venerdì 5 agosto 2016

Esami da sostenere prima di accedere alla fecondazione assistita

       Innanzitutto, apriamo con un punto tanto fondamentale da non poter essere posposto: questo articolo ha mero scopo informativo. Ciò significa che il reale elenco degli esami che sarà opportuno che la coppia esegua prima di accedere alle procedure di procreazione medicalmente assistita dovrà essere deciso con il proprio medico curante: solo questi, infatti, ha la necessaria competenza e la necessaria conoscenza del caso concreto da poter consigliare efficacemente e scientemente la lista di esami cui entrambi i membri della coppia dovranno sottoporsi.
       Premesso ciò, ci limitiamo qui a dare una veloce scorsa generale degli esami che, solitamente, le coppie in attesa di accedere a una fecondazione assistita vanno a richiedere. Essi ovviamente varieranno, oltre che in base all’età del paziente, anche in conseguenza della anamnesi cui il vostro medico curante vi avrà sottoposti, e a seconda della tipologia di tecnica di procreazione medicalmente assistita che avrete scelto di operare.

Gli esami

       Alle donne che vogliano sottoporsi a procedure di procreazione medicalmente assistita tocca solitamente sottoporsi a unaanalisi completa del sangue e a una visita ginecologica completa e approfondita, di norma comprensiva di ecografia transvaginale e citologia. Tutto questo permette di venire a conoscenza di quello che è l’effettivo stato di salute della donna. Spesso si procederà anche a una valutazione ormonale basale, ossia in una analisi del sangue della donna diretta allo scopo di verificare la effettiva capacità di questa di produrre ovuli; ovviamente tale esame non sarà necessario laddove, al di fuori dei confini italiani e in momento di turismo procreativo, si sia deciso di procedere mediante donazione di ovuli da parte di un soggetto terzo.
       Laddove la donna non sia mai stata precedentemente in cinta, e si volesse procedere a inseminazione artificiale, si rileverà necessaria unaisterosalpingografia, allo scopo di verificare che non vi siano occlusioni nelle tube e dunque non vi sia alcuno ostacolo che si frapponga nel tragitto che dovrà essere percorso dallo spermatozoo verso l’ovulo. Se la donna ha un’età anagrafica superiore ai 45 anni, potrà essere opportuna una mammografia, una glicemia o unelettrocardiogramma, per verificare lo stato di salute della donna, e  che esso sia compatibile con una gravidanza.
esami prima di una fecondazione assistita       Ovviamente, anche il partner maschile della coppia dovrà andare a sottoporsi a esami specifici, specialmente a spermiogramma per valutare la qualità del seme. È importante comunque e soprattutto che, in una ottica di trasparenza e intimità tra medico e coppia, ciascun membro della coppia sia pienamente sincero e aperto nella anamnesi, dunque nel descrivere al medico di eventuali interventi subiti in passato, o di eventuali patologie rilevanti, o ancora di particolari difficoltà avvertite in concreto.

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