Esperienze di embriodonazione
Questo è un racconto un po' particolare, narrato dalla 'voce' di un bambino di 5 mesi che ci spiega come i suoi genitori non potessero avere figli pur desiderandoli tanto. Loro non si sono arresi e grazie all'embrioadozione (embrioni congelati lasciati da coppie che hanno già avuto il figlio e li donano per altre coppie) effettuata in Spagna oggi possono stringerlo tra le braccia.
Ciao, mi chiamo Alessio ed ho quasi 5 mesi.
Voglio raccontarvi una storia, che è la mia storia.
Il mio papi e la mia mamy hanno sempre desiderato figli, ma non arrivavano mai ed erano quasi rassegnati oltre che addolorati.
Un giorno nel 2007 ad una visita ginecologica, vennero diagnosticati fibromi, cisti endometriali e in punti che non avrebbero mai permesso il concepimento ed erano lì da anni senza che nessuno le notasse e oltretutto non davano problemi.
Operazione di urgenza, povero il mio papi che per tre giorni ha fatto 24 ore su 24 per assistere la mamma e andare anche a lavorare. Si, perchè il mio papi e la mia mamy sono soli senza parenti e qualsiasi cosa devono fare tutto da soli con le loro forze.
Dopo l'operazione sale la rabbia per il tempo perso e per le gravidanze non avute, e da quel momento non esisteva più la rassegnazione, ma solo la voglia e la determinazione di volere una gravidanza e un cucciolo da amare e coccolare.
Il ginecologo fece ancora perdere tempo consigliando rapporti mirati, temperature basali e altre cavolate non rendendosi conto che eravano già oltre i 40 anni tutti e due.
Anche il primario dell' ospedale disse che tanto non potevano fare ormai nulla, visto che sicuramente la riserva ovarica era di qualità scarsissima con probabilità di gravidanza pari al 2, max 3 %.
Altre arrabbiature, papi stava per mettere le mani addosso al primario in quanto, prima fanno perdere tempo e poi dicono che ormai è troppo tardi per fivet o altro tipo di pma.
Ma il mio papi barcolla ma non molla e comincia a rivoltare la rete in cerca di informazioni di ogni tipo, cercando nei forum, in articoli di giornali, in recensioni.
La mamma in realtà non aveva poi molta speranza ed era sempre molto giù convinta che ormai fosse finita.
In un punto erano molto d'accordo, che se il bambino non era loro geneticamente, non importava nulla, bastava avere un figlio da amare e crescere con amore e per loro era tutta la gioia che potevano desiderare.
Prima esperienza l'hanno fatta in Grecia con ovodonazione.
Povera mammy, punture sul pancino, ormoni, esami vari e finalmente il transfer....................ma!!!!!!!!!!
Succede qualcosa, durante il transfer non hanno permesso minimamente alla mia mamma di vedere il posizionamento dell'embrione e collegando altri particolari, il mio papi e la mia mamma sono sicuri che in realtà il centro truffava alcune coppie e loro ci sono finiti dentro.
I nfatti le beta erano negative.
Povera mamma, una tremenda bastonata di conferma ai dubbi, sopratutto quando il centro si è rimangiato l'accordo di una seconda possibilità di ovodonazione compreso nel prezzo, dicendo che non c'erano ovuli in avanzo..
Ma.....!!!!!!!!! se ne hanno impiantati tre, dicevano loro, e la donatrice era giovane e solo per la mia mamma, come faceva ad aver finito gli ovuli???????, magari anche di qualità più scarsa ma dovevano avanzare!!!!!!
Il mio papi riparte in quarta, facendo nottate davanti al pc.
Il giorno dopo il lavoro portava la mamma a fare passeggiate per svagare la mamma, e parlavano sempre del figlio che volevano, i progetti, la cameretta, l'educazione etc, etc e la notte papi spesso si alzava e si metteva al pc a cercare notizie per una soluzione.
Un bel momento trova il centro Crea a Valencia (Spagna) e legge tutto di un fiato, sopratutto il paragrafo che parlava di embrioadozione.
Da quel momento papi aveva deciso come sarebbe arrivato il figlio desiderato e la mamma era d'accordissimo.
Io intanto ero in frigo insieme a tanti altri embrioncini che aspettavamo dei genitori che ci volessero bene e che ci portavano via da lì.
Papi comincia i contatti, gli accordi e dopo una settimana venne con la mamma a Valencia per la prima visita.
Iniziarono la terapia e poi transfer.
Mamma mia, quel giorno mi presero dal frigo e mi scongelarono, bbbbrrrrrrrrrrrr.
Mi hanno inserito nell'utero della mia mammina, eravamo in due ma purtroppo sono rimasto da solo lungo la strada.
La mamma mi disse dal primo giorno, reggiti forte che ce la farai, non mi abbandonare.
La mamma mi parlava spesso e anche il papi.
Venne il giorno delle beta...finalmente positive ed era la vigilia di Natale.
La mamma e papi erano contentissimi della notizia.
Poi le prime ecografie, mi venivano a vedere come stavo e come crescevo, peccato che ero rimasto solo, ma la mamma era lo stesso contentissima e mi coccolava in continuazione.
Un brutto giorno, il mio papi era appena uscito per un incontro di lavoro e la mia mamma ebbe una emorragia.
Mamma mia che paura, io mi tenevo stretto stretto come mi aveva detto la mamma, il mio papi è rientrato subito e di volata ha portato la mamma in ospedale correndo a oltre 100 km orari per le strade fino all'ospedale.
Tutto per un pezzo di placenta che non era rientrato in sede, sono passati 3 giorni di apprensione e paura con papi sempre vicino alla mamma giorno e notte.
Io ho avuto paura di non farcela a conoscere questi meravigliosi genitori che mi avevano adottato, avevo paura di lasciarli come già aveva fatto il fratellino o sorellina ( non lo sapremo mai ) che era con me, ed io non volevo lasciarli, non potevo, non lo meritavano.
Passati 10 giorni circa, tutto era finito e il pericolo era scampato.
Da quel momento tutto procedeva bene, la mamma sceglieva i miei abitini, la carrozzina, il lettino parlandomi sempre e papi appena poteva mi accarezzava dal pancione della mamma.
Arriva la data del parto, ma io non volevo uscire, stavo troppo bene, ma dopo 10 giorni decisero di indurre il parto.
Figuriamoci se i pensieri erano finiti, durante l'induzione la mamma ha reagito male con contrazioni troppo veloci e poco profonde che facevano solo male a lei e a me, mi sembrava di essere sulle montagne russe.
Interrompono l'induzione la notte, e al mattino decidono il cesareo d'urgenza.
La mamma chiama subito papi al mattino presto, aveva solo un ora di tempo per arrivare e la mamma andava in sala operatoria.
14 settembre ore 11 arrivo io e dopo la prima lavata ho conosciuto la mamma che mi aspettava nel letto ancora con la pancia aperta.
Dopo via in nursey, doccetta con papi, vestizione e subito in braccio.
Sono stato bravo, non piangevo mai, solo se volevo mangiare.
Ero troppo contento di avercela fatta a conoscere la mamma e papà.
Vorrei ancora dirvi tante cose, ma poi vi annoiate a leggere tutto.
Adesso vi chiederete perchè vi racconto questa mia storia.
Il mio papi e la mia mamma hanno fatto tutto da soli, senza nessun aiuto e quando hanno scoperto che moltissima gente non conosce l'embrioadozione hanno deciso di mettersi a disposizione di tutti con la loro storia e fornendo tutte le info che chiedete.
Loro sanno cosa vuol dire fare da soli senza avere nessuno che li aiutava e spiegava , e per questo vogliono rendersi utili ad altri che cercano una gravidanza e un figlio da amare.
P rima di arivare in questo forum, il mio papi è già stato in altri, dove ha stretto diverse amicizie, ci siamo incontrati, mi hanno coccolato, ho trovato tante zie adottive e spero di trovarne anche quì.
Per chi lo desidera, il mio papi vi lascia anche il numero di cellulare suo e della mamma, e magari per telefono potete parlare meglio, basta chiederglielo in messaggio privato.
Questa mia storia ve l'ho raccontata anche perchè io sono una delle tante dimostrazioni che non bisogna mai mollare, e che quando tutto sembra finito, in realtà è solo un inizio, l'inizio di una nuova vita e della speranza che non deve mai mancare.
Forza care aspiranti mammine, ci sono tanti embrioncini che aspettano il vostro amore, riempite il mondo di bambini che saranno il vostro futuro e la vostra gioia.
Alessio
Questo è un racconto un po' particolare, narrato dalla 'voce' di un bambino di 5 mesi che ci spiega come i suoi genitori non potessero avere figli pur desiderandoli tanto. Loro non si sono arresi e grazie all'embrioadozione (embrioni congelati lasciati da coppie che hanno già avuto il figlio e li donano per altre coppie) effettuata in Spagna oggi possono stringerlo tra le braccia.
Ciao, mi chiamo Alessio ed ho quasi 5 mesi.
Voglio raccontarvi una storia, che è la mia storia.
Il mio papi e la mia mamy hanno sempre desiderato figli, ma non arrivavano mai ed erano quasi rassegnati oltre che addolorati.
Un giorno nel 2007 ad una visita ginecologica, vennero diagnosticati fibromi, cisti endometriali e in punti che non avrebbero mai permesso il concepimento ed erano lì da anni senza che nessuno le notasse e oltretutto non davano problemi.
Operazione di urgenza, povero il mio papi che per tre giorni ha fatto 24 ore su 24 per assistere la mamma e andare anche a lavorare. Si, perchè il mio papi e la mia mamy sono soli senza parenti e qualsiasi cosa devono fare tutto da soli con le loro forze.
Dopo l'operazione sale la rabbia per il tempo perso e per le gravidanze non avute, e da quel momento non esisteva più la rassegnazione, ma solo la voglia e la determinazione di volere una gravidanza e un cucciolo da amare e coccolare.
Il ginecologo fece ancora perdere tempo consigliando rapporti mirati, temperature basali e altre cavolate non rendendosi conto che eravano già oltre i 40 anni tutti e due.
Anche il primario dell' ospedale disse che tanto non potevano fare ormai nulla, visto che sicuramente la riserva ovarica era di qualità scarsissima con probabilità di gravidanza pari al 2, max 3 %.
Altre arrabbiature, papi stava per mettere le mani addosso al primario in quanto, prima fanno perdere tempo e poi dicono che ormai è troppo tardi per fivet o altro tipo di pma.
Ma il mio papi barcolla ma non molla e comincia a rivoltare la rete in cerca di informazioni di ogni tipo, cercando nei forum, in articoli di giornali, in recensioni.
La mamma in realtà non aveva poi molta speranza ed era sempre molto giù convinta che ormai fosse finita.
In un punto erano molto d'accordo, che se il bambino non era loro geneticamente, non importava nulla, bastava avere un figlio da amare e crescere con amore e per loro era tutta la gioia che potevano desiderare.
Prima esperienza l'hanno fatta in Grecia con ovodonazione.
Povera mammy, punture sul pancino, ormoni, esami vari e finalmente il transfer....................ma!!!!!!!!!!
Succede qualcosa, durante il transfer non hanno permesso minimamente alla mia mamma di vedere il posizionamento dell'embrione e collegando altri particolari, il mio papi e la mia mamma sono sicuri che in realtà il centro truffava alcune coppie e loro ci sono finiti dentro.
I nfatti le beta erano negative.
Povera mamma, una tremenda bastonata di conferma ai dubbi, sopratutto quando il centro si è rimangiato l'accordo di una seconda possibilità di ovodonazione compreso nel prezzo, dicendo che non c'erano ovuli in avanzo..
Ma.....!!!!!!!!! se ne hanno impiantati tre, dicevano loro, e la donatrice era giovane e solo per la mia mamma, come faceva ad aver finito gli ovuli???????, magari anche di qualità più scarsa ma dovevano avanzare!!!!!!
Il mio papi riparte in quarta, facendo nottate davanti al pc.
Il giorno dopo il lavoro portava la mamma a fare passeggiate per svagare la mamma, e parlavano sempre del figlio che volevano, i progetti, la cameretta, l'educazione etc, etc e la notte papi spesso si alzava e si metteva al pc a cercare notizie per una soluzione.
Un bel momento trova il centro Crea a Valencia (Spagna) e legge tutto di un fiato, sopratutto il paragrafo che parlava di embrioadozione.
Da quel momento papi aveva deciso come sarebbe arrivato il figlio desiderato e la mamma era d'accordissimo.
Io intanto ero in frigo insieme a tanti altri embrioncini che aspettavamo dei genitori che ci volessero bene e che ci portavano via da lì.
Papi comincia i contatti, gli accordi e dopo una settimana venne con la mamma a Valencia per la prima visita.
Iniziarono la terapia e poi transfer.
Mamma mia, quel giorno mi presero dal frigo e mi scongelarono, bbbbrrrrrrrrrrrr.
Mi hanno inserito nell'utero della mia mammina, eravamo in due ma purtroppo sono rimasto da solo lungo la strada.
La mamma mi disse dal primo giorno, reggiti forte che ce la farai, non mi abbandonare.
La mamma mi parlava spesso e anche il papi.
Venne il giorno delle beta...finalmente positive ed era la vigilia di Natale.
La mamma e papi erano contentissimi della notizia.
Poi le prime ecografie, mi venivano a vedere come stavo e come crescevo, peccato che ero rimasto solo, ma la mamma era lo stesso contentissima e mi coccolava in continuazione.
Un brutto giorno, il mio papi era appena uscito per un incontro di lavoro e la mia mamma ebbe una emorragia.
Mamma mia che paura, io mi tenevo stretto stretto come mi aveva detto la mamma, il mio papi è rientrato subito e di volata ha portato la mamma in ospedale correndo a oltre 100 km orari per le strade fino all'ospedale.
Tutto per un pezzo di placenta che non era rientrato in sede, sono passati 3 giorni di apprensione e paura con papi sempre vicino alla mamma giorno e notte.
Io ho avuto paura di non farcela a conoscere questi meravigliosi genitori che mi avevano adottato, avevo paura di lasciarli come già aveva fatto il fratellino o sorellina ( non lo sapremo mai ) che era con me, ed io non volevo lasciarli, non potevo, non lo meritavano.
Passati 10 giorni circa, tutto era finito e il pericolo era scampato.
Da quel momento tutto procedeva bene, la mamma sceglieva i miei abitini, la carrozzina, il lettino parlandomi sempre e papi appena poteva mi accarezzava dal pancione della mamma.
Arriva la data del parto, ma io non volevo uscire, stavo troppo bene, ma dopo 10 giorni decisero di indurre il parto.
Figuriamoci se i pensieri erano finiti, durante l'induzione la mamma ha reagito male con contrazioni troppo veloci e poco profonde che facevano solo male a lei e a me, mi sembrava di essere sulle montagne russe.
Interrompono l'induzione la notte, e al mattino decidono il cesareo d'urgenza.
La mamma chiama subito papi al mattino presto, aveva solo un ora di tempo per arrivare e la mamma andava in sala operatoria.
14 settembre ore 11 arrivo io e dopo la prima lavata ho conosciuto la mamma che mi aspettava nel letto ancora con la pancia aperta.
Dopo via in nursey, doccetta con papi, vestizione e subito in braccio.
Sono stato bravo, non piangevo mai, solo se volevo mangiare.
Ero troppo contento di avercela fatta a conoscere la mamma e papà.
Vorrei ancora dirvi tante cose, ma poi vi annoiate a leggere tutto.
Adesso vi chiederete perchè vi racconto questa mia storia.
Il mio papi e la mia mamma hanno fatto tutto da soli, senza nessun aiuto e quando hanno scoperto che moltissima gente non conosce l'embrioadozione hanno deciso di mettersi a disposizione di tutti con la loro storia e fornendo tutte le info che chiedete.
Loro sanno cosa vuol dire fare da soli senza avere nessuno che li aiutava e spiegava , e per questo vogliono rendersi utili ad altri che cercano una gravidanza e un figlio da amare.
P rima di arivare in questo forum, il mio papi è già stato in altri, dove ha stretto diverse amicizie, ci siamo incontrati, mi hanno coccolato, ho trovato tante zie adottive e spero di trovarne anche quì.
Per chi lo desidera, il mio papi vi lascia anche il numero di cellulare suo e della mamma, e magari per telefono potete parlare meglio, basta chiederglielo in messaggio privato.
Questa mia storia ve l'ho raccontata anche perchè io sono una delle tante dimostrazioni che non bisogna mai mollare, e che quando tutto sembra finito, in realtà è solo un inizio, l'inizio di una nuova vita e della speranza che non deve mai mancare.
Forza care aspiranti mammine, ci sono tanti embrioncini che aspettano il vostro amore, riempite il mondo di bambini che saranno il vostro futuro e la vostra gioia.
Alessio
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