Con tutte le gravidanze sono uguali: ce ne sono alcune per cui è necessario che la donna rimanga a casa dal lavoro. «Si tratta di situazioni particolari – precisa l'avvocato del lavoro Francesca Scotti, titolare dello Studio Legale Scotti – che derivano da due motivi principali: ragioni di salute oppure cause legate all'ambiente lavorativo».
La maternità anticipata può richiedersi in questi casi:
Se la maternità anticipata è causata dall'ambiente lavorativo o dal tipo di mansioni svolte, la domanda deve essere presentata, eventualmente anche dal datore di lavoro, alla Direzione Territoriale del Lavoro competente.
La maternità anticipata può richiedersi in questi casi:
- per ragioni di salute: e qui deve essere accertata da un ginecologo;
- nel caso di un ambiente di lavoro insalubre che possa mettere a rischio la salute della donna e/o del nascituro: ad esempio se si è a contatto con sostanze chimiche;
- nel caso di mansioni che richiedano sollevamento pesi o notevoli sforzi fisici, e non sia possibile spostare la donna ad altre mansioni.
I lavori pericolosi, faticosi ed insalubri sono indicati dall'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 25 novembre 1976, n. 1026, riportato nell'allegato A del Testo Unico sulla maternità (D.lgs. 151/2001) ed è soggetto ad aggiornamenti.
Maternità anticipata, a chi spetta
«Possono usufruire della maternità anticipata le lavoratrici dipendenti, quelle che sono in disoccupazione e le libere professioniste che versano i contributi alla Gestione Separata dell'Inps, che però possono usufruirne solo per ragioni di salute e non legate all’ambiente lavorativo» continua l'esperta.
A chi si deve richiedere
«Se la gravidanza a rischio è accertata dal ginecologo, bisogna rivolgersi alla Asl territorialmente competente – prosegue l’avvocato Scotti – e portare tutti i documenti utili per l'esame della domanda».
Nello specifico, questi documenti sono:
- certificato di gravidanza;
- documentazione medica rilasciata dal ginecologo che attesta la gravidanza a rischio;
- documento di identità.
L'Asl trattiene i documenti e rilascia fotocopia della domanda di maternità anticipata da portare al datore di lavoro.
Cosa succede allo stipendio
«La maternità anticipata delle lavoratrici dipendenti viene pagata all'80% dall'Inps (soldi che però vengono anticipati dal datore di lavoro) e, se previsto dal contratto collettivo di riferimento, il datore di lavoro può integrare arrivando anche al 100% della retribuzione».
«Nel caso di libere professioniste iscritte alla Gestione separata dell’Inps, invece, la maternità viene pagata direttamente dall’Ente previdenziale».
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento