La campagna Unicef
Da sempre l’Unicef si batte perché l’allattamento al seno sia garantito al maggior numero di neonati in tutto il mondo. Come ormai ben sappiamo, infatti, il latte materno è molto importante per favorire il corretto sviluppo fisico e cognitivo del bambino. Anche per quest’anno, è stata indetta una Settimana Mondiale per l’allattamento al seno, dal 1 al 7 agosto e ogni diramazione locale dell’Unicef sta promuovendo, anche sui social, una maggiore attenzione al tema.
In Italia, il team di comunicazione social dell’Unicef ha optato per l’indicazione di 17 buone ragioni per sostenere questo gesto materno, mentre in Francia, si è puntato sull’impatto emotivo attraverso la diffusione di immagini accompagnate da uno slogan. Una di queste sta scatenando però reazioni avverse: la foto ritrae una coppia felice con il proprio bambino e lo slogan ricorda come l’allattamento non sia una questione solo al femminile, ma coinvolga in qualche misura anche i padri. Su twitter, a corredo dell’immagine, il testo del post ricorda i principali benefici affermando che allattare il proprio bambino “stimola la salute, il suo QI, rendimento scolastico e il suo reddito in età adulta”.
In Italia, il team di comunicazione social dell’Unicef ha optato per l’indicazione di 17 buone ragioni per sostenere questo gesto materno, mentre in Francia, si è puntato sull’impatto emotivo attraverso la diffusione di immagini accompagnate da uno slogan. Una di queste sta scatenando però reazioni avverse: la foto ritrae una coppia felice con il proprio bambino e lo slogan ricorda come l’allattamento non sia una questione solo al femminile, ma coinvolga in qualche misura anche i padri. Su twitter, a corredo dell’immagine, il testo del post ricorda i principali benefici affermando che allattare il proprio bambino “stimola la salute, il suo QI, rendimento scolastico e il suo reddito in età adulta”.
Le reazioni
La scelta dell’Unicef francese non ha riscosso molto successo e, anzi, pare aver infastidito non poco la popolazione femminile d’oltralpe. A scagliarsi contro la scelta delle parole e delle immagini è innanzitutto il movimento femminista francese che, tramite la sua portavoce, fa sapere che ad essere mal digerito è in primo luogo il sottolineare la naturalità del gesto, quasi che le donne che scelgono di non allattare al seno o sono costrette a farlo debbano automaticamente essere classificate come cattive madri.
Ma è il web a dare davvero modo alle voci contrarie di scagliarsi contro la campagna francese dell’Unicef e sono tanti i tweet che sottolineano quanto la scelta di allattare o meno il bambino debba essere considerata come appartenente alla sfera più intima di una donna appena diventata madre. Le utenti sembrano considerare il non proprio velato riferimento al ruolo del padre del bambino nella scelta, come unaindebita intromissione, quasi una violenza morale; tra loro c’è l’account di MèreFéministe, che si chiede: “Per una scelta così intima come quella di allattare – o no – quindi si dovrebbe chiedere il parere del marito? Mio il seno, mio il parere“.
Ma è il web a dare davvero modo alle voci contrarie di scagliarsi contro la campagna francese dell’Unicef e sono tanti i tweet che sottolineano quanto la scelta di allattare o meno il bambino debba essere considerata come appartenente alla sfera più intima di una donna appena diventata madre. Le utenti sembrano considerare il non proprio velato riferimento al ruolo del padre del bambino nella scelta, come unaindebita intromissione, quasi una violenza morale; tra loro c’è l’account di MèreFéministe, che si chiede: “Per una scelta così intima come quella di allattare – o no – quindi si dovrebbe chiedere il parere del marito? Mio il seno, mio il parere“.
Ovviamente non manca chi fa dell’ironia e tra i tweet pubblicati sull’argomento, uno dei più simpatici è sicuramente quello di Sand, che facendo riferimento alla diffusa idea per cui l’allattamento al seno sia un po’ la panacea per tutti i mali che potrebbero colpire i bambini, avverte: “L’allattamento riduce anche il buco dell’ozono, ferma gli tsunami e vi fa pagare meno tasse”.
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