venerdì 3 giugno 2016

La Sindrome di Asherman e la fertilità

        Le cause più frequenti della comparsa di questa Sindrome provengono da aggressioni alla cavità e dalla loro anormale cicatrizzazione. Aborti, raschiamenti ed operazioni all'utero per rimuovere miomi, polipi o infezioni sono le situazioni più frequenti che causano l'origine della Sindrome di Asherman.
        I sintomi che la caratterizzano passano da una riduzione della quantità del flusso mestruale fino alla loro assenza, soffrire ripetuti aborti o problemi di fertilità.
        Per diagnosticare correttamente ciò che sta succedendo nella cavità endometriale, occorre sottomettersi ad uno studio specifico durante il quale occorre ricavare dalla paziente le maggiori informazioni possibili che possono esser la causa di questi problemi all'utero. Inoltre verranno realizzate prove con immagini come un' Ecografia Transvaginale, un' Isteroscopia Diagnostica e una Isterosalpingografia.
        Con l'ecografia transvaginale è possibile visualizzare l'utero attravero la vagina grazie agli ultrasuoni. È l' ecografia che realizza abitualmente il ginecologo. Nei casi sospetti di Sindrome di Asherman è imprescindible valutare l' endometrio durante diverse fasi del ciclo, visto che nelle zone dove sono presenti aderenze l'edometrio non crescerà correttamente. L' ecografia 3D ci darà un' informazione importante e scarterá possibili patologie associate.
        Sarà però l'isteroscopia diagnostica che ci permetterà di osservare con maggior chiarezza le aderenze e quanto danneggiano la cavità endometriale, visualizzare l'ingresso delle tube e stabilire le reali possibilità del trattamento, indicando una previsione specifica per ogni caso. Si tratta di una tecnica molto semplice che non richiede anestesia generale e per la quale non è neccessario ricovero.

        L'isterosalpingografia è meno informativa dell' isteroscopia diagnostica, per questo non è imprescindibile realizzarla.
        Una volta diagnosticata una Sindrome di Asherman occorre concretare il caso clínico della paziente, prima di indicarle un trattamento. Ovvero, occorre sapere se la paziente sta cercando una gravidanza avendo difficoltà o meno.
        Tradizionalmente attraverso un' isteroscopia, è possibile sezionare le aderenze cercando che non si riformino collocando dispositivi intrauterini.
        Negli ultimi tempi è stata valorizzata la vascolarizzazione uterina e il crescimento endometriale, per la quale promuovere una buona irrigazione subendometriale, migliorerà la rigenerazione e le pareti della cavità.
        Recentemente è stato pubblicato uno schema terapeutico che combina diversi fattori chiave per il successo del trattamento della Sindome di Asherman.
  •          Valutazione dello spessore endometriale prima dell'intervento.
  •          Isteroscopia chirurgica e resezione delle aderenze.
  •          Controllo laparoscopico della Adesiolisi.
  •          Prevenzione delle aderenze e cicatrizzazione con un palloncino intrauterino e insezione della spirale.
  •          Promuovere la proliferazione endometriale con una terapia ormonale e vasodilatatori.
  •          Controlli ecografici evolutivi.

        Predirre il successo nei trattamenti è troppo variabile e dipende dalla gravità iniziale che colpisce la cavità endometriale, per questo occorre valutare ogni caso come unico per stabilire le possibilità che abbiamo per raggiungere il nostro obbiettivo.

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