martedì 6 dicembre 2016

Il transfer della blastociste nel programma FIVET: qual è il segreto del successo?

         Al giorno d’oggi esiste una serie di metodi che vengono usati dai riproduttologi nel corso della FIVET. Inoltre, per aumentare le probabilità di avere un concepimento viene utilizzata l’iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI). Questo metodo consiste nell’iniettare direttamente nell’ovulo uno spermatozoo con l’ausilio dei microstrumenti sotto il controllo del microscopio in seguito a cui l’embrione viene cresciuto e trasferito nell’utero della donna. Questo metodo viene          usato prevalentemente quando i tentativi FIVET precedenti non sono andati a buon fine.
         Per effettuare una fecondazione in vitro i coniugi vengono sottoposti ad una serie di accertamenti medici. In seguito viene effettuato il prelievo ovocitario tramite la puntura del follicolo. L’ovulo viene pulito dal liquido follicolare e messo nell’incubatrice. Il liquido seminale viene prelevato immediatamente prima della procedura di fecondazione e viene pulito dal liquido prostatico.
         Dopo la fecondazione gli embrioni piu’ forti vengono selezionati e messi nel termostato. Il transfer dell’embrione può essere eseguito al terzo o al quinto giorno. I riproduttologi della BioTexCom sono piu’ propensi al trasferimento delle blastocisti ossia degli embrioni al quinto giorno del loro sviluppo.
         Proprio in questo giorno quest’ultimi diventano piu’ vitali quindi è piu’ semplice scegliere quelli che sopravvivono meglio all’impianto. Come viene motivata tale scelta? Fino al terzo giorno l’embrione riceve le sostanze nutritive necessarie per la sopravvivenza dall’ovulo, a partire dal quarto giorno, invece, lo stesso è costretto ad innescare il suo proprio programma di supporto vitale.
Inoltre, il transfer delle blastocisti è piu’ opportuno anche perché  durante il concepimento naturale l’embrione passa i primi 3 giorni nelle tube di Faloppio ma naturalmente non è ancora pronto per adattarsi all’ambiente della cavità uterina. Invece la blastociste si manifesta piu’ forte ed è in grado di adattarsi. Questa tecnica presuppone che ci siano piu’ probabilità di attecchimento e quindi di avere un positivo.
         È possibile selezionare per il transfer solo un paio di embrioni di alta qualità per cui non c’è piu’ bisogno di trasferire piu’ blastocisti, il che riduce significativamente la possibilità di avere una gravidanza multipla. Inoltre, si evita la necessità di fare la riduzione quasi obbligatoria, invece, quando attecchiscono piu’ embrioni di quanto era previsto inizialmente.
         Il transfer delle blastocisti dà la possibilità ai dottori della BioTexCom di eseguire uno screening completo per rilevare eventuali patologie genetiche. Inoltre, è interessante da notare che il trasfer delle blasto può avvenire anche dopo la crioconservazione e il seguente scongelamento; ovviamente, gli embrioni scongelati non possiedono le stesse caratteristiche di quelli freschi.
Il transfer dell’embrione al quinto giorno del suo sviluppo ha la maggior frequenza dell’esito positivo dell’impianto e allo stesso tempo permette di trasferire il minor numero degli embrioni ma di qualità elevata, di ridurre il rischio di avere una gravidanza plurigemellare e di aumentare i tassi di successo della clinica.

          I principali metodi che contribuiscono al successo della clinica BioTexCom riguardano la qualità del lavoro dei medici specializzati della clinica che seguono gli standard internazionali della medicina riproduttiva ed effettuano il transfer dell’embrione al quinto giorno. Questa tecnica permette di garantire l’esito positivo del programma ricorrendo al minimo numero dei tentativi. Gli embrionologi del centro lavorano con il materiale genetico fresco e utilizzano la crioconservazione solo quando lo desidera il cliente. Tale approccio moltiplica significativamente la possibilità di avere un concepimento di successo già da subito. La parte essenziale di accertamenti medici non è solo lo spermiogramma ma anche l’analisi del liquido seminale per l’apoptosi. Questo permette ai riproduttologi della BioTexCom di individuare la presenza e la quantità delle cellule inutili che ostacolano un concepimento di successo e possono causare la distruzione del DNA. Inoltre, lavorando con i programmi di ovodonazione e maternità surrogata i dottori individuano “la finestra dell’impianto” ideale ossia il momento piu’ utile per effettuare il transfer dell’embrione senza daneggiare la struttura e l’integrità dell’endometrio. 

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