domenica 11 ottobre 2015

Mamme, bambini e i commenti non richiesti

        Diciamo la verità: ogni giorno ci capita di dover rispondere almeno a uno di questi quesiti, o di fare i conti con la solita frase ormai stereotipata su di noi, sul nostro bambino, o ancora prima la nostra gravidanza, e persino la nostra vita di coppia!
        E allora, per riderci su, passiamole in rassegna, queste perle, e facciamolo noi un bel commento 
        Pronti? Prova a trovare quello a cui ti è capitato di dover rispondere di più.

“Ormai siete sposati da qualche anno, a quando un figlio?”
1 – Quale regola implica una tempistica precisa tra il matrimonio e il concepimento di un figlio?
2 – Quale regola implica una necessaria connessione tra i due eventi?
3 – Mai pensato che esistono coppie che hanno difficoltà a concepire? Come pensate possa sentirsi una donna di fronte a tale domanda?

“A quando il fratellino?”
1 – Quale regola implica necessariamente l’arrivo di un fratellino o una sorellina?
2 – Ci sono coppie che lo desiderano ma magari non possono permetterselo per motivi economici, familiari o lavorativi. Tale domanda è un coltello nella piaga.
3 – Ci sono coppie che non desiderano un secondo figlio e magari non desiderano neanche dover giustificare questa scelta, spesso legata ad una pessima esperienza col primo parto.
4 – Ci sono coppie in cui uno dei due lo desidera ardentemente mentre l’altro no. E’ una domanda che rischia di sollevare una discussione nella coppia.


“Avete un maschietto, ora ci vuole la bimba così fate la coppia”
1 – Perché? Siamo legati ad un concetto di perfezione/compimento/appagamento che implica un figlio per ciascun sesso?
2 – Quali sono i vantaggi di avere un figlio per ciascun sesso? E gli svantaggi?

“Che pancia grossa, ma sono due???”
1 – Indicate gentilmente i canoni di riferimento che distinguano una pancia grossa da una piccola. Avete tutti il metro ostetrico incorporato?
2 – Mai pensato che con un commento del genere una futura madre potrebbe preoccuparsi per la salute del nascituro? “Sarà troppo grande?” “Avrò preso troppo peso?” “Starà bene?” “Ci passerà?”

“Che pancina! Io avevo un pancione enorme!”
1 – Va bene il sottointeso complimento, ma capite che siamo legati ad un concetto di benessere e bellezza/perfezione legato all’essere magri? E che tale concetto cozza tremendamente con la gravidanza e il pancione che cresce?
2 – La futura madre sicuramente si preoccuperà circa la salute del nascituro: “Sarà piccolo? Non cresce?”, quindi meglio evitare!

“Hai la pancia a punta, è maschio!”
1 – I maschietti son forse fatti a punta? E le bimbe son forse tonde?
2 – Alla risposta “No, è femmina!” si prega di evitare commenti tipo “Magari il ginecologo ha sbagliato a vedere con l’ecografo!”

“Hai tanta acidità di stomaco? Vedrai, il bimbo avrà tanti capelli!”
1 – Sarebbe curioso scoprire il collegamento tra i capelli del feto che ondeggiano immersi nel liquido amniotico e lo stomaco materno. Non si sa mai…

“Hai cambiato faccia!”
1 – La gravidanza forse opera strane metamorfosi nelle future madri?
2 – Vi sembra un complimento?
3 – La futura madre si vede cambiare nelle forme, nella postura…è così necessario sottolineare un cambiamento, soprattutto con un commento che potrebbe lasciar intendere un cambiamento in peggio?

“Partorirai naturalmente?”
1 – Come può la futura madre sapere per certo come andrà il suo parto?
2 – Perché sollevare il dubbio con questa domanda?
3 – Facciamo attenzione che lo scopo della domanda non sia una rivalsa personale di chi non è riuscita a partorire in modo naturale!

“Quando nascerà?”, ”Quando hai la scadenza?”
1 – Qualcuno è forse provvisto di sfera di cristallo? Nel caso da ostetrica mi farebbe comodo, grazie!
2 – Le future madri son forse yogurt o mozzarelle?

“Quanti chili hai preso?”
1 – Giuro che ho sentito fare anche questa domanda!
2 – Tale domanda potrebbe sottintendere, per esempio, “Sei veramente enorme, ma quanti chili hai preso?!?” e non è carina per nulla.
3 – In caso contrario mi domando…ma che vi importa????

“Hai la pancia bassa, vedrai che manca poco!”/ “Hai la pancia alta, andrai oltre il termine, vedrai!”
1 – Come per il concetto di pancia grossa, sarebbe interessante conoscere i canoni di riferimento utilizzati per definire una pancia alta o bassa.
2 – Una futura madre si crea più o meno consciamente delle aspettative di fronte a tali commenti, anche se pronunciati da persone non esperte del settore, perciò perché farli?
3 – Siete tutte ostetriche e ginecologi????

“Sai che l’amica della sorella del mio fruttivendolo ha avuto un parto tremendo, le hanno fatto l’episiotomia, poi hanno provato a tirarlo fuori con la ventosa ma non funzionava e così hanno provato col forcipe e dopo l’hanno dovuta ricucire per due ore?”
1 – Perché sentirsi per forza in dovere di raccontare ad una futura madre il proprio parto o quello di qualcun altro, senza risparmiarle (o magari gonfiando) i particolari più drammatici e sottolineandone il dolore e la fatica?
2 – Perché voler a tutti i costi raccontarle un parto?

Dopo il parto…
“Che pancia, ma ce n’è dentro un altro?”
1 – Sia l’utero che i tessuti addominali impiegano fisiologicamente mesi a tornare alle condizioni pregravidiche.
2 – Questa simpatica e spiritosa battuta potrebbe avvilire una neomamma che deve fare i conti con  gli abiti che non le stanno più, sospesa tra i vestiti di prima, troppo stretti, e quelli pré-maman, troppo larghi.
3 – Perché poi far notare quello che probabilmente molte neomadri vedono come un difetto fisico, quando già ci pensano i media, imponendoci modelli come Belen Rodriguez o Michelle Hunzicker in forma smagliante a pochi giorni dal parto?

“Com’è andato il parto? Ci hai messo tanto?”
1 – Anche qui servirebbero canoni di riferimento: quanto rispetto a chi? A cosa?

“Ti sei lacerata?/ Ti hanno tagliata?”
1 – Forse vediamo in televisione troppe trasmissioni e serie tv tra lo splatter e il medico/chirurgico…

“Allatti?”/”Gli dài il tuo latte?”
1 – Partiamo dalla fisiologia e dall’anatomia: il seno materno è fatto apposta per quello e la ghiandola mammaria in particolare risponde agli stimoli ormonali del parto e iniziare a produrre latte. Perché mettere in dubbio che accada? Tale domanda rischia di sollevare il dubbio, implica che non è assolutamente scontato che sia così. Perché instillare tale dubbio nella neomadre?
2 – Qual è lo scopo della domanda?
3 – Facciamo attenzione che lo scopo della domanda non sia una rivalsa personale di chi non è riuscita ad allattare!

“Ti mangia? Ti dorme?”
1 – Un classico. Il “Ti” è una vera chicca! Come se il bimbo dormisse per fare felice la mamma o mangiasse per darle soddisfazione.
2  -E’ ovvio sia che mangi sia che dorma, nella misura in cui il suo fisico lo spinge a farlo, altrimenti non sopravviverebbe. E i neonati sono puro istinto di sopravvivenza.
3 – Altra domanda che bene o male instilla il dubbio nella neomadre.

“E’ buono? E’ bravo?”
1 – Avete mai visto un neonato cattivo?

Fontehttp://www.bambinonaturale.it/2015/09/mamme-bambini-commenti-non-richiesti/

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