I micromotori in questione sono in pratica piccole eliche di metallo, controllate e mosse da uncampo magnetico rotante, che avvolgono la coda dello spermatozoo al momento giusto e lo fanno nuotare nel liquido seminale in modo più “fisiologico”, cioè ruotando, verso il gamete femminile; appena lo spermatozoo si è unito all'ovocita il micromotore lascia la sua coda e si fa da parte; guardare il video allegato per capire meglio quello che succeed:
https://www.youtube.com/watch?v=Ww-x-VIFh-Q
Questo dispositivo dovrebbe essere indicato naturalmente quando si decide di utilizzare unatecnica di riproduzione assistita, tipo fecondazione in vitro (FIVET), ma qui potrebbero nasce già le prime e corrette osservazioni ed obbiezioni e cioè che esiste già una tecnica, chiamataIniezione Intracitoplasmatica di Spermatozoi (ICSI) in cui un bravo ed esperto biologo della riproduzione umana sceglie lo spermatozoo “giusto” e lo porta lui direttamente all’interno dell’ovocita, già in precedenza selezionato.
Naturalmente i ricercatori che hanno pubblicato il lavoro sostengono che questomicrodispositivo rivoluzionerà il modo di affrontare e risolvere le dispermie in cui gli spermatozoi non si muovono o si muovono male e, in particolare, tutte le tecniche di riproduzione assistita ma ora la parola passa ai clinici e ai biologici per verificare se l’eventuale utilizzo, in campo umano, di questi microdispositivi sia ragionevole e veramente indispensabile nel migliorare l'esito finale, cioè ottenere una gravidanza, rispetto alle attuali tecniche di riproduzione assistita "non motorizzate".
Fonte:
http://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/acs.nanolett.5b04221
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