Esistono infatti dei batteri anche in quella zona che, in caso di fecondazione in vitro, svolgerebbero una funzione fondamentale per l’esisto della procedura.
Secondo la tradizione scientifica nell’utero non crescono batteri, a meno di situazioni infettive, questa nuova ricerca dimostra però il contrario.
Negli ultimi anni si è infatti scoperto che organi e tessuti che si ritenevano sterili, in realtà non lo sono, come per esempio:
- la placenta
- le vie urinarie inferiori
- il tratto superiore dell’apparato riproduttivo
In modo particolare i ricercatori hanno studiato il fluido endometriale (ovvero quello raccolto nella cavità uterina rivestita da un tessuto che si chiama endometrio) di 35 donne fertili in 2 momenti del ciclo mestruale, sono stati cercati microrganismi utilizzando tecniche avanzate di sequenziamento.
Sono stati rilevati dei batteri. Questi formano un microbiota che può essere di due tipi:
- a prevalenza di lattobacilli: se più del 90% delle specie presenti appartiene al genere Lactobacillus
- non a prevalenza di lattobacilli: se questi sono meno del 90%
In alcuni casi i ricercatori hanno analizzato il microbiota vaginale delle donne (13 in totale) scoprendo che le comunità batteriche:
- uterina
- vaginale
sono simili, ma ci sono batteri che vivono in un ambiente e non nell’altro.
Le ulteriori analisi suggeriscono anche che il microbiota endometriale possa avere legami con la possibilità di avere dei figli, per chi si sottopone a fecondazione in vitro.
Per questo studio è stato prelevato fluido endometriale di 35 donne non fertili, il microbiota è stato analizzato nel ciclo precedente il trasferimento in utero degli embrioni ottenuti in vitro.
Le donne con non prevalenza di lattobacilli rischiano maggiormente un fallimentodel processo che la gravidanza si interrompa.
Lo studio dunque solleva numerose domande circa l’importanza dei batteri e del microbiota uterino.
Fonte http://www.universomamma.it/i-batteri-nellutero-favoriscono-la-fecondazione-in-vitro/
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