Si avvicina il grande momento per il quale ogni donna dovrebbe arrivare preparata, in forma e consapevole delle ore di travaglio che l’aspetteranno una volta in sala parto. Mangiare o non mangiare si rivela una questione spinosa, specialmente di fronte alle diverse reazioni soggettive di ogni futura mamma. Molte donne, infatti, in prossimità del parto avvertono un profondo calo dell’appetito accompagnato alle volte da senso di nausea e vomito. Nonostante la richiesta di un grande dispendio di energia, infatti, il processo digestivo è fortemente rallentato e sono i giorni che precedono il lieto evento quelli più importanti perché l’alimentazione, in questa fase, va curata nel minimo dettaglio.
È importante infatti:
- mangiare regolarmente, senza però esagerare;
- concedersi tanti piccoli spuntini energetici;
- nutrirsi di vitamine, proteine e carboidrati;
- non scordare di idratarsi correttamente e spesso.
Prima dell’ospedale Quando ha inizio il travaglio, prima di andare in ospedale, il consiglio è quello di fare un buon pasto leggero, ma altamente sostanzioso. Scegli, di preferenza, un buon brodo di pollo, ma anche un formaggio leggero con qualche crostino di pane o dello yogurt con la frutta vanno bene. Le ore che seguiranno richiederanno infatti un gran dispendio di energia che potete affrontare solo con un buon apporto calorico accumulato alle spalle.
Il cibo in borsetta Molti ospedali lasciano alla donna la scelta di mangiare o meno in sala parto, specialmente a fronte di molte ore di travaglio che l’aspettano. Quando infatti il processo si prolunga per molto tempo, mangiare qualcosa si rivela indispensabile per conservare integre le scorte di energia utili anche a nutrire il bambino in pancia. Mangiare è anche un metodo spesso vincente nei confronti del vomito spesso causato da un basso livello di glucosio. Gli alimenti dolci sono naturalmente i più efficaci perché i più rapidi ad entrare in circolo. Ti consigliamo di tenere in borsa delle marmellatine monodose, ma anche una preziosa tavoletta di cioccolato: cibi che non appesantiscono lo stomaco ma evitano d’altro canto di stressarlo restando a digiuno per ore intere. Il cioccolato, secondo recenti studi, stimola infatti la dopamina migliorando non solo l’umore ma contribuendo a ridurre la percezione stessa del dolore!
Cosa bere in sala parto? L’acqua è assolutamente necessaria e altamente rinfrescante, componente indispensabile nella borsa della partoriente durante il travaglio. Una soluzione efficace è però rappresentata dalle bevande isotoniche, quelle utilizzate dagli sportivi, che compensano le perdite sudorali apportando energia ai muscoli regalando una carica energetica in più!
Le strutture autorizzate Non tutti gli ospedali e i reparti di ostetricia permettono alla futura mamma di introdurre gli alimenti in sala parto. Se richiedi l’epidurale o se necessiti di qualche analgesico che può provocare nausea e vomito, ti verrà chiesto di bere solo qualche sorso di acqua, una misura preventiva anche qualora diventasse inevitabile somministrarti un’anestesia generale. In questo caso, se la produzione acida dello stomaco è troppo cospicua, ricorri ad un antiacido masticabile, il rimedio di emergenza nel caso in cui fosse necessario un cesareo d’urgenza. Ad ogni modo, poiché anche i cesarei sono ormai praticati tutti in anestesia locale, lo ‘stomaco pieno’ non è più un problema per cui mangiare e bere risulta una pratica del tutto indifferente di fronte all’esito del parto.
Fonte http://www.donnad.it/con-i-tuoi/mamma/diventare-mamma/il-cibo-in-sala-parto
È importante infatti:
- mangiare regolarmente, senza però esagerare;
- concedersi tanti piccoli spuntini energetici;
- nutrirsi di vitamine, proteine e carboidrati;
- non scordare di idratarsi correttamente e spesso.
Prima dell’ospedale Quando ha inizio il travaglio, prima di andare in ospedale, il consiglio è quello di fare un buon pasto leggero, ma altamente sostanzioso. Scegli, di preferenza, un buon brodo di pollo, ma anche un formaggio leggero con qualche crostino di pane o dello yogurt con la frutta vanno bene. Le ore che seguiranno richiederanno infatti un gran dispendio di energia che potete affrontare solo con un buon apporto calorico accumulato alle spalle.
Il cibo in borsetta Molti ospedali lasciano alla donna la scelta di mangiare o meno in sala parto, specialmente a fronte di molte ore di travaglio che l’aspettano. Quando infatti il processo si prolunga per molto tempo, mangiare qualcosa si rivela indispensabile per conservare integre le scorte di energia utili anche a nutrire il bambino in pancia. Mangiare è anche un metodo spesso vincente nei confronti del vomito spesso causato da un basso livello di glucosio. Gli alimenti dolci sono naturalmente i più efficaci perché i più rapidi ad entrare in circolo. Ti consigliamo di tenere in borsa delle marmellatine monodose, ma anche una preziosa tavoletta di cioccolato: cibi che non appesantiscono lo stomaco ma evitano d’altro canto di stressarlo restando a digiuno per ore intere. Il cioccolato, secondo recenti studi, stimola infatti la dopamina migliorando non solo l’umore ma contribuendo a ridurre la percezione stessa del dolore!
Cosa bere in sala parto? L’acqua è assolutamente necessaria e altamente rinfrescante, componente indispensabile nella borsa della partoriente durante il travaglio. Una soluzione efficace è però rappresentata dalle bevande isotoniche, quelle utilizzate dagli sportivi, che compensano le perdite sudorali apportando energia ai muscoli regalando una carica energetica in più!
Le strutture autorizzate Non tutti gli ospedali e i reparti di ostetricia permettono alla futura mamma di introdurre gli alimenti in sala parto. Se richiedi l’epidurale o se necessiti di qualche analgesico che può provocare nausea e vomito, ti verrà chiesto di bere solo qualche sorso di acqua, una misura preventiva anche qualora diventasse inevitabile somministrarti un’anestesia generale. In questo caso, se la produzione acida dello stomaco è troppo cospicua, ricorri ad un antiacido masticabile, il rimedio di emergenza nel caso in cui fosse necessario un cesareo d’urgenza. Ad ogni modo, poiché anche i cesarei sono ormai praticati tutti in anestesia locale, lo ‘stomaco pieno’ non è più un problema per cui mangiare e bere risulta una pratica del tutto indifferente di fronte all’esito del parto.
Fonte http://www.donnad.it/con-i-tuoi/mamma/diventare-mamma/il-cibo-in-sala-parto
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