Le ricerche scientifiche confermano infatti l'importanza sia della prevenzione psicologica (o psicoterapia), sia del mantenimento di un adeguato livello di esercizio fisico durante la gravidanza.
Le conseguenze della depressione in gravidanza sono infatti molteplici e riguardano prima di tutto le condizioni fisiche del bambino, che può nascere prematuramente e sottopeso, ma anche le condizioni della madre, che può ricorrere più spesso a farmaci, soffrire d'insonnia, aumentare di peso in maniera insufficiente e rifiutare l'idea dell'allattamento.
La depressione in gravidanza è inoltre scorrelata a futuri disturbi nella madre come la depressione post-partum.
Una futura madre stressata produce maggiori quantità di cortisolo (l'"ormone dello stress") che il feto assorbe e questo provoca conseguenze a lungo termine sul figlio, che presenta a sua volta alti livelli di cortisolo ematico non solo alla nascita, ma perfino molti anni dopo, in adolescenza. Questo comporta uno scadimento nelle performance cognitive e quindi peggiori risultati scolastici, accompagnati da un accresciuto rischio di sviluppare disturbi mentali e problemi comportamentali.
Uno studio appena pubblicato ha analizzato l'impatto di un programma di esercizio fisico di sole 4 settimane sui livelli di ansia e di depressione delle donne in gravidanza, dimostrando che anche un periodo così breve di attività aerobica svolta con continuità consente di modificare lo stato psichico delle future madri, incrementandone il benessere e contrastando i cali d'umore e di i picchi di ansia.
Le donne che hanno seguito le linee-guida sull'attività fisica proposte dai ricercatori hanno riportato infatti "una significativa riduzione di depressione, tensione, rabbia e affaticamento e un incremento significativo di energia e vigore fisico", oltre a una significativa riduzione dell'ansia.
L'esercizio fisico può essere sufficiente quando il quadro di partenza non è patologico e non è cioè presente un disturbo ansioso o depressivo che necessita di una psicoterapia, ma nei casi di malessere clinicamente rilevante l'attività fisica può essere adeguatamente integrata alla psicoterapia.
Per quanto l'affaticamento sia uno dei motivi per i quali le donne in gravidanza non fanno esercizio, sentendosi già stanche, questa e le precedenti ricerche sul tema dimostrano che l'esercizio non solo non incrementa l'affaticamento, ma che lo allevia perchè migliora la forma fisica e consente di incrementare la produzione di sostanze come le endorfine che incrementano il benessere sia fisico, sia mentale.
Non dimentichiamo che anche la fatica cronica è un sintomo depressivo, quindi agire con un piano (di attività fisica e psicoterapia) che contrasti la depressione la farà diminuire e non aumentare, come temono alcune future mamme.
Fonte: "Tired, moody and pregnant? Exercise may be the answer"
Le conseguenze della depressione in gravidanza sono infatti molteplici e riguardano prima di tutto le condizioni fisiche del bambino, che può nascere prematuramente e sottopeso, ma anche le condizioni della madre, che può ricorrere più spesso a farmaci, soffrire d'insonnia, aumentare di peso in maniera insufficiente e rifiutare l'idea dell'allattamento.
La depressione in gravidanza è inoltre scorrelata a futuri disturbi nella madre come la depressione post-partum.
Una futura madre stressata produce maggiori quantità di cortisolo (l'"ormone dello stress") che il feto assorbe e questo provoca conseguenze a lungo termine sul figlio, che presenta a sua volta alti livelli di cortisolo ematico non solo alla nascita, ma perfino molti anni dopo, in adolescenza. Questo comporta uno scadimento nelle performance cognitive e quindi peggiori risultati scolastici, accompagnati da un accresciuto rischio di sviluppare disturbi mentali e problemi comportamentali.
Uno studio appena pubblicato ha analizzato l'impatto di un programma di esercizio fisico di sole 4 settimane sui livelli di ansia e di depressione delle donne in gravidanza, dimostrando che anche un periodo così breve di attività aerobica svolta con continuità consente di modificare lo stato psichico delle future madri, incrementandone il benessere e contrastando i cali d'umore e di i picchi di ansia.
Le donne che hanno seguito le linee-guida sull'attività fisica proposte dai ricercatori hanno riportato infatti "una significativa riduzione di depressione, tensione, rabbia e affaticamento e un incremento significativo di energia e vigore fisico", oltre a una significativa riduzione dell'ansia.
L'esercizio fisico può essere sufficiente quando il quadro di partenza non è patologico e non è cioè presente un disturbo ansioso o depressivo che necessita di una psicoterapia, ma nei casi di malessere clinicamente rilevante l'attività fisica può essere adeguatamente integrata alla psicoterapia.
Per quanto l'affaticamento sia uno dei motivi per i quali le donne in gravidanza non fanno esercizio, sentendosi già stanche, questa e le precedenti ricerche sul tema dimostrano che l'esercizio non solo non incrementa l'affaticamento, ma che lo allevia perchè migliora la forma fisica e consente di incrementare la produzione di sostanze come le endorfine che incrementano il benessere sia fisico, sia mentale.
Non dimentichiamo che anche la fatica cronica è un sintomo depressivo, quindi agire con un piano (di attività fisica e psicoterapia) che contrasti la depressione la farà diminuire e non aumentare, come temono alcune future mamme.
Fonte: "Tired, moody and pregnant? Exercise may be the answer"
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