Prime fasi
Inizia con l’insorgere delle prime contrazioni dolorose associate alle modifiche anatomiche del collo uterino che si appiana e si dilata. Durante le prime fasi di travaglio le contrazioni sono solitamente sporadiche e si vanno via via intensificando più ci si avvicina al momento del parto. Per mezzo delle contrazioni, la cervice si dilata, aprendo così il passaggio al bambino. Quando inizia il travaglio vero e proprio, il collo dell’utero si appiana completamente e grazie a contrazioni sempre più intense si dilata fino ad arrivare a circa dieci centimetri di diametro. In questo modo utero e vagina formano il canale del parto attraverso cui uscirà il bambino. Fino ai quattro-sei centimetri di dilatazione di solito le contrazioni sono abbastanza distanziate e sopportabili.
Seconda fase
È nella seconda fase del travaglio che le contrazioni diventano più dolorose e ravvicinate, e portano il collo dell'utero a dilatarsi completamente. Questa fase può durare da trenta minuti a due ore. Quando il collo dell’utero si è aperto di 3-4 centimetri si può eseguire l’anestesia epidurale, che comporta l’introduzione di un anestetico locale nello spazio compreso tra le vertebre lombari. Quando la dilatazione della cervice è attorno agli 8-10 centimetri le contrazioni possono essere molto intense e vicine tra loro. La fase finale del travaglio dura in genere da 30 minuti a due ore ed è la più difficile da sopportare, poiché tra una contrazione e l'altra non si fa in tempo a riposare. Quando il collo dell'utero è dilatato al punto da combaciare con la circonferenza della testa del bambino, inizia la fase espulsiva, ossia quella delle spinte. Il periodo dilatante ha una durata variabile da 2 a 8-10 ore.
L’espulsione
Mediamente questa fase dura da 30 minuti a due ore e inizia quando ormai il collo dell’utero si è dilatato completamente e ha il compito di far procedere il nascituro lungo il canale del parto, una struttura muscolo-mucosa, composta dalle ossa del piccolo bacino, dall’ischio e dall’ileo e dietro dal sacro e dal coccige. Nella prima fase, che dura al massimo un’ora, la vagina non è ancora distesa e la mamma non sente la necessità di spingere. La fase espulsiva comincia quando la dilatazione è completa. Le contrazioni sono favorite dall'ormone ossitocina la cui secrezione viene stimolata dai segnali nervosi in seguito alla dilatazione dell'utero. La durata va da 20 minuti a un’ora. Il bambino viene espulso dall'utero attraverso la vagina sia attraverso contrazioni uterine, sia tramite gli sforzi da parte della madre, che spinge. Di solito il bambino nasce uscendo con la testa per prima. In alcuni casi però si presenta podalico, nel senso che presenta prima le natiche o i piedi e deve essere partorito con l'aiuto di una ostetrica. Quando il bambino esce dall’utero materno vengono espulsi anche placenta e cordone ombelicale, che viene solitamente tagliato dall’ostetrica.
Fonte http://www.alfemminile.com/parto/parto-naturale-s780855.html
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