A volte ci si riempie la testa di idiozie e chiudiamo un libro pentendoci di aver sprecato tempo leggendolo, altre volte invece, grazie al cielo, leggendo viviamo esperienze positive ed educative.
Io sono stata fortunata ed ho incontrato una ragazza, quando ero incinta di due soli mesi, che mi ha consigliato un’edizione di libri che ho trovato interessanti e pieni di spunti più concreti rispetto a ciò che trovavo nella grande distribuzione. Ne comprai quattro o cinque al volo.
Parlavano di come accudire naturalmente i propri piccoli, consigliavano l’utilizzo della fascia porta bebè…e spiegavano accuratamente, con tanto di statistiche e interviste ad illustri medici, il perché dei suggerimenti dati.
Mi sono piaciuti molto e mi sono documentata grazie ad essi su argomenti di cui avevo spesso sentito parlare solo superficialmente.
Fino ad una cinquantina di anni fa era nella norma tagliare il cordone ombelicale dopo alcuni minuti dalla nascita, poi però l’attesa di quei pochi minuti fu collegata a possibili emorragie materne post parto, così si accelerarono i tempi e si adottò come routine il clampaggio precoce.
Ciò però provoca nel neonato la perdita di sangue prezioso e non solo per quel preciso momento, ma addirittura per i mesi a venire.
Procedere alla recisione del cordone con calma, diminuisce la possibilità di raccogliere le cellule staminali ma spesso la scelta non è nemmeno posta nelle mani dei genitori che “subiscono” la decisione presa sul momento o come da protocollo di medici e ospedale.
L’argomento mi incuriosì parecchio e lessi con attenzione i capitoli riguardanti il taglio del cordone.
Ecco cosa imparai.
Il clampaggio precoce priva il neonato fino a circa 100ml (la quantità totale di sangue circolante nel neonato, è di circa il 10% del peso del suo corpo).
In pratica attendere che il bimbo faccia con calma i suoi primi respiri ancora attaccato al cordone ombelicale, permette che il sangue contenuto nella placenta passi, attraverso il cordone appunto, ai polmoni, trasportando ossigeno prezioso finché non si è stabilita la corretta respirazione.
Il rischio è che il ferro contenuto in quel sangue manchi al bambino, provocando anemia infantile.
Tra l’altro sembra che, attendere che il bimbo respiri tranquillamente da solo prima che si tagli il cordone ombelicale, eviti il classico scoppio di pianto alla nascita, perché il neonato può permettersi di imparare a respirare con calma senza traumi e paura… ma io continuo a credere che mia figlia sia venuta alla luce gorgheggiando, e non piangendo, perché speciale…
Io sono stata fortunata ed ho incontrato una ragazza, quando ero incinta di due soli mesi, che mi ha consigliato un’edizione di libri che ho trovato interessanti e pieni di spunti più concreti rispetto a ciò che trovavo nella grande distribuzione. Ne comprai quattro o cinque al volo.
Parlavano di come accudire naturalmente i propri piccoli, consigliavano l’utilizzo della fascia porta bebè…e spiegavano accuratamente, con tanto di statistiche e interviste ad illustri medici, il perché dei suggerimenti dati.
Mi sono piaciuti molto e mi sono documentata grazie ad essi su argomenti di cui avevo spesso sentito parlare solo superficialmente.
Fino ad una cinquantina di anni fa era nella norma tagliare il cordone ombelicale dopo alcuni minuti dalla nascita, poi però l’attesa di quei pochi minuti fu collegata a possibili emorragie materne post parto, così si accelerarono i tempi e si adottò come routine il clampaggio precoce.
Ciò però provoca nel neonato la perdita di sangue prezioso e non solo per quel preciso momento, ma addirittura per i mesi a venire.
Procedere alla recisione del cordone con calma, diminuisce la possibilità di raccogliere le cellule staminali ma spesso la scelta non è nemmeno posta nelle mani dei genitori che “subiscono” la decisione presa sul momento o come da protocollo di medici e ospedale.
L’argomento mi incuriosì parecchio e lessi con attenzione i capitoli riguardanti il taglio del cordone.
Ecco cosa imparai.
Il clampaggio precoce priva il neonato fino a circa 100ml (la quantità totale di sangue circolante nel neonato, è di circa il 10% del peso del suo corpo).
In pratica attendere che il bimbo faccia con calma i suoi primi respiri ancora attaccato al cordone ombelicale, permette che il sangue contenuto nella placenta passi, attraverso il cordone appunto, ai polmoni, trasportando ossigeno prezioso finché non si è stabilita la corretta respirazione.
Il rischio è che il ferro contenuto in quel sangue manchi al bambino, provocando anemia infantile.
Tra l’altro sembra che, attendere che il bimbo respiri tranquillamente da solo prima che si tagli il cordone ombelicale, eviti il classico scoppio di pianto alla nascita, perché il neonato può permettersi di imparare a respirare con calma senza traumi e paura… ma io continuo a credere che mia figlia sia venuta alla luce gorgheggiando, e non piangendo, perché speciale…
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