La fecondazione assistita, proprio nel suo ruolo di “assistere”, di accompagnare e aiutare il processo complesso di fecondazione, permette a donne anche non più giovanissime di sperare nella riuscita positiva di una gravidanza. Difatti, quando una donna si trova anche in giovane età, la probabilità di poter rimanere in cinta si attesta intorno ad un 15% mensile, e crolla al 5% una volta superati i 40 anni di età. Sono queste parole di Valérie Vernaeve, direttrice tra l’altro di una clinica che si occupa di procreazione medicalmente assistita.
La qualità e la quantità degli ovuli nel trascorrere del tempo
Il trascorrere dell’età nella donna, infatti, influisce sulla natura e sulla qualità degli ovuli: se in una donna di età inferiore ai 35 anni si possono riscontrare circa il 56% di embrioni anomali, in una donna che supera i 40 anni di età tale percentuale aumenta esponenzialmente, fino a picchi del 79%.
Ma non solo la qualità di questi ovuli rimane intaccata dal trascorrere del tempo, bensì anche la loro quantità: se una ragazza adolescente ha circa 400.000 ovuli, raggiunti i 35 anni di questi ne rimangono ormai solo il 10%. Una decrescita notevole, se si pensa che dalla nascita le donne hanno una riserva ovarica di circa uno o due milioni.
È evidente allora che una donna che intenda ricorrere alle tecniche mediche di fecondazione assistita non possa trascurare queste circostanze. Basti pensare inoltre che in Italia la procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo non è assolutamente permessa dalla legge, il che comporta l’impossibilità di ottenere una donazione di ovuli: da ciò, e salva la possibilità di recarsi all’estero per godere di simili tecniche di procreazione medicalmente assistita, si renderebbe necessario un difficile percorso medico, teso alla salvaguardia e valorizzazione dei pochi ovuli rimasti.
Ciò rende quanto mai opportuno un continuo e positivo confronto col proprio medico curante riguardo le condizioni della donna, anche in prospettiva di interventi di stimolazione ovarica. La realizzazione del sogno di avere uno o più figli passa dall’attenta supervisione e monitoraggio di ogni condizione medica della donna.
Tali procedure sono spesso state associate alle gravidanze di star del cinema, della musica o della TV, che nonostante l’età avanzata divenivano madri. Oggi, grazie ai progressi della scienza e all’abbattimento dei costi di simili procedure, anche donne che non siano dotate di patrimoni tanto estesi possono comunque provare ad avere figli in età più avanzata.
Certo anche questi trattamenti richiedono un costo che, spesso, specie nelle cliniche private, non è assolutamente esiguo; ma al contempo non si può comunque negare che i prezzi che fino a qualche lustro fa venivano richiesti per simili interventi siano oggi, perlomeno, alla potenziale portata anche di coppie per così dire di ceto medio.
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