Le donne trattate con azitromicina in aggiunta alla profilassi antibiotica standard durante il parto cesareo hanno un rischio inferiore di infezioni post parto rispetto alle donne trattate con la sola profilassi standard. Lo dimostrano i risultati di uno studio pubblicato su NEJM e condotto dai ricercatori della University of Alabama.
Nello studio, rispetto alle donne trattate con cefazolin come profilassi standard prima del cesareo, più placebo, le donne trattate con cefazolin più azitromicina avevano un’incidenza ridotta di endometriti, infezioni della ferita e altri tipi di infezione.
Lo studio, denominato C/SOAP, ha randomizzato 2.013 donne in gravidanza, con un’età gestazionale pari o superiore alle 24 settimane, a ricevere uno dei due trattamenti. Gli esperti hanno osservato una differenza significativa nel tasso di complicanze postoperatorie entro sei settimane dal parto (endometriosi, infezioni della ferita e altri tipi di infezione) tra i due gruppi analizzati (6,1% vs 12,0% con azitromicina e placebo, rispettivamente, P<0,001).
Mentre sono state osservate differenze significative nel tasso di eventi avversi severi tra le donne appartenenti ai due gruppi di trattamento (1,5% con azitromicina e 2,9% con placebo, P=0,03), non sono state osservate differenze negli outcome secondari neonatali, come la morte neonatale e altre complicanze neonatali severe (14,3% vs 13,6%, rispettivamente, P=0,63).
Secondo i ricercatori, l’aggiunta di azitromicina alla profilassi standard è un approccio semplice, in quanto il farmaco e relativamente poco costoso e facilmente reperibile.
Come spiegano gli esperti, “le infezioni post parto sono associate a spese importanti, disagio e a volte anche morte della madre. In base ai risultati di questo studio dovrebbe essere considerato l’utilizzo di un antibiotico ad ampio spettro, come l’azitromicina, per la prevenzione di queste infezioni”.
“Le linee guida attuali dell’American College of Obstetricians and Gynecologists non includono specifiche raccomandazioni per l’uso di questo antibiotico in caso di parto cesareo. La speranza è che dopo i risultati di questo studio le cose possano cambiare”, spiegano i ricercatori.
Commentando i risultati dello studio, altri esperti affermano che è necessario essere cauti e valutare l’utilizzo di una dose più elevata di cefazolin prima di aggiungere un ulteriore antibiotico alla profilassi standard. Ulteriori ricerche sull’impatto potenziale dell’aggiunta di azitromicina sono quindi necessari.
Fonte Alan T.N. Tita, et al., Adjunctive Azithromycin Prophylaxis for Cesarean Delivery, N Engl J Med 2016; 375:1231-1241
Nello studio, rispetto alle donne trattate con cefazolin come profilassi standard prima del cesareo, più placebo, le donne trattate con cefazolin più azitromicina avevano un’incidenza ridotta di endometriti, infezioni della ferita e altri tipi di infezione.
Lo studio, denominato C/SOAP, ha randomizzato 2.013 donne in gravidanza, con un’età gestazionale pari o superiore alle 24 settimane, a ricevere uno dei due trattamenti. Gli esperti hanno osservato una differenza significativa nel tasso di complicanze postoperatorie entro sei settimane dal parto (endometriosi, infezioni della ferita e altri tipi di infezione) tra i due gruppi analizzati (6,1% vs 12,0% con azitromicina e placebo, rispettivamente, P<0,001).
Mentre sono state osservate differenze significative nel tasso di eventi avversi severi tra le donne appartenenti ai due gruppi di trattamento (1,5% con azitromicina e 2,9% con placebo, P=0,03), non sono state osservate differenze negli outcome secondari neonatali, come la morte neonatale e altre complicanze neonatali severe (14,3% vs 13,6%, rispettivamente, P=0,63).
Secondo i ricercatori, l’aggiunta di azitromicina alla profilassi standard è un approccio semplice, in quanto il farmaco e relativamente poco costoso e facilmente reperibile.
Come spiegano gli esperti, “le infezioni post parto sono associate a spese importanti, disagio e a volte anche morte della madre. In base ai risultati di questo studio dovrebbe essere considerato l’utilizzo di un antibiotico ad ampio spettro, come l’azitromicina, per la prevenzione di queste infezioni”.
“Le linee guida attuali dell’American College of Obstetricians and Gynecologists non includono specifiche raccomandazioni per l’uso di questo antibiotico in caso di parto cesareo. La speranza è che dopo i risultati di questo studio le cose possano cambiare”, spiegano i ricercatori.
Commentando i risultati dello studio, altri esperti affermano che è necessario essere cauti e valutare l’utilizzo di una dose più elevata di cefazolin prima di aggiungere un ulteriore antibiotico alla profilassi standard. Ulteriori ricerche sull’impatto potenziale dell’aggiunta di azitromicina sono quindi necessari.
Fonte Alan T.N. Tita, et al., Adjunctive Azithromycin Prophylaxis for Cesarean Delivery, N Engl J Med 2016; 375:1231-1241
Nessun commento:
Posta un commento