martedì 22 agosto 2017

Nove mesi in salute: tutti gli esami da fare durante la gravidanza

Controllo medico

  
     È passato qualche giorno da quando avete visto le due fatidiche lineette sul test di gravidanza e ora vi state chiedendo che cosa vi aspetta nei prossimi nove mesi. Se è vero che ogni gravidanza è differente, è anche vero che gli esami che vi aspettano sono (più o meno) uguali per tutte. Scopriamoli insieme.

       La vostra avventura è appena iniziata e ricordate che chi ben comincia è a metà dell’opera. Fissate da subito le visite che il Sistema Sanitario Nazionale vi offre, di modo da non dover poi correre ai ripari e prenotarle all’ultimo presso strutture private a pagamento.

BetaHCG

Esami del sangue       Dopo aver fatto il test di gravidanza, chiamate il ginecologo che vi prescriverà questo esame. È un prelievo del sangue che misura la quantità di quello che viene comunemente chiamato “l’ormone della gravidanza” nel sangue. Quando una donna resta incinta, dopo circa 8-10 giorni, il suo corpo comincia a produrre questo ormone: servirà per confermare ciò che già il test vi aveva detto, ossia che aspettate un bambino.

La prima visita dal ginecologo

       Sia che siate seguite da un ginecologo privato, sia che vi affidiate a un ginecologo che opera presso strutture pubbliche, questa prima visita è importantissima e fondamentale. Per prima cosa, con un’ecografia interna, il medico vi confermerà il corretto avvio della gravidanza e in seguito comincerà a stilare la cartella clinica che vi seguirà per i prossimi nove mesi. Valuterà la vostra storia (se ci sono casi di malattie in famiglia quali la pressione alta o il diabete), il vostro peso (e vi indicherà se seguire particolari diete per non ingrassare troppo) e inoltre vi indicherà una presunta data del parto.

Esami del sangue e delle urine

       Questi primi esami servono come punto di partenza per capire come procedere nei mesi a venire: avete fatto la toxoplasmosi? Se il risultato è negativo, sarà bene ripetere gli esami del sangue una volta al mese,perché se contratta in gravidanza, soprattutto durante i primi mesi, può provocare danni al feto. Avete mai fatto test per l’HIV, la rosolia e l’epatite? È bene accertarsi di non aver malattie come queste in corso o di aver già fatto la rosolia, di modo da esserne immuni. Inoltre è importante determinare, nel caso non sia già stato fatto in precedenza, il gruppo sanguigno dei futuri genitori.

Traslucenza nucale e Bi-test

Ecografie       Di solito questo esame, passato dal SSN, va fatto tra l’11° e la 14° settimana. Serve a confermare il corretto evolversi della gravidanza e a escludere eventuali malattie genetiche, quali la sindrome di Down. È importante sottolineare che la traslucenza nucale è un esame basato sulla percentuale: viene misurato il liquido che si forma dietro la nuca del feto e il dato viene inserito all’interno di parametri statistici.        La risposta che avrete sarà quindi indicativa: se volete l’assoluta certezza ed escludere al 100% eventuali malattie genetiche dovete fare esami invasivi quali l’amniocentesi o la villocentesi, che però espongono al rischio di aborto. Valutate bene con il vostro ginecologo e con il partner quale strada seguire: se “accontentarvi” di un risultato statistico o se rischiare di perdere il bimbo per avere una risposta sicura. Nel caso andranno programmati entro la 17° settimana di gestazione.
       Oltre agli esami del sangue e delle urine per verificare l’assenza di anemie o infezioni, vediamo quali sono gli esami specifici del secondo trimestre.

Controllo ginecologico

       Spesso capita che la futura mamma vada dal ginecologo ogni mese o ogni due mesi. In realtà basterebbero 5/6 controlli, ma spesso l’emozione è tanta e per stare più tranquilli si fa qualche visita in più.

L’ecografia morfologica

       È una delle ecografie passate dal SSN e, solitamente, è la più attesa dai genitori perché oltre a confermare la corretta formazione del feto (detto in maniera semplicistica è l’esame che vi conferma che tutti gli organi siano al posto giusto) è anche quella che vi svelerà il sesso del nascituro(sempre che sia in posizione corretta e non mostri il lato B). Va fissata tra la 19° e la 22° settimana.

La curva glicemica

       Per controllare che non abbiate sviluppato il diabete gestazionale, va fatto l’esame del glucosio. Si fa di solito tra la 27° e la 29° settimana, quindi a cavallo fra il secondo e il terzo trimestre. Si tratta di diversi prelievi del sangue e controlli della glicemia: si fanno prima a stomaco vuoto, poi si beve un beverone a base di glucosio, quindi dopo un’ora circa si ricontrolla la glicemia.

EcografiaIscrizione al corso preparto

       Sul finire del secondo trimestre avrete ormai deciso in che struttura partorirete e, sebbene non sia una regola, può essere utile frequentare presso l’ospedale scelto un corso preparto. Vi farà familiarizzare con la struttura e il personale e inoltre conoscerete altre future mamme con i vostri stessi dubbi e le vostre stesse paure. Se potete, ritagliatevi questo spazio tutto per voi: sarà una bella esperienza. Ogni ospedale ha un termine massimo entro cui registra le iscrizioni, ma di solito cade intorno alla 27° settimana.

Il terzo trimestre (dalla 28° settimana al termine)

       Ormai il traguardo è vicino, la pancia cresce ogni giorno di più e non vedete l’ora di conoscere il vostro bimbo. Non perdete però di vista la vostra salute e continuate a seguire le visite che vi prescrive il ginecologo e a fare gli esami del sangue.

Controllo ginecologico

       Oltre a controllare che il bambino cresca secondo gli standard, il ginecologo vi dirà se è podalico (e nel caso vi presenterà la varie opzioni per provare a indurre il bambino a girarsi fintanto che c’è ancora spazio), valuterà i vostri esami e vi suggerirà eventuali integratori da assumere, come per esempio il ferro.

Ecografia accrescitiva

       Serve per controllare che il liquido amniotico sia ancora sufficiente e a verificare il corretto accrescimento del bambino. È l’ultima ecografia passata dal SSN.

Tampone vagino-rettale

       Purtroppo il nome ha un suono molto invitante, ma è un controllo importantissimo da fare intorno alla 32° settimana. Serve infatti per escludere eventuali infezioni Streptococco beta-emolitico di gruppo B o Streptococcus agalactiae. Nel caso in cui risultiate positive, niente panico: vi verrà prescritta una terapia antibiotica.

E se si va oltre il termine?

controllo medico in gravidanzaHD
       Spesso con la prima gravidanza il termine previsto si supera e dal bambino non arrivano segni che sia intenzionato a nascere. Niente panico! Durante l’ultima visita che avere fatto con il vostro ginecologo o durante il corso preparto vi verrà illustrata la procedura. Normalmente, il giorno del termine chiamate l’ospedale presso cui volete partorire e vi verranno fissati dei monitoraggi: servono a controllare che il liquido amniotico sia ancora sufficiente, che la placenta non sia invecchiata e che il cuore del bimbo batta regolarmente. Se tutto procede bene, farete questi monitoraggi con regolarità, di solito un giorno sì e uno no, fino ad arrivare a 41 settimane più 3-5 giorni. Passato quel termine vi convocheranno per l’induzione del parto e così, finalmente, anche voi conoscerete il vostro bimbo.
       Questi sono gli esami consigliati e obbligatori per controllare la vostra salute e quella del vostro bimbo. Ricordate ovviamente di confrontarvi con il vostro ginecologo e il vostro medico di base, che sapranno integrare e programmare questi esami per voi.

Fonte https://www.foxlife.it/2017/07/28/nove-mesi-in-salute-tutti-gli-esami-da-fare-durante-la-gravidanza/

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