Di solito, subito prima dell'ovulazione le donne hanno più voglia di fare l'amore: è probabile che ciò sia dovuto al fatto che i follicoli secernono ormoni maschili come il testosterone, responsabile del desiderio sessuale. Forse influisce anche il fatto che il cervello, nella stessa fase del ciclo, produce più endorfine, sostanze che inducono senso di relax e benessere. Subito prima e durante le mestruazioni la concentrazione di endorfine è più bassa.
L'ovulo rilasciato dall'ovaio è pronto per essere fecondato nella tuba. La possibilità che uno spermatozoo lo raggiunga dipende anche dall'acidità della vagina e del muco. Dopo essere stati immessi nella vagina, attraversano un processo detto di “capacitazione”, nel quale acquisiscono la capacità di penetrare nell'ovulo.
Dall'utero, gli spermatozoi si spostano nelle tube di Falloppio fino a incontrarsi con l'ovulo che resta “vivo” per circa 24 ore. Si ritiene che la fecondazione sia più probabile se il rapporto è avvenuto nelle 48 ore precedenti l'ovulazione. Se ciò accade, dopo circa trenta ore l'ovulo fecondato si dirige nell'utero dove, tre giorni dopo, si annida nell'endometrio, secernendo l'ormone gonadotropina corionica (Hcg) che è quello segnalato dai test di gravidanza.
Per facilitare la possibilità di gravidanza, durante l'ovulazione è meglio non assumere antidolorifici Fans (antifiammatori non steroidei, tra gli altri, anche l'ibuprofene o il diclofenac) perché frenano la produzione di prostaglandine e possono ostacolare l'ovulazione. Nessun problema col paracetamolo.
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