltre i 40 anni la fertilità è molto bassa.
        Più aumentano gli anni e più i gameti femminili invecchiano e aumentano le probabilità di malattie connesse all’infertilità come l’endometriosi, i fibromi uterini, patologie tubariche. Per l’uomo va molto meglio. L’età per loro non è molto significativa in termini riprodutivi anche se con il passare degli anni lo sperma peggiora in termini qualitativi e quantitativi. Gli spermatozoi insomma possono essere in minor numero, più lenti e portare anomalie cromosomiche . Un ovocita fecondato da uno spermatozooo anormale porta spesso a un aborto spontaneo nelle prime settimane  o sarà portatore di malattie genetiche.
        L’invecchiamento degli ovociti però è molto più rilevante. Con il passare degli anni infatti gli ovociti della donna hanno sempre più spesso anomalie genetiche e, se vengono fecondati possono dare origine a embrioni con in corredo cromosomico anormale. Spesso vengono abortiti spontaneamente se le malformazioni di cui sono portatori non sono compatibili con la vita.
        Sappiamo bene che più aumenta l’età più è probabile concepire un bambino con la Sindrome di Down: la probabilità infatti è di 1 su 2000 in donne di 20 anni, 1 su 900 in donne di 30 anni,  1 su 350 in donne con 35 anni, 1 su 110 in donne di 40,  1 su 25 nelle donne di 46.
        La selezione naturale (“natura vede e provvede” come diceva sempre il mio Professore di genetica umana all”Università) è responsabile di gran parte degli aborti che avvengono in donne non più giovanissime. La selezione infatti non permette il proseguo della gravidanza in moltissimi casi di embrioni con malformazioni. Il tasso di abortività quindi cresce con l’aumento degli anni della donna.
        La probabilità che una gravidanza termini in un aborto spontaneo è del 10% in donne sotto i 30 anni,  del 18% in donne con età compresa tra i 30 e i 39 anni e del 34% per le donne intorno ai 40 anni.
        Pertanto a ridurre la fertilità di una donna ci sono due fattori importanti: la quantità degli ovociti che diminuisce al crescere dell’età, e la qualità degli stessi.
        Intorno ai 38 anni gli ovociti rimasti sono pochi e spesso di scarsa quantità. Ricorrere alla fecondazione assistita pertanto in questi casi  non sempre può portare a risultati positivi.
        L’ età della donna quindi influenza parecchio anche  le possibilità  di successo di una PMA.
        Dati del 2007 riportano che in Italia  su 100 cicli di PMA in donne con  meno di 29 anni , sono andate a buon fine dalle 30valle 33 gravidanze a seconda del tipo di tecnica utilizzata. Su 100 cicli di PMA iniziati con pazienti con 45 anni o più, sono state ottenute solo dalle 2 alle 4 gravidanze a seconda della tecnica usata.
        Purtoppo in Italia si ricorre sempre più tardi alla fecondazione assistita, pertanto se un bimbo tarda ad arrivare non perdete tempo inutile e fate accertamenti!

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