In gravidanza, ma anche nei primi mesi dopo la nascita del bebè, la pelle è più sensibile all’azione dei raggi solari. Servono perciò tante attenzioni e l’uso regolare di una crema solare ad alto indice protettivo: in gravidanza quando la pelle è più sensibile è buona regola utilizzare formule solari con un indice protettivo dal 30 fino al 50+ che offrono le migliori garanzie di una protezione efficacia e duratura. Sono tre le parti a rischio se sei incinta.
Viso
Il pericolo (estetico) più diffuso del sole e gravidanza si chiama “cloasma gravidico” ed è quel fenomeno per cui la pelle del volto si riempie di tante macchioline marrone scuro. I responsabili sono gli ormoni estrogeni, che stimolano i melanociti, le cellule della pelle che secernano la melanina, sostanza che dà colore la pelle ed è responsabile dell’abbronzatura, a lavorare di più, producendo più pigmento. Il sole accelera questo fenomeno, stimolando ulteriormente i melanociti. Se la melanina è troppa, si possono formare le antiestetiche macchie marroni sul viso. Per evitare o limitare il cloasma, è fondamentale difendere la pelle del viso con un filtro solare ad alta protezione, soprattutto al mare e in montagna ma anche in città nei mesi estivi. La prevenzione è fondamentale perché una volta che le macchie sono comparse, ci vuole tempo, anche anni, perché scompaiano.
Seno
Anche se un seno così bello come durante la gravidanza non l’hai mai avuto, evita il topless. Il seno inizia a modificarsi fin dai primi giorni di gestazione e bisogna fare attenzione a non interferire con questo processo necessario per la preparazione all’allattamento. Le radiazioni solari, per esempio, portano a una dilatazione dei capillari e dei dotti galattofori, i sottili canalini dove scorrerà il latte, con il rischio di congestionare la parte. Nella zona dell’areola, che nei mesi di gravidanza si ingrandisce e si scurisce, compaiono anche i dotti di Montgomery: ghiandole che funzionano come idratanti naturali, per tenere sempre ben nutrita e morbida questa parte. Il sole può modificare la produzione di sebo (grasso) di queste ghiandole, perché ne altera la composizione.
Gambe
Abbronzate sì, ma anche incredibilmente gonfie: questo può succedere alle gambe della futura mamma se sta troppo tempo al sole. Le radiazioni solari, infatti, oltre agli Uva e agli Uvb, comprendono anche gli infrarossi, i raggi responsabili del calore, che hanno effetto vaso-dilatatore, cioè tendono a dilatare i vasi sanguigni e linfatici. Già nei nove mesi sei più predisposta a soffrire di problemi di circolazione sanguigna, a causa degli ormoni della gravidanza e dell’ingombro del pancione, con la comparsa di gonfiori, capillari evidenti e varici (vene dilatate). L’esposizione prolungata al sole, quindi, rischia di peggiorare la stasi venosa, cioè il rallentamento della risalita del sangue dai piedi al cuore, rendendo le gambe gonfie e doloranti. Per ovviare a questo problema, basta non stare troppo a lungo sdraiate al sole cercando invece di muoversi il più possibile. Se sei al mare, un toccasana per le gambe è camminare sul bagnasciuga: l’acqua fresca stimola la circolazione.
Fonte https://www.bimbisaniebelli.it/gravidanza/benessere/sole-e-gravidanza-attenzione-a-tre-parti-a-rischio-18760
Viso
Il pericolo (estetico) più diffuso del sole e gravidanza si chiama “cloasma gravidico” ed è quel fenomeno per cui la pelle del volto si riempie di tante macchioline marrone scuro. I responsabili sono gli ormoni estrogeni, che stimolano i melanociti, le cellule della pelle che secernano la melanina, sostanza che dà colore la pelle ed è responsabile dell’abbronzatura, a lavorare di più, producendo più pigmento. Il sole accelera questo fenomeno, stimolando ulteriormente i melanociti. Se la melanina è troppa, si possono formare le antiestetiche macchie marroni sul viso. Per evitare o limitare il cloasma, è fondamentale difendere la pelle del viso con un filtro solare ad alta protezione, soprattutto al mare e in montagna ma anche in città nei mesi estivi. La prevenzione è fondamentale perché una volta che le macchie sono comparse, ci vuole tempo, anche anni, perché scompaiano.
Seno
Anche se un seno così bello come durante la gravidanza non l’hai mai avuto, evita il topless. Il seno inizia a modificarsi fin dai primi giorni di gestazione e bisogna fare attenzione a non interferire con questo processo necessario per la preparazione all’allattamento. Le radiazioni solari, per esempio, portano a una dilatazione dei capillari e dei dotti galattofori, i sottili canalini dove scorrerà il latte, con il rischio di congestionare la parte. Nella zona dell’areola, che nei mesi di gravidanza si ingrandisce e si scurisce, compaiono anche i dotti di Montgomery: ghiandole che funzionano come idratanti naturali, per tenere sempre ben nutrita e morbida questa parte. Il sole può modificare la produzione di sebo (grasso) di queste ghiandole, perché ne altera la composizione.
Gambe
Abbronzate sì, ma anche incredibilmente gonfie: questo può succedere alle gambe della futura mamma se sta troppo tempo al sole. Le radiazioni solari, infatti, oltre agli Uva e agli Uvb, comprendono anche gli infrarossi, i raggi responsabili del calore, che hanno effetto vaso-dilatatore, cioè tendono a dilatare i vasi sanguigni e linfatici. Già nei nove mesi sei più predisposta a soffrire di problemi di circolazione sanguigna, a causa degli ormoni della gravidanza e dell’ingombro del pancione, con la comparsa di gonfiori, capillari evidenti e varici (vene dilatate). L’esposizione prolungata al sole, quindi, rischia di peggiorare la stasi venosa, cioè il rallentamento della risalita del sangue dai piedi al cuore, rendendo le gambe gonfie e doloranti. Per ovviare a questo problema, basta non stare troppo a lungo sdraiate al sole cercando invece di muoversi il più possibile. Se sei al mare, un toccasana per le gambe è camminare sul bagnasciuga: l’acqua fresca stimola la circolazione.
Fonte https://www.bimbisaniebelli.it/gravidanza/benessere/sole-e-gravidanza-attenzione-a-tre-parti-a-rischio-18760
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