Si aggrappano pertanto alla fecondazione assisitita che però in Italia ha dei limiti enormi se non invalicabili.
La soluzione allora è presto detta: si va all’estero per avere più garanzie e possibilità di risultati positivi.
Più di 10000 coppie italiane si sono rivolti a cliniche straniere nel 2008. Cliniche che hanno trovato nell’Italia una vera e propria miniera d’oro.
Si perchè questi viaggi costano e non poco. Molti hanno dovuto addirittura aprire un mutuo, ipotecare la casa pur di veder realizzato il sogno di diventare genitori.
Avete mai provato a mettere la parola “infertilità” o “centri fecondazione assistita ” su Google? Ebbene, vi appariranno a lato un sacco di link sponsorizzati di cliniche svizzere, spagnole, americane… Tutti centri che chiaramente approfittano della situazione italiana che deve andare assolutamente rivista.
Ma perchè all’estero?
“Perchè fuori dell’Italia la diagnosi pre-impianto, la fecondazione eterologa, la conservazione degli embrioni sono legali. Troppi infatti i limiti imposti dalla tanto discussa legge 40 che consente al massimo la creazione di tre embrioni, numero troppo basso per diagnosi statisticamente utili, e in più vieta di congelarli, obbligando le donne a più bombardamenti ormonali, e poi prevede di impiantarli tutti, anche quelli malati. Con la “libera scelta” di fare poi un aborto terapeutico al terzo mese…”
I costi? Dai 3000 ai 9000 euro, ma spesso è necessario più di un viaggio per avere risultati. C’è chi ne ha fatti una dozzina prima di poter avere un bambino!
Per chi fosse interessato in Italia esistono fortunatamente delle associazioni che si stanno adoperando per dare voce a tutte queste coppie.
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