Miglioramento di alcuni aspetti della sindrome dell'ovaio policistico, compresa la fertilità; miglioramento della qualità di ovociti ed embrioni nei trattamenti di fecondazione assistita; potenziamento della funzionalità ovarica per esempio in donne over 40. Sono solo alcuni degli effetti positivi che sembra avere l'inositolo, una sostanza analoga alle vitamine da quindici anni a questa parte tra le più studiate nell'ambito della medicina della riproduzione.
Altri effetti positivi potrebbero riguardare la fertilità maschile, lo sviluppo fetale e l'andamento della gravidanza. Ma di che cosa si tratta esattamente, dove si trova e che cosa dice la ricerca scientifica in proposito? Vediamo.
Una specie di vitamina
Per natura chimica, l'inositolo è considerato una sostanza analoga alle vitamine: viene generalmente introdotto con l'alimentazione ma può essere sintetizzato anche dall'organismo (per questo non è una vera e propria vitamina, che per definizione non viene sintetizzata dal nostro corpo).
Per natura chimica, l'inositolo è considerato una sostanza analoga alle vitamine: viene generalmente introdotto con l'alimentazione ma può essere sintetizzato anche dall'organismo (per questo non è una vera e propria vitamina, che per definizione non viene sintetizzata dal nostro corpo).
"Ne esistono due forme chimiche principali" spiega Sandro Gerli, professore associato di ginecologia e ostetricia all'Università di Perugia, tra gli autori di alcuni studi su questa molecola. "La forma più diffusa nell'organismo e negli alimenti è il mioinositolo, mentre l'altra forma caratteristica - presente però in quantità molto inferiori - è il d-chiroinositolo, che viene prodotto proprio a partire dal mioinositolo".
Gli alimenti che ne sono più ricchi sono gli agrumi, i legumi, i cereali integrali e il fegato. In commercio, inoltre, esistono diversi integratori di inositolo (mioinositolo o d-chiroinositolo), spesso in associazione con acido folico e vitamine del gruppo B.
Inositolo e sindrome dell'ovaio policistico
Ormai numerosi studi hanno mostrato vari effetti positivi dell'assunzione di inositolo in chi soffre di sindrome dell'ovaio policistico, un disturbo ormonale che interessa il 5-10% delle donne in età riproduttiva.
Ormai numerosi studi hanno mostrato vari effetti positivi dell'assunzione di inositolo in chi soffre di sindrome dell'ovaio policistico, un disturbo ormonale che interessa il 5-10% delle donne in età riproduttiva.
"La sindrome è caratterizzata da livelli più elevati del normale di insulina, l'ormone che regola il metabolismo del glucosio, a loro volta associati a livelli più elevati del normale di androgeni (ormoni maschili) e può comportare infertilità o riduzione della fertilità perché di fatto l'ovulazione si interrompe o diventa molto difficoltosa" spiega Gerli.
L'inositolo agisce su tutti questi aspetti: "Gli studi dicono che riduce gli androgeni, migliora l'attività dell'insulina, per cui ne viene prodotta meno, migliora alcuni aspetti metabolici, in particolare i livelli di trigliceridi e coleesterolo nel sangue, e regolarizza l'ovulazione, il che automaticamente migliora la fertilità aumentando le probabilità di un concepimento spontaneo".
"In alcuni casi la situazione migliora già con una sana alimentazione e un sano stile di vita, ma in generale questi risultati positivi si riferiscono all'assunzione di integratori di inositolo" sottolinea l'esperto.
Inositolo e fertilità in generale
Più di recente, però, si è cominciata a esplorare l'utilità dell'inositolo per la fertilità anche al di fuori della sindrome dell'ovaio policistico. "Alcuni dati preliminari suggeriscono che possa dare una mano anche in caso di fecondazione assistita" sottolinea Gerli. "Si è visto per esempio che la sua assunzione per almeno un mese prima del trattamento migliora la qualità degli ovociti e degli embrioni prodotti con le tecniche di fecondazione in vitro. Anche se non è ancora chiaro se questo poi si traduca in un aumento del tasso di gravidanze effettive". Detto altrimenti: sicuramente la qualità degli embrioni migliora ma non sappiamo se questo corrisponda a un aumento del numero di gravidanze.
Più di recente, però, si è cominciata a esplorare l'utilità dell'inositolo per la fertilità anche al di fuori della sindrome dell'ovaio policistico. "Alcuni dati preliminari suggeriscono che possa dare una mano anche in caso di fecondazione assistita" sottolinea Gerli. "Si è visto per esempio che la sua assunzione per almeno un mese prima del trattamento migliora la qualità degli ovociti e degli embrioni prodotti con le tecniche di fecondazione in vitro. Anche se non è ancora chiaro se questo poi si traduca in un aumento del tasso di gravidanze effettive". Detto altrimenti: sicuramente la qualità degli embrioni migliora ma non sappiamo se questo corrisponda a un aumento del numero di gravidanze.
"Secondo altri studi - ma per il momento sono ancora molto pochi - l'inositolo potrebbe avere anche qualche risvolto positivo sulla funzionalità ovarica di donne con una riserva ovarica ridotta, per esempio donne sopra i 38-40 anni" aggiunge il ginecologo.
Il fatto che alimenti sani come cereali integrali, legumi, frutta siano ricchi di inositolo è un motivo in più per puntare su una dieta equilibrata, ricca di questi alimenti, come è tipicamente la dieta mediterranea. Anche a tavola, infatti, uomini e donne possono dare una mano alla propria fertilità.
Altri possibili effetti
Non è finita. Il settore di ricerca più all'avanguardia riguarda possibili effetti dell'assunzione periconcezionale di inositolo - da un po' prima del concepimento fino alle prime settimane di gravidanza - sulla salute del feto e della mamma in gravidanza.
Non è finita. Il settore di ricerca più all'avanguardia riguarda possibili effetti dell'assunzione periconcezionale di inositolo - da un po' prima del concepimento fino alle prime settimane di gravidanza - sulla salute del feto e della mamma in gravidanza.
Alcune ricerche - condotte per ora soprattutto su modelli animali - suggeriscono per esempio che questa sostanza possa ridurre il rischio di quei difetti del tubo neurale che non sono prevenuti in modo efficace dall'assunzione di acido folico. Esistono infatti diversi tipi di questi difetti: mentre è ormai ampiamente dimostrata l'efficacia dell'assunzione di acido folico nella prevenzione di alcuni di questi, in particolare anencefalia e spina bifida, per altri questa molecola non sembra altrettanto utile. L'inositolo, però, potrebbe dare una mano.
"E ancora: potrebbe esserci - ma è da confermare bene - un effetto positivo dell'inositolo rispetto alla prevenzione del diabete gestazionale e al mantenimento di un buon equilibrio metabolico durante la gravidanza" afferma Gerli. Che sottolinea anche come non siano stati evidenziati effetti collaterali derivanti dall'assunzione di inositolo anche per lunghi periodi (ovviamente nei limiti delle indicazioni del medico).
Un'ultima osservazione riguarda i possibili effetti sulla fertilità maschile. "Sicuramente servono più conferme, ma sembra che in alcuni casi la somministrazione di inositolo possamigliorare anche la qualità del liquido seminale" conclude Gerli.
Fonti : Articolo scientifico Physiological role and clinical utility of inositols in polycystic ovary syndrome, articolo scientifico Preventive and Therapeutic Role of Dietary Inositol Supplementation in Periconceptional Period and During Pregnancy.
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