Teniamo conto che oggi grazie a nuovi strumenti d’esame e a macchine sempre più sofisticate è possibile fare delle diagnosi mentre il bimbo è ancora nel pancione della mamma. Ma è stato anche grazie alla Allan che si è giunti a questo risultato.
Una diagnosi tempestiva significa essere in grado di garantire al bambino, fin da subito, le migliori cure e uno sviluppo normale. Purtroppo le cardiopatie congenite prenatali rappresentano la principale causa di mortalità infantile durante il primo anno di vita. Sono quindi, secondo il medico, un’emergenza sociale e hanno un grave impatto sia sul bambino, che può essere in pericolo, sia su quella dei genitori. Un conto, infatti, è affrontare un aborto o delle cure anche invasive per aiutare il bimbo a vincere la malattia, un conto è superare un lutto di un neonato e sapere che non si è fatto abbastanza.
Fonte http://mamma.pourfemme.it/articolo/neonati-il-25-dei-bebe-cardiopatici-viene-dimesso-dall-ospedale-senza-diagnosi/16075/
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