L’età al primo parto è costantemente aumentata nei paesi industrializzati. Nel corso degli ultimi decenni, il fenomeno del ritardo nella ricerca di un figlio è stato oggetto di ricerca ed interesse per i demografi, i medici specialisti e di chi si interessa di scienze sociali. In un recente studio, in particolare, hanno cercato di esplorare i vantaggi e gli svantaggi percepiti dalla coppia dal rinvio del concepimento, nonché capire da queste stesse coppie la loro opinione retrospettiva sull’ “età ottimale” per diventare genitori.
A tal fine, è stato esaminato negli Stati Uniti, dai ricercatori K. Mac Dougall e Y. Beyene1 e RD Nachtigall dell’Istituto for Health and Aging e del Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia dell’ Università di San Francisco in California, un gruppo appositamente scelto di uomini e donne che hanno utilizzato tecniche di fecondazione assistita per concepire alla fine della loro capacità riproduttiva, per raccogliere valutazioni sulla scelta ritardata di genitorialità .
Su 46 coppie, le cui donne erano di età superiore a 40 anni, sono state condotte interviste approfondite tra il 2009 e il 2011. Anche se i dati demografici di questo gruppo sono risultati simili a quelli di altre coppie che hanno utilizzano la fecondazione assistita per ottenere una gravidanza, il reddito medio delle coppie più anziane è risultato di 3-4 volte superiore a quello della famiglia media americana, e questo può influenzare le loro esperienze genitoriali in senso positivo.
Si è visto che la maggior parte delle donne e degli uomini ritiene che ritardare questa scelta nel corso della vita fertile ha portato a vantaggi a se stessi e alle loro famiglie. Tra questi, aver consolidato la propria carriera, una maggiore flessibilità di tempo da dedicare al lavoro ed una maggiore sicurezza finanziaria, ed anche una maggiore preparazione emotiva alla genitorialità.
Concepire in vitro, invece, è stato considerato uno svantaggio anche perché l’infertilità ha spesso obbligato i genitori ad avere un numero inferiore di figli rispetto a quanto desiderato, anche se tutti hanno espresso di sentirsi 'fortunati' di avere figli. Altri svantaggi sono risultati essere la mancanza di energia alla genitorialità, minore disponibilità a trascorrere con i bambini ed essere stigmatizzati dalla società come genitori anziani.
Questi svantaggi sembrano aver influenzato le esperienze di concepimento e la genitorialità in modo che, col senno di poi, la maggioranza dei partecipanti ha identificato l'età ottimale per essere genitori per la prima volta a circa 5-10 anni prima di quando invece hanno concepito. Questa fascia di età che è stata immaginata idonea per massimizzare i vantaggi finanziari ed emotivi della genitorialità in seguito, riducendo al minimo l'impatto di infertilità correlata all'età, l'energia diminuita, problemi di salute previsti e la stigmatizzazione sociale di apparire troppo vecchi come genitori.
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