I primi segnali
Il primo calcetto e la prima “capovolta” non si scordano mai, specialmente considerando che, da quel momento in poi, i movimenti del feto inizieranno a farci compagnia quotidianamente, fino al giorno in cui si celebrerà, vittoriose, il lieto evento! I movimenti del bambino in pancia sono importantissimi e il loro monitoraggio fondamentale per dare a questa nuova sensazione un’interpretazione attendibile e una testimonianza costante sul benessere del piccolo in pancia.
Lo sfarfallio iniziale
Lo sfarfallio iniziale
Il feto inizia i suoi movimenti nel pancione già alla fine del primo trimestre nella modalità ‘cranio caudale’, ovvero quella che coinvolge tutto il corpo e che ricorda il guizzo sfuggente di un pesciolino. I movimenti simmetrici e consapevoli si hanno solo a partire dalla 15esimasettimana mentre, solo successivamente, il piccolo impara a succhiare, portando spesso le manine alla bocca, e a spingersi con i piedi (attorno alla 19esima settimana) contro la parete uterina. I movimenti delle prime settimane sono pressoché impercettibili ed è infatti solo attorno alla 18esima settimana che la mamma ne distingue i primi sottoforma di leggeri fruscii delicati.
A ciascuna i suoi tempi
A ciascuna i suoi tempi
Non tutte le mamme e non tutte le esperienze sono uguali. La conta in settimane è indicativa perché la percezione dipende molto dalla condizione e dal ritmo di vita sostenuto dalla donna. Un ritmo di lavoro frenetico e lo stress, infatti, ritardano l'accorgersi dei movimenti in pancia, così come le donne alla seconda esperienza, generalmente, ne prendono coscienza in anticipo, semplicemente perché sanno già riconoscerne la provenienza.
La conta
La conta
Fin dall’antichità i calcetti del feto hanno rappresentato un attendibile strumento di monitoraggio della salute e del corretto metodo di approvvigionamento del bambino. Ad esso si è affiancata l’ecografia, ma la conta, che non deve mai diventare fonte di stress, va comunque considerata imprescindibile. È importante sapere che non esiste un numero fisso di movimenti da rispettare. Gli esperti precisano che i colpetti percepibili dovrebbero essere pari almeno a 10 ogni due ore, considerando quelli forti, tangibili. Quest’indicazione è però soggettiva perché ad esempio i calcetti molto frequenti potrebbero in realtà indicare l’assunzione di una posizione scomoda da parte della mamma, a cui il piccolo cercherebbe di ribellarsi.
Lo sviluppo dei calcetti
Lo sviluppo dei calcetti
Non tutti i bimbi sono uguali e anche in pancia la loro indole è spesso manifesta. Attraverso i movimenti del piccolo la futura mamma può già imparare a conoscere il carattere del figlio accarezzando la pancia con dolcezza per trasmettergli il calore materno. Accarezzare dolcemente la parte che si è mossa può infatti far tranquillizzare il bambino o, al contrario, lo può stimolare a muoversi ancora, scatenando l’inizio delprimissimo gioco che mamma e piccolo inizieranno a fare insieme! L’intensità e la qualità dei movimenti cambia comunque con il procedere della gravidanza. Se nei primi mesi il bimbo è libero di “sguazzare” e ruotare su se stesso, lo scarso spazio disponibile nell’utero negli ultimi mesi di vita gli consente solo qualche allungamento, piegamento e inarcamento, oltre naturalmente al costante ruotamento della testina. Molti affermano che nelle ultime settimane i movimenti diminuiscono ma quest’asserzione è di fatto inesatta se si considera che è in realtà il ritmo di sonno e veglia che subisce grandi rivoluzioni. In quest’ultima fase il sonno del piccolo diventa indipendente da quello della madre così da causare il palesarsi del piccolo spesso e volentieri durante il riposo della mamma per sonnecchiare invece durante il giorno.
Il ruolo del papà
Il ruolo del papà
Il futuro papà dovrà aspettare solo il sesto mese per poter sentire distintamente i movimenti prodotti dal suo bambino, anche se il settimo mese è quello realmente più prezioso. Il suo ruolo in questa fase diventa fondamentale perché permette allo stesso di partecipare attivamente all’attesa della mamma. È proprio in questo mese che il papà acquisisce la consapevolezza del suo ruolo semplicemente percependo distintamente la presenza del bambino. Molti papà, i più fortunati, sono in grado di distinguere i calcetti già durante il quinto mese: per farlo le coccole alla mamma e alla sua pancia sono fondamentali!
Fonte http://www.donnad.it/con-i-tuoi/mamma/gravidanza/calcetti-in-pancia-come-interpretarli
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