Potremmo in effetti pensare all’ansia come ad un disagio tipico dei nostri tempi (magari esisteva anche cento anni fa e non si diceva, ma è certo che le nostre attuali condizioni di vita che ci sottopongono a ritmi frenetici, stress, ricerca di elevate performance, sono il terreno ideale per coltivarla).
E va detto anche che a tutti noi succede di attraversare delle fasi (come la gravidanza ad esempio ) in cui abbiamo una sensibilità più accentuata… e siamo quindi in grado di “sentire di più”, di rivolgere una maggiore attenzione a ciò che sta avvenendo dentro di noi.
Avvertire un disagio di questo tipo è senz’altro spiacevole ma potrebbe essere un’opportunità per guardarci dentro.
Fortunatamente ci sono alcune Mamme che hanno il desiderio di parlarne: è un bene perché è così che nasce il confronto… dal confronto nasce la consapevolezza e da lì si aprono le strade al benessere…
E va detto anche che a tutti noi succede di attraversare delle fasi (come la gravidanza ad esempio ) in cui abbiamo una sensibilità più accentuata… e siamo quindi in grado di “sentire di più”, di rivolgere una maggiore attenzione a ciò che sta avvenendo dentro di noi.
Avvertire un disagio di questo tipo è senz’altro spiacevole ma potrebbe essere un’opportunità per guardarci dentro.
Fortunatamente ci sono alcune Mamme che hanno il desiderio di parlarne: è un bene perché è così che nasce il confronto… dal confronto nasce la consapevolezza e da lì si aprono le strade al benessere…
Ilenia78: Sono alla 25+2 della mia seconda gravidanza e aspetto un maschietto che si chiamerà Gabriele.
La gravidanza sta andando bene… il bimbo sta bene, io invece a livello emotivo insomma… nel senso che ogni tanto all’improvviso mi prende il “senso di vuoto” nella pancia, non so se vi è mai capitato: a me solo in gravidanza perché a cose “normali”non soffro di questo tipo di problema. A voi capita? Io credo che si tratti di ansia; è la stessa sensazione delle montagne russe e quando mi viene non riesco nemmeno a mangiare e non sopporto nulla. Poi all’improvviso sparisce e tutto torna sereno e torna anche la fame…
IsabellaJane: Premetto che sono sempre stata una persona molto ansiosa (mi allarmo e mi preoccupo anche per le piccole cose) in questo periodo diciamo che non sto proprio bene! Il matrimonio organizzato in meno di un mese, le case da gestire, gli inquilini, la gravidanza, gli impegni familiari (pranzi domenicali e company) e il lavoro di mio marito che ci lascia sempre poco tempo da trascorrere insieme e tante cose messe insieme stanno provocando in me un grave stress, tanto che sabato sera sono dovuta andare al Pronto Soccorso perché avevo quasi 115 battiti e mi sono spaventata molto.
Gabriellaxyz: Credo sia molto più frequente di quanto non si pensi e che sia un argomento … come dire … tabù! Quando durante la mia prima gravidanza frequentai il corso pre-parto una ragazza parlò timidamente di crisi di panico (non so se la mia è una generalizzazione avventata) e dopo un po’ venne fuori che su una ventina di ragazze che eravamo almeno tre vivevano la stessa problematica.
Flattershy: E’ successo anche a me! E’ proprio una brutta sensazione, dovrebbe essere il periodo più bello della vita e invece. Durante la prima gravidanza, non attesa, mi si è scatenato il putiferio: di notte mi svegliavo con un senso di oppressione da non riuscire più a respirare per vari minuti, i corsi per la respirazione facevano pure peggio! […].
A me più che l’ansiolitico ha aiutato tanto la psicoterapia, che non è una brutta parola ma un aiuto concreto a capire cosa non va, a cercare di risolverlo e a capire come muoversi.Con lo psicologo è saltato fuori che la mia ansia derivava dal fatto di avere dentro di me la bambina, con tutta la resposabilità che ne conseguiva: ogni cosa succedeva a me succedeva a lei e questo mi creava l’ansia. […]
E’ finita con il parto: una volta uscita dal mio corpo la bambina io sono come guarita e l’allattamento è stato il periodo più sereno di tutta la mia vita!
A me più che l’ansiolitico ha aiutato tanto la psicoterapia, che non è una brutta parola ma un aiuto concreto a capire cosa non va, a cercare di risolverlo e a capire come muoversi.Con lo psicologo è saltato fuori che la mia ansia derivava dal fatto di avere dentro di me la bambina, con tutta la resposabilità che ne conseguiva: ogni cosa succedeva a me succedeva a lei e questo mi creava l’ansia. […]
E’ finita con il parto: una volta uscita dal mio corpo la bambina io sono come guarita e l’allattamento è stato il periodo più sereno di tutta la mia vita!
Etourdit: E’ una condizione molto frequente… anche se si è portati a credere che la gravidanza sia un periodo felice e gioioso – e per molti versi lo è – esiste anche una sua faccia diversa, non così solare.
Io in entrambe le gravidanze sono stata poco serena, la prima perché era la prima e, per quanto l’avessimo cercata, quando è arrivata è stato un piccolo-grande shock a livello emotivo, la seconda per via della stanchezza e di altre questioni più “esistenziali”
Ci sono dei momenti della vita in cui abbiamo una maggiore e più spiccata sensibilità e, per quanto ci creano disagio o malessere, sono in realtà una spinta a interrogarci su noi stessi, sulla nostra vita.
L’ansiolitico ti dà un aiuto alleggerendoti un po’ da questi stati d’animo ma non cura la loro causa che va cercata più in quello che si sta vivendo che nei meccanismi neuro-chimici del nostro sistema nervoso… anche parlare è una “medicina” molto efficace.
Sarà proprio così? Facciamo un esperimento e scopriamo che succede a parlare e scrivere di ansia.
Chi vuole provarci e raccontarci la sua esperienza?
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