mercoledì 2 agosto 2017

Gestosi o preeclampsia: sintomi, conseguenze, cura e rimedi


Gestosi
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      Cos’è la gestosi? La gestosi gravidica è il vecchio nome della pre-eclampsia, e indica una patologia che colpisce il 3-5% delle gestanti. Tra i sintomi della gestosi, tipici, vi è l’aumento della pressione arteriosa dopo le 20 settimane di gravidanza, e la presenza di proteine alte nelle urine. Non è strano che si assista a un peggioramento della gestosi post parto, specie dopo taglio cesareo, per l’aumentata perdita di sangue e liquidi.


Preeclampsia

      La preeclampsia è un’evoluzione dell’ipertensione gestazionale, poiché quest’ultima presenta solo pressione alta in gravidanza; invece, tra i sintomi della preeclampsia vi è una proteinuria alta. Nei casi più gravi, che tendono a divenire cronici, la pressione alta nel post parto può perdurare per 6-8 settimane.

      La preeclampsia prende questo nome perché precede l’eclampsia, ovvero convulsioni tonico-cloniche, sia nella gestante che nella puerpera. La sintomatologia compare sia in donne già preeclamptiche, o in donne che hanno avuto scompensi intra-partum, senza aver mostrato segni in precedenza.

Sintomi pressione alta

      I sintomi della pressione alta in gravidanza variano con l’epoca gestazionale, e con la gravità della patologia. Intanto, è possibile che si assista a cefalea con offuscamento della vista e all’insorgenza di edemi; questi si manifestano con mani gonfie in gravidanza o piedi gonfi. I piedi gonfi in gravidanza al nono mese sono fisiologici, e rappresentano l’accumulo di liquidi in preparazione del parto; diverso è se si presentano precocemente, perché sono più gravi e allarme di una patologia pressoria.

      Le conseguenze della pressione alta sono sia materne che fetali; nella madre, come già detto, possono esserci gravi conseguenze neurologiche, convulsioni e di conseguenza il coma. Invece, le complicanze fetali nota sono l’insufficienza placentare e la sofferenza fetale. I sintomi della sofferenza fetale sono la riduzione dei movimenti, degli atti respiratori e le alterazioni del battito cardiaco.

Pressione alta in gravidanza

      L’ipertensione in gravidanza va curata sia con modifiche dell’alimentazione (sebbene la dieta iposodica non si manifesti sempre efficace) e con terapie farmacologiche mirate. Spesso si assiste a una pressione minima alta, oltre i 90 mmHg, derivata anche dall’ansia o dall’emotività tipica della gestazione. Però, se vi sono troppe proteine nelle urine (non solo semplici tracce di proteine nelle urine), questo è riscontrabile dai normali esami della gravidanza.

      Quanto deve essere la pressione in gravidanza? I valori della pressione in gravidanza si mantengono, in condizioni normali, anche più bassi del classico 120/80 mmHg. Tuttavia pressioni oltre i 140/90 mmHg, o peggio se superiori a 160/110 mmHg, devono convincere la donna a recarsi in ospedale per un controllo intensivo.

Gestosi in gravidanza
Pressione alta in gravidanza
      La gestosi in gravidanza può evolvere in una sindrome multifattoriale chiamata HELLP (emolisi, aumento degli degli enzimi epatici e piastrinopenia); già dall’acronimo è noto come i sintomi siano le transaminasi alte in gravidanza, e le piastrine basse. Il danno da gestosi epatica è un’emergenza chirurgica che se non tempestivamente curato può portare al decesso della donna.

Proteine nelle urine

      Le proteine nelle urine in gravidanza vanno controllate periodicamente con un normale esame; se però dovesse risultare una concentrazione eccessivamente aumentata, il medico richiederà la proteinuria nelle 24 ore per distinguere un aumento isolato dalla patologia. I valori della proteinuria oscillano: proteinuria lieve (150-500 mg), proteinuria moderata (500-1000 mg) e proteinuria grave (1000-3000 mg).

Pressione in gravidanza

      Le alterazioni pressorie della gravidanza possono compromettere la funzionalità renale; infatti, un altro sintomo della preeclampsia (gestosi) è l’oliguria, ovvero urinare poco e l’aumento della creatinina. I sintomi della creatinina alta sono la disidratazione, l’affaticamento, lo stato confusionale e la mancanza di respiro.

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