L’acido folico, o vitamina B9, è presente naturalmente in alimenti come le verdure a foglia verde, i cereali integrali, i legumi e alcuni tipi di frutta ed ortaggi.
La sua funzione nel nostro organismo è molto importante in quanto esso stimola la produzione di globuli rossi e previene la comparsa di alcune forme di anemia.
Assumere un adeguato quantitativo di acido folico in gravidanza è di fondamentale importanza per la salute del vostro bambino.
Infatti, favorisce, la chiusura del tubo neurale nel feto durante le settimane iniziali della gravidanza.
I medici raccomandano, pertanto, a tutte le donne in età fertile che stanno programmando una gravidanza, di assumere almeno 400 microgrammi al giorno di acido folico, per prevenire difetti di nascita del bambino a carico di midollo spinale e cervello.
Vediamo quindi nel dettaglio come assumere e a cosa serve l’acido folico in gravidanza.
Le gran parte delle malformazioni fetali si formano nell’embrione entro le prime 3-4 settimane di gravidanza.
E’ dunque molto importante avere quantità adeguate di acido folico nel vostro organismo già all’inizio della gravidanza, proprio quando il cervello e il midollo spinale del bambino si stanno sviluppando.
Manifestando al vostro ginecologo l’intenzione di concepire, questi vi dirà di cominciare ad assumere integratori a base di acido folico prima della gravidanza.
E’ infatti dimostrato che le donne che hanno assunto vitamina B9 per almeno un anno prima del concepimento hanno valori di acido folico superiori del 50% rispetto a quelle che, invece, hanno cominciato a prendere questa vitamina dopo aver appreso di essere incinte.
Quali integratori vitaminici assumere per un corretto apporto di acido folico in gravidanza?
Esistono in commercio molti tipi di integratore multi-vitaminico pensato per le gestanti; tutti questi dovrebbero prevedere un apporto minimo di acido folico di 400 milligrammi al giorno.
Leggete, dunque, bene le indicazioni riportate nel foglietto illustrativo per capire quante pillole dovrete prendere giornalmente per raggiungere questo valore, oppure, in alternativa, chiedete al vostro medico di prescrivervi l’integratore adatto.
Se nel multi-vitaminico che il ginecologo vi ha prescritto sono presenti le quantità minime di vitamina B 9 richieste per una donna in gravidanza, o che desidera rimanere incinta, non c’è motivo di prendere altri integratori di acido folico.
Tenete, comunque, presente che il quantitativo giornaliero di acido folico previsto aumenta nelle fasi successive della gravidanza (circa 600 mcg a partire dal quarto mese di gravidanza fino alla fine della gestazione) e che durante l’allattamento la dose raccomandata è di 500 mcg di vitamina B 9 al giorno.
Acido Folico: a cosa serve?
Se la gestante non ha abbastanza acido folico nel suo organismo, il tubo neurale del bambino potrebbe non chiudersi in modo corretto, dando adito ad alcune malformazioni congenite chiamate difetti del tubo neurale.
Fra le più frequenti ci sono la spina bifida, che corrisponde ad un incompleto sviluppo del midollo spinale o delle vertebre, e l’anencefalia, che invece consiste in un incompleto sviluppo di parti del cervello.
I bambini con anencefalia di solito non vivono a lungo, mentre quelli con spina bifida avranno una disabilità permanente.
Assumere acido folico fin dalle prime settimane di gravidanza, o ancora meglio prima dell’inizio della gestazione, è in grado di proteggere il bambino da difetti del tubo neurale, riducendo del 50% le probabilità di andare incontro malformazioni.
Nel caso di madri che abbiano già partorito un figlio con spina bifida o anencefalia, un adeguato apporto di acido folico può ridurre del 70% la possibilità di avere un altro bambino con un difetto del tubo neurale.
In questo ultimo caso, è probabile che il medico aumenti il quantitativo giornaliere di acido folico da assumere fino ad almeno 4 mg al giorno, pari a 4000 mgc.
Inoltre, l’acido folico protegge il bambino anche da altre malformazioni o disturbi come labbro leporino, palatoschisi, disfunzioni al cuore e al cervello, nascita prematura, basso peso alla nascita e problemi di crescita nel grembo materno.
In generale, l’assunzione regolare di acido folico riduce la possibilità di andare incontro a complicazioni durante la gravidanza, compreso, ad esempio, il rischio di sviluppare preeclamsia e gestosi.
A quali problemi può andare incontro un bambino nato con la spina bifida?
La spina bifida si verifica quando il rivestimento protettivo che si sviluppa intorno al midollo spinale delle vertebre di un bambino non ancora nato non si chiude correttamente, lasciando un vuoto.
Questo può portare a danni permanenti al sistema nervoso centrale e, talvolta, alla paralisi completa di tutti gli arti e alla morte.
Il bambino nato con spina bifida avrà, dunque, problemi di deambulazione e potrebbe avere difficoltà a controllare gli sfinteri.
Esistono, tuttavia, dei casi molto rari di spina bifida occulta, dove il vuoto lasciato dall’incompleta chiusura delle vertebre viene colmato da tessuto. In questo caso, potrebbero non esserci danni permanenti, anche se col tempo il bambino potrebbe sviluppare incontinenza urinaria, impotenza, lombalgia e sciatalgia.
La diagnosi di schiena bifida può essere fatta dal medico attraverso un rilievo ecografico della colonna vertebrale e del cranio. Alterazioni della forma e delle dimensioni del cranio del feto potrebbero essere, infatti, indizio di spina bifida.
Le cure possibili dopo la nascita sono mirate a migliorare le condizioni del bambino affetto da disabilità. In alcuni casi, è possibile intervenire chirurgicamente per chiudere le vertebre, ma questo tipo di intervento è molto rischioso in quanto potrebbe compromettere del tutto il funzionamento del sistema nervoso centrale.
L’acido folico: alimenti che ne sono ricchi
Ci sono molti alimenti ricchi di acido folico che potreste introdurre nella vostra alimentazione quotidiana per incrementare i valori di questa vitamina nel vostro organismo.
Discrete quantità di acido folico sono contenute in tutti gli ortaggi a foglia verde come cavoletti di bruxelles, broccoli, asparagi e spinaci. Anche alcuni legumi, fra cui i fagioli e le lenticchie, contengono dosi elevate di vitamina B.
In generale, però, gli alimenti più ricchi di folati sono i cereali, soprattutto se integrali: potrebbe, dunque, essere una buona regola per una gestante assumere ogni mattina a colazione una tazza di fiocchi di crusca di altri cereali integrale.
Esistono, fra l’altro, in commercio, alcune qualità di cereali per la colazione arricchite di acido folico. Altri alimenti ricchi di vitamina B 9 sono il lievito, la carne di manzo e le uova.
Ricordate però che la cottura in acqua rischia di far disperdere l’acido folico,sono preferibili pertanto altri metodi di cottura come quello al vapore.
Tenete presente che, pur integrando l’acido folico tramite l’alimentazione, dovrete sempre continuare a prendere gli integratori per essere certe di assumere adeguate quantità di questa vitamina.
Ci sono, inoltre, alcune condizioni che rendono indispensabile aumentare fin dalle prime settimane di gestazione il dosaggio di acido folico. Una di queste è in caso di sovrappeso della gestante, in quanto le persone con indice di massa corporea più elevato tendono ad avere livelli inferiori di folati.
Stesso discorso vale per le donne affette da diabete e per quelle che stanno assumendo farmaci contro l’epilessia. In tal caso, la dose raccomandata è di almeno 5 mg di acido folico al giorno.
Acido Folico: effetti collaterali e controindicazioni
Un consumo eccessivo di acido folico, sia in gravidanza che in condizioni normali, può avere delle controindicazioni.
I disturbi più frequenti di un sovradosaggio di vitamina B9 sono nausea, diarrea, meteorismo intestinale, prurito, arrossamento e secchezza della pelle, alopecia, stomatite e urine scure.
In presenza di dosaggi di acido folico davvero molto elevati (sopra i 1000 mcg al giorno) si può assistere anche ad alterazioni dell’umore, insonnia, movimenti involontari dei muscoli del corpo e dolori diffusi.
Elevati quantitativi di vitamina B possono, inoltre, interferire con l’assorbimento dello zinco da parte del nostro organismo, oltre che con alcuni farmaci come quelli usati per curare l’epilessia.
La sua funzione nel nostro organismo è molto importante in quanto esso stimola la produzione di globuli rossi e previene la comparsa di alcune forme di anemia.
Assumere un adeguato quantitativo di acido folico in gravidanza è di fondamentale importanza per la salute del vostro bambino.
Infatti, favorisce, la chiusura del tubo neurale nel feto durante le settimane iniziali della gravidanza.
I medici raccomandano, pertanto, a tutte le donne in età fertile che stanno programmando una gravidanza, di assumere almeno 400 microgrammi al giorno di acido folico, per prevenire difetti di nascita del bambino a carico di midollo spinale e cervello.
Vediamo quindi nel dettaglio come assumere e a cosa serve l’acido folico in gravidanza.
Le gran parte delle malformazioni fetali si formano nell’embrione entro le prime 3-4 settimane di gravidanza.
E’ dunque molto importante avere quantità adeguate di acido folico nel vostro organismo già all’inizio della gravidanza, proprio quando il cervello e il midollo spinale del bambino si stanno sviluppando.
Manifestando al vostro ginecologo l’intenzione di concepire, questi vi dirà di cominciare ad assumere integratori a base di acido folico prima della gravidanza.
E’ infatti dimostrato che le donne che hanno assunto vitamina B9 per almeno un anno prima del concepimento hanno valori di acido folico superiori del 50% rispetto a quelle che, invece, hanno cominciato a prendere questa vitamina dopo aver appreso di essere incinte.
Quali integratori vitaminici assumere per un corretto apporto di acido folico in gravidanza?
Esistono in commercio molti tipi di integratore multi-vitaminico pensato per le gestanti; tutti questi dovrebbero prevedere un apporto minimo di acido folico di 400 milligrammi al giorno.
Leggete, dunque, bene le indicazioni riportate nel foglietto illustrativo per capire quante pillole dovrete prendere giornalmente per raggiungere questo valore, oppure, in alternativa, chiedete al vostro medico di prescrivervi l’integratore adatto.
Se nel multi-vitaminico che il ginecologo vi ha prescritto sono presenti le quantità minime di vitamina B 9 richieste per una donna in gravidanza, o che desidera rimanere incinta, non c’è motivo di prendere altri integratori di acido folico.
Tenete, comunque, presente che il quantitativo giornaliero di acido folico previsto aumenta nelle fasi successive della gravidanza (circa 600 mcg a partire dal quarto mese di gravidanza fino alla fine della gestazione) e che durante l’allattamento la dose raccomandata è di 500 mcg di vitamina B 9 al giorno.
Acido Folico: a cosa serve?
Se la gestante non ha abbastanza acido folico nel suo organismo, il tubo neurale del bambino potrebbe non chiudersi in modo corretto, dando adito ad alcune malformazioni congenite chiamate difetti del tubo neurale.
Fra le più frequenti ci sono la spina bifida, che corrisponde ad un incompleto sviluppo del midollo spinale o delle vertebre, e l’anencefalia, che invece consiste in un incompleto sviluppo di parti del cervello.
I bambini con anencefalia di solito non vivono a lungo, mentre quelli con spina bifida avranno una disabilità permanente.
Assumere acido folico fin dalle prime settimane di gravidanza, o ancora meglio prima dell’inizio della gestazione, è in grado di proteggere il bambino da difetti del tubo neurale, riducendo del 50% le probabilità di andare incontro malformazioni.
Nel caso di madri che abbiano già partorito un figlio con spina bifida o anencefalia, un adeguato apporto di acido folico può ridurre del 70% la possibilità di avere un altro bambino con un difetto del tubo neurale.
In questo ultimo caso, è probabile che il medico aumenti il quantitativo giornaliere di acido folico da assumere fino ad almeno 4 mg al giorno, pari a 4000 mgc.
Inoltre, l’acido folico protegge il bambino anche da altre malformazioni o disturbi come labbro leporino, palatoschisi, disfunzioni al cuore e al cervello, nascita prematura, basso peso alla nascita e problemi di crescita nel grembo materno.
In generale, l’assunzione regolare di acido folico riduce la possibilità di andare incontro a complicazioni durante la gravidanza, compreso, ad esempio, il rischio di sviluppare preeclamsia e gestosi.
A quali problemi può andare incontro un bambino nato con la spina bifida?
La spina bifida si verifica quando il rivestimento protettivo che si sviluppa intorno al midollo spinale delle vertebre di un bambino non ancora nato non si chiude correttamente, lasciando un vuoto.
Questo può portare a danni permanenti al sistema nervoso centrale e, talvolta, alla paralisi completa di tutti gli arti e alla morte.
Il bambino nato con spina bifida avrà, dunque, problemi di deambulazione e potrebbe avere difficoltà a controllare gli sfinteri.
Esistono, tuttavia, dei casi molto rari di spina bifida occulta, dove il vuoto lasciato dall’incompleta chiusura delle vertebre viene colmato da tessuto. In questo caso, potrebbero non esserci danni permanenti, anche se col tempo il bambino potrebbe sviluppare incontinenza urinaria, impotenza, lombalgia e sciatalgia.
La diagnosi di schiena bifida può essere fatta dal medico attraverso un rilievo ecografico della colonna vertebrale e del cranio. Alterazioni della forma e delle dimensioni del cranio del feto potrebbero essere, infatti, indizio di spina bifida.
Le cure possibili dopo la nascita sono mirate a migliorare le condizioni del bambino affetto da disabilità. In alcuni casi, è possibile intervenire chirurgicamente per chiudere le vertebre, ma questo tipo di intervento è molto rischioso in quanto potrebbe compromettere del tutto il funzionamento del sistema nervoso centrale.
L’acido folico: alimenti che ne sono ricchi
Ci sono molti alimenti ricchi di acido folico che potreste introdurre nella vostra alimentazione quotidiana per incrementare i valori di questa vitamina nel vostro organismo.
Discrete quantità di acido folico sono contenute in tutti gli ortaggi a foglia verde come cavoletti di bruxelles, broccoli, asparagi e spinaci. Anche alcuni legumi, fra cui i fagioli e le lenticchie, contengono dosi elevate di vitamina B.
In generale, però, gli alimenti più ricchi di folati sono i cereali, soprattutto se integrali: potrebbe, dunque, essere una buona regola per una gestante assumere ogni mattina a colazione una tazza di fiocchi di crusca di altri cereali integrale.
Esistono, fra l’altro, in commercio, alcune qualità di cereali per la colazione arricchite di acido folico. Altri alimenti ricchi di vitamina B 9 sono il lievito, la carne di manzo e le uova.
Ricordate però che la cottura in acqua rischia di far disperdere l’acido folico,sono preferibili pertanto altri metodi di cottura come quello al vapore.
Tenete presente che, pur integrando l’acido folico tramite l’alimentazione, dovrete sempre continuare a prendere gli integratori per essere certe di assumere adeguate quantità di questa vitamina.
Ci sono, inoltre, alcune condizioni che rendono indispensabile aumentare fin dalle prime settimane di gestazione il dosaggio di acido folico. Una di queste è in caso di sovrappeso della gestante, in quanto le persone con indice di massa corporea più elevato tendono ad avere livelli inferiori di folati.
Stesso discorso vale per le donne affette da diabete e per quelle che stanno assumendo farmaci contro l’epilessia. In tal caso, la dose raccomandata è di almeno 5 mg di acido folico al giorno.
Acido Folico: effetti collaterali e controindicazioni
Un consumo eccessivo di acido folico, sia in gravidanza che in condizioni normali, può avere delle controindicazioni.
I disturbi più frequenti di un sovradosaggio di vitamina B9 sono nausea, diarrea, meteorismo intestinale, prurito, arrossamento e secchezza della pelle, alopecia, stomatite e urine scure.
In presenza di dosaggi di acido folico davvero molto elevati (sopra i 1000 mcg al giorno) si può assistere anche ad alterazioni dell’umore, insonnia, movimenti involontari dei muscoli del corpo e dolori diffusi.
Elevati quantitativi di vitamina B possono, inoltre, interferire con l’assorbimento dello zinco da parte del nostro organismo, oltre che con alcuni farmaci come quelli usati per curare l’epilessia.
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