Oltre al sesso, vi sono delle diffuse credenze legate anche all’organismo nonché ad alcune azioni quotidiane. Il primo, e forse il più martellante, è il mito legato all’età femminile: non capita di rado, infatti, che mamme e nonne tartassino una giovane sposa consigliandole di affrettarsi per avere un figlio, poiché la fertilità femminile comincia a calare dopo i 35 anni. In realtà, così come sottolinea la dottoressa Shari Brasner della Mount Sinai School of Medicine, la relazione tra età e capacità di concepimento è molto più complessa.
Secondo quanto sostenuto dall’esperta, le più alte probabilità di gravidanza vengono raggiunte nella fascia tra i 22 e i 26 anni. Tuttavia, vi sono moltissime varianti in gioco, molte legate alla genetica e all’ereditarietà, tanto che non è rado che gli specialisti incontrino trentenni poco fertili e quarantenni ancora nel pieno delle loro possibilità riproduttive. Secondo le statistiche, il 75% delle over 30 riesce a concepire un figlio entro il primo anno, seguono quindi il 66% delle over 35 e il 44% delle over 40. I dati si riferiscono a donne mediamente sane, che non hanno seguito nessun trattamento specifico per la fertilità.
Per quanto riguarda la quotidianità, si sente spesso ripetere che l’uso di biancheria intima aderente, o di pantaloni troppo stretti, può ridurre sensibilmente la qualità degli spermatozoi. La problematica, tuttavia, non è dovuta all’aderenza di questi indumenti, bensì alla temperatura: i testicoli si trovano nello scroto, quindi all’esterno dell’organismo, proprio per mantenere una temperatura di qualche grado inferiore rispetto al resto del corpo. Se la biancheria in questione è traspirante, o viene impiegata in attività che non comportano un innalzamento della temperatura, non dovrebbero esservi conseguenze di sorta. Infine, sebbene l’opinione pubblica tenda a negarlo, stress e sovrappeso possono influire sulla capacità di concepimento sia nell’uomo che nella donna, quindi è bene seguire una dieta equilibrata e allenarsi regolarmente.
Secondo quanto sostenuto dall’esperta, le più alte probabilità di gravidanza vengono raggiunte nella fascia tra i 22 e i 26 anni. Tuttavia, vi sono moltissime varianti in gioco, molte legate alla genetica e all’ereditarietà, tanto che non è rado che gli specialisti incontrino trentenni poco fertili e quarantenni ancora nel pieno delle loro possibilità riproduttive. Secondo le statistiche, il 75% delle over 30 riesce a concepire un figlio entro il primo anno, seguono quindi il 66% delle over 35 e il 44% delle over 40. I dati si riferiscono a donne mediamente sane, che non hanno seguito nessun trattamento specifico per la fertilità.
Per quanto riguarda la quotidianità, si sente spesso ripetere che l’uso di biancheria intima aderente, o di pantaloni troppo stretti, può ridurre sensibilmente la qualità degli spermatozoi. La problematica, tuttavia, non è dovuta all’aderenza di questi indumenti, bensì alla temperatura: i testicoli si trovano nello scroto, quindi all’esterno dell’organismo, proprio per mantenere una temperatura di qualche grado inferiore rispetto al resto del corpo. Se la biancheria in questione è traspirante, o viene impiegata in attività che non comportano un innalzamento della temperatura, non dovrebbero esservi conseguenze di sorta. Infine, sebbene l’opinione pubblica tenda a negarlo, stress e sovrappeso possono influire sulla capacità di concepimento sia nell’uomo che nella donna, quindi è bene seguire una dieta equilibrata e allenarsi regolarmente.
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