La procedura di microiniezione intracitoplasmatica
La procedura necessaria per giungere al successo della ICSI richiede il rispetto di alcuni step consequenziali. Cominciamo col darne una sintetica elencazione, per poi procedere con l’analisi specifica di ogni punto. Gli step fondamentali sono i seguenti:
- Monitoraggio e stimolazione della ovulazione
- FIVET, dunque fecondazione in vitro
- Trasferimento dei pre-embrioni nell’utero della donna
- Crioconservazione dei pre-embioni non impiantati
Procediamo dunque con ordine. È innanzitutto necessario che il medico proceda a stimolazione ovarica della donna, in modo da aumentare sensibilmente la produzione di ovociti; tale fase deve essere necessariamente accompagna da un monitoraggio continuativo del ciclo della donna. Questo, ovviamente, per verificare il raggiungimento di corretti livelli ormonali.
Fatto questo, il dottore procederà al prelievo degli ovociti, che verranno poi preparati alla microiniezione intracitoplasmatica. Una volta che il campione di seme sarà effettivamente pronto, si procederà alla iniezione di un unico spermatozoo entro il citoplasma dell’ovocita, attraverso un micromanipolatore connesso a un microscopio. Tale operazione dovrà essere ripetuta per tutti gli ovociti presi in considerazione, e nel giorno successivo si valuterà quanti ovociti siano stati effettivamente fecondati.
Questi ovociti fecondati verranno trasferiti in utero: due o tre dei pre-embrioni correttamente sviluppati verranno impiantati nell’utero della donna attraverso un sottile catetere. E una volta che anche tale operazioni si sia effettivamente conclusa, si procederà a un monitoraggio continuo per verificare l’attecchimento.
I pre-embrioni che non siano invece stati impiantati verranno crioconservati e riposti in una banca del seme. Tali pre-embrioni potranno infatti poi essere riutilizzati nel caso in cui il primo tentativo non avesse dato buon esito. È evidente che una simile procedura, quella di crioconservazione, diminuisce la possibilità di riuscita della gravidanza, ma al contempo rende più economica la procedura e permette, con una sola stimolazione ovarica e un solo prelievo di ovociti, di tentare più di una sola singola volta l’impianto del pre-embrione e il tentativo di riuscita dell’intera operazione.
Tale opportunità è oggi garantita dall’intervento di una sentenza della Corte Costituzionale, che ha riformato il testo normativo originario della legge numero 40 del 2004. Prestate dunque bene attenzione ai consigli e alle terapie che il vostro medico curante sentirà opportuno consigliarvi, tutelando così la salute vostra e la speranza di riuscita del tentativo di fecondazione assistita.
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