giovedì 9 novembre 2017

Valutata l’efficacia delle terapie da medicina complementare nell’infertilità

Картинки по запросу valutata l'efficacia delle terapie da medicina complementare nell'infertilità      Con il termine di medicina complementare si intende l’impiego di cure che non rientrano fra quelle della medicina convenzionale, ma che vengono associate a queste ultime e non le sostituiscono, come avviene con la medicina alternativa. Gli autori della ricerca hanno valutato se le cure della medicina complementare influenzavano i risultati dei cicli di Procreazione Medicalmente Assistita in termini di esiti embriologici e clinici.

     Si è trattato di uno studio osservazionale, che ha preso in considerazione donne di età compresa fra 18 e 44 anni, che sono state sottoposte al loro primo, secondo o terzo ciclo di fecondazione in vitro usando i loro stessi ovociti. La casistica è stata raccolta, fra il 1° febbraio 2013 e il 31 luglio 2015, in una grande clinica dedicata alla PMA. Informazioni e dati, riguardo alle variabili relative alle procedure embriologiche, sono stati estratti dalle cartelle delle persone arruolate, che hanno anche compilato un questionario nel quale è stato registrato l’impiego di qualsiasi trattamento da medicina complementare assunto durante i cicli di riproduzione assistita.

     Per valutare l’efficacia di tali terapie è stato impiegato un approccio denominato in inglese: Propensity Score, traducibile in italiano con punteggio della tendenza. Questo metodo viene applicato comunemente nell’analisi degli studi osservazionali perché, in qualche modo, compensa la mancanza della randomizzazione e della somministrazione in cieco delle cure. In questa ricerca il Propensity Score è stato usato per verificare se nelle donne che avevano assunto le terapie complementari si ottenevano risultati dei cicli di PMA migliori di quelli ottenuti con i soli approcci tradizionali. Sono state arruolate 400 donne delle quali 134, il 33.5%, hanno riferito di avere assunto terapie da medicina complementare.
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     Senza applicare il Propensity Score non si sono rilevate differenze negli esiti embriologici e clinici fra utilizzatori e non utilizzatori di terapie della medicina complementare, salvo, per i primi, uno spessore dell’endometrio ridotto, rispetto ai secondi. Applicando il Propensity Score si è osservato che, nelle donne che avevano assunto i trattamenti di medicina complementare, erano ridotti in maniera statisticamente significativa, rispetto a chi non li aveva assunti: lo spessore dell’endometrio (p=0.046) e la percentuale (p=0.046) e il numero (p=0.040) di embrioni di altissima qualità.

     Gli autori hanno concluso che l’impiego di terapie da medicina complementare, associate a cicli di Procreazione Medicalmente Assistita, hanno peggiorato i risultati, sia da un punto di vista clinico, che da quello embriologico. Inoltre, hanno contribuito allo sviluppo di esiti avversi.

Tommaso Sacco

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