
Premesso ciò, ci limitiamo qui a dare una veloce scorsa generale degli esami che, solitamente, le coppie in attesa di accedere a una fecondazione assistita vanno a richiedere. Essi ovviamente varieranno, oltre che in base all’età del paziente, anche in conseguenza della anamnesi cui il vostro medico curante vi avrà sottoposti, e a seconda della tipologia di tecnica di procreazione medicalmente assistita che avrete scelto di operare.
Gli esami
Alle donne che vogliano sottoporsi a procedure di procreazione medicalmente assistita tocca solitamente sottoporsi a unaanalisi completa del sangue e a una visita ginecologica completa e approfondita, di norma comprensiva di ecografia transvaginale e citologia. Tutto questo permette di venire a conoscenza di quello che è l’effettivo stato di salute della donna. Spesso si procederà anche a una valutazione ormonale basale, ossia in una analisi del sangue della donna diretta allo scopo di verificare la effettiva capacità di questa di produrre ovuli; ovviamente tale esame non sarà necessario laddove, al di fuori dei confini italiani e in momento di turismo procreativo, si sia deciso di procedere mediante donazione di ovuli da parte di un soggetto terzo.
Laddove la donna non sia mai stata precedentemente in cinta, e si volesse procedere a inseminazione artificiale, si rileverà necessaria unaisterosalpingografia, allo scopo di verificare che non vi siano occlusioni nelle tube e dunque non vi sia alcuno ostacolo che si frapponga nel tragitto che dovrà essere percorso dallo spermatozoo verso l’ovulo. Se la donna ha un’età anagrafica superiore ai 45 anni, potrà essere opportuna una mammografia, una glicemia o unelettrocardiogramma, per verificare lo stato di salute della donna, e che esso sia compatibile con una gravidanza.
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