martedì 22 agosto 2017

Esami gravidanza, nuovo test genetico per diagnosticare la sindrome di Down

nuovo test sindrome di down       Grazie all’analisi chiamata Digital Analysis of Selected Regions (DANSR) gli studiosi sono ora in grado di esaminare anche i più piccoli frammenti del Dna del feto che si ritrova nel sangue materno. Vengono così studiati nello specifico i marcatori dei cromosomi 21 e 18: in questo modo è possibile individuare la presenza in triplice dose, permettendo di capire se il feto è affetto da sindrome di Down o dalla sindrome di Edwards. Si tratterebbe inoltre di un test con un’affidabilità del 100 % secondo i ricercatori, Andrew B. Sparks e Craig A. Struble. Inoltre è un test decisamente meno invasivo rispetto all’amniocentesi che si esegue solitamente fra la 15esima e la 20esima settimana. “Questo è un test che esamina marcatori specifici di cromosomi del feto e su base statistica individua la probabilità di feto affetto da una delle due sindromi in questione. Questo test potrebbe essere utilizzato come screening pre-natale al posto del bi-test e tri-test attualmente diffusi – ha detto Franca Dagna Bricarelli, direttore dell’Istituto Ligure di Genetica -. Il test proposto è certamente più specifico, con minori falsi positivi e falsi negativi, con percentuali di probabilità di feto affetto che, secondo gli autori, sono del 100% “.

I test di oggi per individuare anomalie nel feto
       I ricercato hanno messo a punto il nuovo esame anche studiando i testi attuali, ovvero il bi-test, il tri-test che spesso vengono anche abbinati alla translucenza nucale e che hanno una sicurezza che arriva a circa il 90-95%.Con il nuovo test invece, gli studiosi sono riusciti a isolare dei piccoli frammenti del Dna dei cromosomi 21 e 18 del feto per valutare la presenza di anomalie. È però ancora prematuro parlare di sicurezza al 100 % anche perché “sono almeno trenta anni – come dice la professoressa Franca Dagna Bricarelli – che la scienza e la medicina stanno lavorando per cercare il Dna del feto nel sangue materno per evitare indagini fetali invasive. Ad oggi però questo nuovo test è ancora molto costoso (si parla di migliaia di dollari) ed è necessario acquisire esperienze prima dell’applicazione clinica. Non solo, le tecniche non sono alla portata di tutti e pochi laboratori sarebbero in grado di eseguirlo. Inoltre questo, come tutti i test di screening, ha implicazioni etiche che richiedono cautele per la loro applicazione ed è indispensabile che le coppie siano informate correttamente sulle implicazioni e sui limiti delle indagini. Va spiegato chiaramente che cosa significa lo screening pre-natale: non si tratta di una diagnosi ma di una probabilità di rischio per alcune specifiche anomalie cromosomiche e non permette di sospettare altre patologie anche molto gravi. Le implicazioni etico-morali sono forti e i futuri genitori devono esserne consapevoli”.

Fonte http://mamma.pourfemme.it/articolo/esami-gravidanza-nuovo-test-genetico-per-diagnosticare-la-sindrome-di-down/18585/

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