Inoltre, in Italia, bisogna necessariamente fare i conti con l’assetto legale in punto di limiti, e dunque con la complessità della legge 40 del 2004. Infatti, la normativa riconosce espressamente all’art.13, comma 1, lettera b), come sia vietata ogni forma di selezione che abbia finalità eugenetica, o altri interventi che, attraverso tecniche di selezione o modificazione che alterino il patrimonio genetico dell’embrione o del gamete: il che significa, in termini atecnici, che non è possibile ricorrere alla fecondazione medicalmente assistita per intervenire artificialmente sull’embrione o sul gamete, per modificarne i tratti genetici. Questione questa su cui si dibatte fortemente, ma che non è in alcun modo superabile. Sintetizziamo per chiarezza:
- Inseminazione artificiale può essere utilizzata in Italia solo per permettere la procreazione a coppie affette da sterilità o infertilità.
- È assolutamente vietato ricorrere a tecniche di procreazione assistita a fini eugenetici, ossia di intervento modificativo o selettivo su embrioni o gameti.
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