È frequente che in gravidanza compaiano o si aggravino vari disturbi cutanei come l'acne o l'eczema, e in rari casi la gravidanza può dare origine a specifiche malattie della pelle, in genere prive di conseguenze sul feto. Scopriamo insieme i più diffusi problemi cutanei della futura mamma.
Gravidanza e modificazioni dermatologiche: il ruolo degli ormoni
I problemi della pelle correlati alla gravidanza sono raramente presi in considerazione perché giudicati di secondaria importanza, ma non per questo sono meno fastidiosi e ed è possibile che vengano mal tollerati dalle donne incinte. "La maggior parte di queste manifestazioni, piuttosto diffuse, sono correlate all’aumento, durante la gravidanza, del livello di estrogeni, progesterone e di alcuni ormoni placentari come il Placenta Like Growth Factor (PLGF) e ormoni ipofisari come la prolattina", spiega il Professor Selim Aractingi, assistente del primario del reparto di dermatologia all’Ospedale Cochin Tarnier di Parigi3, aggiungendo che si tratta di modificazioni cutanee fisiologiche, ovvero non patologiche. La comparsa o l’aumento di volume delle cheratosi seborroiche (chiamate anche verruche seborroiche) in diverse zone del corpo fa parte delle manifestazioni cutanee più frequenti. Queste cheratosi si presentano come lesioni cutanee piane o in rilievo e dato che possono essere pigmentate (da bruno chiaro a nero) vengono spesso scambiate per nei. Questi ultimi, però, non si modificano durante la gravidanza, contrariamente a quanto avevano lasciato intendere alcuni studi4,5,6. "I veri nei non si modificano durante la gravidanza: se un neo aumenta di volume o cambia aspetto, si tratta di un segnale d’allarme ed è necessario rivolgersi subito al dermatologo", spiega il Professor Aractingi. È importante, infatti, escludere del tutto il rischio che si tratti di un melanoma.
Se hai un dubbio su una lesione in rilievo comparsa durante la gravidanza rivolgiti al dermatologo, che saprà dirti se si tratta di una cheratosi seborroica o di un neo7. Lo specialista è infatti in grado di effettuare una procedura specifica, la dermoscopia o dermatoscopia, che gli permette di ottenere una diagnosi differenziata delle diverse lesioni pigmentate.
Al secondo trimestre di gravidanza, alcune donne possono constatare la comparsa di piccole escrescenze benigne (molluscum pendulum o skin tags) dello stesso colore della pelle, le cui dimensioni vanno da 1 a 3 mm e si presentano soprattutto sul torace, le ascelle, il collo o il seno. Come le cheratosi seborroiche, queste escrescenze possono regredire in maniera spontanea dopo il parto o, se necessario, possono essere eliminate facilmente.
La gravidanza e i problemi della pigmentazione
Un’altra manifestazione cutanea tipica della gravidanza sono i disturbi della pigmentazione: la maschera della gravidanza o cloasma gravidico (pigmentazione del viso), la linea nigra (linea verticale scura causata da un’iperpigmentazione della linea alba addominale, che compare nel 75% delle gravidanze), un eccesso di pigmentazione dell’areola, della mammella e della zona genitale ecc. Sono fenomeni molto frequenti, che però regrediscono nella maggior parte dei casi dopo il parto, ad eccezione del cloasma.
Gravidanza e problemi vascolari
"L’aumento del livello di ormoni favorevoli allo sviluppo vascolare (PLGF e estrogeni) durante la gravidanza induce un’attivazione delle cellule vascolari", spiega il Professor Aractingi: è questa la ragione per cui alcune donne incinte hanno la couperose o vedono comparire dei rossori (soprattutto a livello delle mani e dei piedi) o degli angiomi: angiomi stellari sul viso e il decolleté (piccole bolle costituite da un accumulo di capillari, che formano una rete e possono sanguinare), teleangectasie (dilatazione dei capillari, che formano piccole linee rosate o bluastre, a stella). In generale, questi angiomi regrediscono dopo la gravidanza. "I disturbi dermatologici vascolari sono abbastanza frequenti: si ritiene infatti che colpiscano fino al 30% delle donne incinte", precisa il Professor Aractingi.
Gravidanza e prurito
La gravidanza può infine essere accompagnata da pruriti fisiologici, causati dalla maggiore secchezza della pelle durante i 9 mesi, in particolare a livello delle gambe, delle mani e dell’addome.
Gravidanza: comparsa o aggravamento delle malattie della pelle
La gravidanza può essere all’origine della comparsa o dell’aggravamento dell’acne. "Si tratta di una forma d’acne particolarmente infiammatoria, difficile da trattare", precisa il Professor Aractingi. Il dermatologo prescrive in genere degli antibiotici locali. Nella maggior parte dei casi, durante la gravidanza il lupus sistemico si aggrava, così come l'eczema. Il nostro specialista ci spiega che esiste inoltre una forma di eczema specifica, l’eczema atopico della gravidanza, che colpisce al secondo o al terzo trimestre delle donne che di solito non ne soffrono ma che spesso presentano episodi allergici (rinite allergica, asma...). Questo eczema gravidico colpisce sostanzialmente le pieghe di flessione degli arti. All’inverso, nei due terzi dei casi la psoriasi migliora durante la gravidanza, anche se di breve durata: la malattia presenta infatti una recrudescenza nei 4 mesi che seguono il parto.
Dermatosi specifiche della gravidanza: i sintomi da conoscere
"Se una donna incinta è colpita da attacchi di prurito intenso, diffuso, senza eruzione cutanea e resistente ai trattamenti idratanti, è importante escludere un’eventuale colestasi intraepatica, una malattia rara che insorge in meno dell’1% delle gravidanze", avverte il Professor Aractingi: questa malattia delle vie biliari correlata alla gravidanza, che presenta come unico sintomo un forte prurito, comporta un rischio fetale. Un semplice esame del sangue (il dosaggio degli acidi biliari) permette di diagnosticarla e di trattarla. Se una donna risulta affetta da colestasi intraepatica, si procede a monitoraggi frequenti per assicurarsi che il feto non presenti sofferenza. "Se si verifica questa eventualità, potrebbe essere necessario far nascere il bambino", precisa il Professor Aractingi. Questa malattia regredisce spontaneamente dopo il parto.
Altre dermatiti specifiche della gravidanza sono: la dermatite polimorfa gravidica e il pemfigoide gravidico (o Herpes gestationis), anch’esse patologie molto rare che insorgono nello 0,5-2 % delle gravidanze nel caso della prima e in una percentuale ancora inferiore nella seconda. "Entrambe le dermatiti, specifiche della gravidanza, si manifestano quasi esclusivamente nel terzo trimestre della gravidanza attraverso delle placche che prudono e che posso trasformarsi in vesciche", spiega il Professor Aractingi. In genere queste placche esordiscono a livello dell’addome e in seguito si diffondono nel resto del corpo. Esistono degli esami in grado di identificare queste dermatosi, che non presentano rischi per la madre, trattata generalmente con corticosteroidi locali, e rischi fetali molto bassi, facilmente gestibili grazie al monitoraggio ecografico. È però necessario sapere che "nel 20% dei casi la dermatite polimorfa e il pemfigoide si ripresentano nelle successive gravidanze", avverte il Professor Selim Aractingi.
Insomma la gravidanza non è sempre all’acqua di rose! Se anche tu hai avuto dei problemi della pelle quando eri incinta, condividi la tua esperienza sui nostri forum salute o gravidanza, raccontando quali sono i rimedi e le piccole astuzie che ti hanno aiutato a sopportarli.
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