venerdì 3 giugno 2016

Perdite in gravidanza: quali e quando sono pericolose


Alcune cose fondamentali da sapere sul sanguinamento sono:
  • In caso di perdite di sangue si dovrebbe sempre portare un salvaslip in modo da poter controllare quanto e che tipo di sanguinamento si è verificato.
  • Non si dovrebbe mai indossare un assorbente interno od introdurre qualsiasi altra cosa nella zona vaginale, e non bisogna avere rapporti sessuali se si è verificato un sanguinamento.
  • Se si sta sperimentando anche uno qualsiasi degli altri sintomi menzionati qui di seguito in collegamento con una possibile complicazione, è preferibile contattare tempestivamente un medico.

Prima metà della gravidanza

Aborto spontaneo

Il sanguinamento può essere segno di un aborto spontaneo, ma non significa necessariamente che questo imminente. Gli studi indicano che il 20-30% delle donne sperimenta un certo grado di perdite di sangue nei primi mesi di gravidanza, circa la metà delle donne gravide che sanguinano non hanno aborti. Circa il 15-20% di tutte le gravidanze si conclude con un aborto spontaneo, la maggioranza si verifica durante le prime 12 settimane, molto più spesso di quanto si creda senza che la donna si sia accorta della gravidanza..
Tra i principali segni di aborto spontaneo ricordiamo:
  • Sanguinamento vaginale,
  • Crampi nella parte bassa dello stomaco (più forti dei crampi mestruali),
  • Espulsione del tessuto embrionale dalla cavità uterina.
La maggior parte degli aborti non può essere evitata, essi rappresentano spesso un modo attraverso cui il corpo affronta una gravidanza con dei gravi problemi o in cui qualche processo fisiologico non va a buon fine. Un aborto spontaneo non significa che non si può avere una gravidanza futura sana, o che voi stessi non siate sani, ma è spesso solo un meccanismo di protezione.

Gravidanze ectopiche

Le gravidanze extrauterine sono quelle in cui l’embrione si annida al di fuori dell’utero, nella maggior parte dei casi nelle tube di Falloppio. Le gravidanze extrauterine sono meno comuni degli aborti spontanei, e si verificano in un caso su 60.
Segni di gravidanze extrauterine:
  • crampi nella parte bassa dello stomaco (di solito più forti dei crampi mestruali),
  • forte dolore nella zona addominale,
  • bassi livelli di hCG,
  • perdite di sangue.
Le donne sono esposte ad un rischio più elevato se hanno avuto:
  • Un’infezione alle tube,
  • una precedente gravidanza ectopica,
  • precedente chirurgia pelvica.

Gravidanza molare

La gravidanza molare rappresenta una causa rara di sanguinamento precoce. Questa gravidanza  comporta la crescita di tessuto anomalo, invece che di un embrione. Ci si riferisce ad esso anche come malattia gestazionale trofoblastica (GTD).
Segni di gravidanza molare sono:
  • Perdite di sangue,
  • analisi del sangue che rivelano insolitamente elevati livelli di hCG,
  • assenza del battito fetale,
  • ecografia che rileva degli agglomerati a forma di grappoli d’uva nell’utero.

Cause non pericolose

Poiché il sanguinamento che si verifica nella prima metà della gravidanza è così comune (20-30% dei casi), molti si chiedono quali ne siano le cause, oltre ad alcune delle complicazioni già menzionate. Il sanguinamento può verificarsi in gravidanza a causa dei seguenti fattori, oltre alle complicazioni di cui sopra:
  • Le perdite si possono verificare nei 6-12 giorni dopo il possibile concepimento. Ogni donna avrà una diversa esperienza di sanguinamento: alcune avranno delle macchie per poche ore, mentre altre possono averle anche per un paio di giorni.
  • Alcuni tipi di infezione nella cavità pelvica o del tratto urinario possono causare sanguinamento.
  • Dopo il rapporto sessuale alcune donne possono sanguinare perché il collo dell’utero è molto tenero e sensibile. Si devono sospendere i rapporti fino al controllo medico. Ciò serve a prevenire qualsiasi ulteriore irritazione, avere dei normali rapporti sessuali non è causa di un aborto spontaneo.

Seconda metà di gravidanza

Cause comuni di perdite possono essere la cervice infiammata o delle escrescenze sulla cervice. Le emorragie tardive possono costituire una minaccia per la salute della donna o del feto, è quindi necessario contattare il medico tempestivamente in caso di sanguinamento nel secondo o terzo trimestre di gravidanza.

Distacco della placenta

Il sanguinamento vaginale può essere causato dal distacco della placenta dalla parete uterina, prima o durante il travaglio. Solo l’1% delle donne incinte ha questo problema e si verifica di solito durante le ultime 12 settimane di gravidanza.
Segni di distacco di placenta:
  • Perdite di sangue,
  • mal di stomaco.
Le donne che sono esposte a maggior rischio di questa patologia sono quelle che:
  • Hanno già avuto figli.
  • Hanno giù raggiunto 35 anni di età.
  • Hanno già avuto in passato un distacco della placenta.
  • Hanno l’anemia falciforme.
  • Soffrono di alta pressione sanguigna.
  • Hanno subito un trauma o delle lesioni allo stomaco.
  • Fanno uso di cocaina.

Placenta previa

La placenta previa verifica quando questa si trova inserita, in tutto o in parte, in corrispondenza del segmento inferiore dell’utero. Si tratta d una condizione grave che richiede delle cure immediate. Si verifica in 1 gravidanza su 200. Il sanguinamento di solito avviene senza dolore.
Le donne che sono a più alto rischio per questa patologia sono quelle che:
  • Hanno già avuto figli.
  • Hanno subito in passato un parto cesareo.
  • Hanno subito altri interventi chirurgici sull’utero.
  • Portano avanti una gravidanza gemellare o trigemellare.

Parto prematuro

Le perdite possono essere anche un segno dell’avvicinarsi del momento del parto, possono comparire fino a poche settimane prima del termine sotto forma di muco, normalmente costituito da una piccola quantità di muco e di sangue. Se si verifica in anticipo si potrebbe avere un parto prematuro ed è quindi importante consultare immediatamente il proprio medico.
I seguenti sintomi, se si veirificano prima della 37° settimana di gravidanza, sono segni di parto prematuro:
  • perdite vaginali (muco o sangue),
  • pressione pelvica o sulla parte inferiore dell’addome,
  • mal di schiena,
  • crampi allo stomaco, con o senza diarrea,
  • contrazioni regolari o compressione dell’utero.

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