Spesso le coppie rimangono sorprese di fronte a una diagnosi di infertilità o sterilità, che giunge su di loro assolutamente inaspettata. Non è raro, infatti, che tale patologia dipenda da situazioni invisibili, o perlomeno su cui esiste una informazione tanto rarefatta da non poter essere riconoscibile, riscontrabile direttamente e autonomamente da parte del singolo. È ovvio che queste patologie richiedono un attento esame medico per poter essere individuate e trattate, ed eventualmente curate, ma esistono comunque alcuni possibili cenni tali da spingerci verso l’autoindividuazione di alcune di queste patologie. Tali indizi possono riscontrarsi sia con riferimento ad alcune patologie che affliggono le donne, sia con riferimento ad altre che colpiscono invece gli uomini.
Ci limitiamo allora in questo articolo a una semplice e schematica carrellata di tali patologie, per mettere in guardia almeno su quelle situazioni che possano essere facilmente individuate dalle persone anche indipendentemente da un apposito controllo medico. Sia chiaro, questo non ha l’intenzione di sviluppare il panico di fronte a sintomi che possono anche non avere alcun riscontro patologico, né vogliono spingere chiunque a recarsi prontamente dal medico solo di fronte alla mera lettura di questo articolo. Forniamo solo uno specchietto, lasciando poi all’approfondita e competente analisi del medico il compito di valutare in concreto ciascuna soluzione.
Sintomi e avvisaglie: quali?
Nella donna, una prima avvisaglia intorno a una possibile (e, ripetiamo, solo eventuale!) futura situazione di sterilità può essere desunta dal tipo di mestruazioni. Mestruazioni molto dolorose possono infatti essere sintomi di endometriosi, una patologia che colpisce la riserva ovarica delle donne rendendo in futuro più complessa la possibilità di accedere a una gravidanza. Mestruazioni molto dolorose e molto abbondanti possono anche essere sintomo di tumori benigni della parete dell’utero, capaci potenzialmente di ostacolare il concepimento.
Cicli mestruali irregolari, specie nel caso in cui fossero molto lunghi, possono essere sintomi della sindrome dell’ovaio policistico, altra alterazione ormonale capace di influire negativamente sulle possibilità di una procreazione naturale. Al contempo, anche la assenza di mestruazione è in grado di impedire la gravidanza, a causa di alterazioni ormonali, peso eccessivamente basso o disfunzioni tiroidee.
Al contempo, l’avanzare dell’età nella donna può a sua volta essere indice di una diminuzione nel numero degli ovuli. E non solo dal punto di vista della loro quantità, ma anche dal punto di vista della loro qualità, influenzando dunque in maniera negativamente determinante la possibilità che questi vengano ad essere positivamente fecondati.
Non bisogna dimenticare il ruolo dell’uomo, e della qualità del suo seme. Tra le malattie più comuni che possono incidere sul grado di fertilità dell’uomo, una malattia che colpisce statisticamente un uomo su quattro, c’è il varicocele, che si riconosce per la presenza di vene dilatate sulla sacca testicolare: si dice, per darne una impressione efficace anche se atecnica, della sensazione di toccare “un sacchettino di vermi”. Situazione questa che può essere corretta chirurgicamente.
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