Il progesterone e la stipsi in gravidanza sembrano essere legati fra loro da un rapporto molto stretto. Il normale fenomeno della stipsi in gravidanza è infatti una conseguenza quasi inevitabile della gestazione attribuibile alle variazioni fisiologiche e ormonali che accompagnano la donna durante i nove mesi di attesa.
I livelli di progesterone che si alzano, per esempio, agiscono sulla muscolatura liscia della parete intestinale.
Uno studio in proposito, condotto dalla Loyola University ed esposto in occasione del Congresso americano dei ginecologi, ha confermato che, a causa del progesterone, la stipsi in gravidanza, specie nelle donne che già ne soffrivano, può essere imputabile a un rallentamento del transito del cibo nell’intestino.
La stitichezza può essere aggravata anche dall’assunzione di eventuali integratori alimentari o vitaminici.
La ricerca è stata condotta su 104 mamme in attesa, che hanno dovuto compilare un questionario, il primo dei quali durante il primi tre mesi di gestazione, relativo alla qualità della vita ai diversi problemi insorti nel corso della gravidanza.
Alle donne in attesa è stato domandato che peso avevano nella loro vita quotidiana gli eventuali problemi intestinali e se questi potevano creare loro dei limiti rispetto agli abiti da indossare o agli alimenti da portare in tavola.
È stato indagato anche quanto questi disagi potessero essere fonte di imbarazzo, depressione, rabbia o insicurezza.
Ben il 72% delle donne ha riferito di aver vissuto uno o più di questi problemi nel primo trimestre di gestazione. In particolar modo è stata segnalata stipsi in gravidanza e gonfiore intestinale.
Un successivo questionario, compilato durante gli ultimi 3 mesi di gestazione, ha evidenziato che le donne che continuavano a segnalare malesseri intestinali si era ridotto al 61%. E’stato anche preso in considerazione che, in alcuni casi, questa riduzione poteva essere legata non a una risoluzione del disturbo ma ad una sorta di abitudine sviluppata verso lo stesso. Secondo il team di ricercatori, infatti, le donne in attesa tendono a sopportare bene i vari disagi, considerandoli un problema inevitabile e quasi fisiologico della gravidanza.
Questa scarsa considerazione del disturbo conduce però a degli atteggiamenti sbagliati, specialmente in campo alimentare.
Le future mamme, per esempio, non consumano i 25/30 grammi giornalieri di fibre raccomandato per adulti e donne incinta. Anche la quantità di acqua ingerita, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 2 litri giornalieri, sembra essere parecchio al di sotto della dose consigliata. La carenza d’acqua, tra l’altro, non solo porta a disidratazione ma, rendendo dure le feci, aumenta la stipsi.
Fonte
72 Percent of Pregnant Women Experience Constipation and Other Bowel Problems, Loyola Study Finds
I livelli di progesterone che si alzano, per esempio, agiscono sulla muscolatura liscia della parete intestinale.
Uno studio in proposito, condotto dalla Loyola University ed esposto in occasione del Congresso americano dei ginecologi, ha confermato che, a causa del progesterone, la stipsi in gravidanza, specie nelle donne che già ne soffrivano, può essere imputabile a un rallentamento del transito del cibo nell’intestino.
La stitichezza può essere aggravata anche dall’assunzione di eventuali integratori alimentari o vitaminici.
La ricerca è stata condotta su 104 mamme in attesa, che hanno dovuto compilare un questionario, il primo dei quali durante il primi tre mesi di gestazione, relativo alla qualità della vita ai diversi problemi insorti nel corso della gravidanza.
Alle donne in attesa è stato domandato che peso avevano nella loro vita quotidiana gli eventuali problemi intestinali e se questi potevano creare loro dei limiti rispetto agli abiti da indossare o agli alimenti da portare in tavola.
È stato indagato anche quanto questi disagi potessero essere fonte di imbarazzo, depressione, rabbia o insicurezza.
Ben il 72% delle donne ha riferito di aver vissuto uno o più di questi problemi nel primo trimestre di gestazione. In particolar modo è stata segnalata stipsi in gravidanza e gonfiore intestinale.
Un successivo questionario, compilato durante gli ultimi 3 mesi di gestazione, ha evidenziato che le donne che continuavano a segnalare malesseri intestinali si era ridotto al 61%. E’stato anche preso in considerazione che, in alcuni casi, questa riduzione poteva essere legata non a una risoluzione del disturbo ma ad una sorta di abitudine sviluppata verso lo stesso. Secondo il team di ricercatori, infatti, le donne in attesa tendono a sopportare bene i vari disagi, considerandoli un problema inevitabile e quasi fisiologico della gravidanza.
Questa scarsa considerazione del disturbo conduce però a degli atteggiamenti sbagliati, specialmente in campo alimentare.
Le future mamme, per esempio, non consumano i 25/30 grammi giornalieri di fibre raccomandato per adulti e donne incinta. Anche la quantità di acqua ingerita, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 2 litri giornalieri, sembra essere parecchio al di sotto della dose consigliata. La carenza d’acqua, tra l’altro, non solo porta a disidratazione ma, rendendo dure le feci, aumenta la stipsi.
Fonte
72 Percent of Pregnant Women Experience Constipation and Other Bowel Problems, Loyola Study Finds
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