L’infertilità al contrario non sottende una condizione assoluta di sterilità, il concepimento desiderato è possibile con una probabilità che può variare in relazione alle caratteristiche della coppia (età, parità, frequenza dei rapporti), tenendo presente che una coppia sana in età fertile con rapporti sessuali regolari ha solo 1 probabilità su 4 di concepire in qualsiasi mese dell’anno. L’infertilità è un fenomeno che interessa circa il 20% delle coppie in Italia ed è attualmente in crescita.
Mentre per la coppia sterile il ricorso ai Centri di Medicina della Riproduzione rappresenta l’unica via per ottenere una gravidanza, per la coppia infertile esiste un periodo finestra di 12-18 mesi, cioè un tempo che precede la diagnosi di infertilità, in cui è possibile proporre una serie di consigli su comportamenti e stili di vita che favoriscano il concepimento e che riducano i rischi associati a esiti avversi alla riproduzione. In questo periodo, cioè prima che la coppia si rivolga allo specialista della riproduzione non riuscendo a ottenere il concepimento desiderato, qualunque sanitario, dal medico di famiglia, al pediatra, al farmacista, al ginecologo, utilizzando le proprie conoscenze, può proporre alla coppia raccomandazioni per aumentare le probabilità di gravidanza. In particolare nell’ambito di un progetto di maternità responsabile (“Pensiamoci prima”, Ministero della Salute – luglio 2016) il Ministero della salute raccomanda la supplementazione con acido folico 400 mcg die per la donna già nel periodo preconcezionale e l’esecuzione di esami di routine per entrambi i futuri genitori (emogruppo, elettroforesi delle emoglobine, sierologia per entrambi i partner e complesso TORCH, eventuale vaccinazione per la rosolia, e Pap test annuale per la donna). Con l’obiettivo di ottimizzare la fertilità è importante che la coppia sia a conoscenza che la fertilità è massima nei primi 3-6 mesi di rapporti non protetti (l’80% concepisce) poi tende a declinare col tempo. Esiste una finestra ovulatoria di 3 giorni pre- e post-picco ovulatorio in cui la capacità di concepimento è massima e raggiunge l’apice il giorno che precede l’ovulazione mentre declina il giorno della presunta ovulazione
Studi dimostrano che l’efficienza riproduttiva aumenta con l’aumentare della frequenza dei rapporti, pertanto sono consigliati 2/3 rapporti a settimana per ottimizzare le probabilità di successo. Gli stessi studi non raccomandano l’uso dei test di ovulazione in quanto spesso sottostimano la finestra fertile con un rischio di falsi positivi di circa il 7% e tendono ad aumentare lo stress. Sembra che la valutazione oggettiva dei cambiamenti di consistenza del muco cervicale durante il periodo fertile sia più predittivo rispetto al monitoraggio della temperatura basale.
Per quanto riguarda l’attività sessuale è importante informare la coppia della assoluta inattendibilità di alcuni miti e credenze popolari. Non esistono evidenze su specifiche posizioni coitali o postcoitali che facilitino il concepimento, il liquido seminale viene ritrovato all’interno del canale cervicale pochi secondi dopo l’eiaculazione, indipendentemente dal tipo di posizione. Benché poi l’orgasmo femminile sembri promuovere il trasporto degli spermatozoi lungo le vie genitali femminili, non esiste una correlazione tra orgasmo e fertilità. Non esiste neppure evidenza tra specifiche posizioni coitali e sesso del futuro bambino.
Per quanto riguarda lo stile di vita, gli studi raccomandano una dieta sana, varia e ricca di frutta e verdura, ma ci sono poche evidenze sul fatto che alcuni stili alimentari come la dieta vegetariana, le diete povere di grassi animali, supplementazione di antiossidanti e vitamine migliorino la fertilità. Il fumo di sigaretta ha invece un documentato effetto negativo anche sulla capacità di concepimento oltre che sulla salute in senso generale. Un’importante metanalisi ha messo in evidenza come la menopausa tenda ad anticipare da 1 a 4 anni nelle pazienti fumatrici rispetto alle non fumatrici, aumentando inoltre il rischio di aborto precoce sia nelle gravidanze naturali sia in quelle da PMA. Nell’uomo l’impatto del fumo sulla fertilità sembra essere minore, anche se esiste un effetto negativo della sigaretta sulla densità del seme e sulla mobilità degli spermatozoi [8]. Per quanto riguarda l’alcol, ovviamente sconsigliato in gravidanza per gli effetti nocivi sul feto, gli effetti sulla fertilità non sono ancora ben chiari. Sebbene alcuni studi ne abbiano dimostrato l’effetto nocivo, altri invece suggeriscono come un consumo moderato di alcol, in particolare di vino rosso (1 bicchiere al giorno), possa al contrario migliorare le capacità riproduttive proprio per le sue potenzialità.
Anche l’uso moderato di caffè (1/2 al giorno) non sembra avere un effetto negativo sulla fertilità. Gli effetti delle droghe leggere sono difficili da valutare in quanto il loro uso è illegale. Un vecchio studio danese dimostra come la prevalenza di infertilità fosse maggiore nelle donne che riferivano uso di marijuana rispetto ai controlli. Un parametro da cui non si può prescindere quando si parla di ottimizzare la fertilità è indubbiamente l’età, in particolare modo della donna. L’età femminile è l’elemento più importante che influenza l’esito riproduttivo, anche facendo ricorso alla PMA, perché con il tempo la potenzialità riproduttiva femminile si riduce mentre aumenta il rischio di aborto spontaneo. La riduzione della riserva ovarica nella partner femminile inizia intorno ai 35 anni con un progressivo e considerevole calo fino al completo esaurimento della funzionalità ovarica dopo i 45 anni. Con il tempo diminuisce il numero di ovociti disponibili e la loro qualità peggiora, ovvero le uova perdono quegli aspetti biologici che le rendono competenti a una gravidanza evolutiva. Quindi le linee guida raccomandano nella paziente over 35 anni di consultare uno specialista dopo 6 mesi finestra di ricerca infruttuosa e comunque prima possibile nella paziente over 40. Rivolgersi in tempo a personale sanitario competente significa ottimizzare le probabilità di riuscita sia di gravidanza spontanea sia da tecniche di PMA.
Mentre per la coppia sterile il ricorso ai Centri di Medicina della Riproduzione rappresenta l’unica via per ottenere una gravidanza, per la coppia infertile esiste un periodo finestra di 12-18 mesi, cioè un tempo che precede la diagnosi di infertilità, in cui è possibile proporre una serie di consigli su comportamenti e stili di vita che favoriscano il concepimento e che riducano i rischi associati a esiti avversi alla riproduzione. In questo periodo, cioè prima che la coppia si rivolga allo specialista della riproduzione non riuscendo a ottenere il concepimento desiderato, qualunque sanitario, dal medico di famiglia, al pediatra, al farmacista, al ginecologo, utilizzando le proprie conoscenze, può proporre alla coppia raccomandazioni per aumentare le probabilità di gravidanza. In particolare nell’ambito di un progetto di maternità responsabile (“Pensiamoci prima”, Ministero della Salute – luglio 2016) il Ministero della salute raccomanda la supplementazione con acido folico 400 mcg die per la donna già nel periodo preconcezionale e l’esecuzione di esami di routine per entrambi i futuri genitori (emogruppo, elettroforesi delle emoglobine, sierologia per entrambi i partner e complesso TORCH, eventuale vaccinazione per la rosolia, e Pap test annuale per la donna). Con l’obiettivo di ottimizzare la fertilità è importante che la coppia sia a conoscenza che la fertilità è massima nei primi 3-6 mesi di rapporti non protetti (l’80% concepisce) poi tende a declinare col tempo. Esiste una finestra ovulatoria di 3 giorni pre- e post-picco ovulatorio in cui la capacità di concepimento è massima e raggiunge l’apice il giorno che precede l’ovulazione mentre declina il giorno della presunta ovulazione
Studi dimostrano che l’efficienza riproduttiva aumenta con l’aumentare della frequenza dei rapporti, pertanto sono consigliati 2/3 rapporti a settimana per ottimizzare le probabilità di successo. Gli stessi studi non raccomandano l’uso dei test di ovulazione in quanto spesso sottostimano la finestra fertile con un rischio di falsi positivi di circa il 7% e tendono ad aumentare lo stress. Sembra che la valutazione oggettiva dei cambiamenti di consistenza del muco cervicale durante il periodo fertile sia più predittivo rispetto al monitoraggio della temperatura basale.
Per quanto riguarda l’attività sessuale è importante informare la coppia della assoluta inattendibilità di alcuni miti e credenze popolari. Non esistono evidenze su specifiche posizioni coitali o postcoitali che facilitino il concepimento, il liquido seminale viene ritrovato all’interno del canale cervicale pochi secondi dopo l’eiaculazione, indipendentemente dal tipo di posizione. Benché poi l’orgasmo femminile sembri promuovere il trasporto degli spermatozoi lungo le vie genitali femminili, non esiste una correlazione tra orgasmo e fertilità. Non esiste neppure evidenza tra specifiche posizioni coitali e sesso del futuro bambino.
Per quanto riguarda lo stile di vita, gli studi raccomandano una dieta sana, varia e ricca di frutta e verdura, ma ci sono poche evidenze sul fatto che alcuni stili alimentari come la dieta vegetariana, le diete povere di grassi animali, supplementazione di antiossidanti e vitamine migliorino la fertilità. Il fumo di sigaretta ha invece un documentato effetto negativo anche sulla capacità di concepimento oltre che sulla salute in senso generale. Un’importante metanalisi ha messo in evidenza come la menopausa tenda ad anticipare da 1 a 4 anni nelle pazienti fumatrici rispetto alle non fumatrici, aumentando inoltre il rischio di aborto precoce sia nelle gravidanze naturali sia in quelle da PMA. Nell’uomo l’impatto del fumo sulla fertilità sembra essere minore, anche se esiste un effetto negativo della sigaretta sulla densità del seme e sulla mobilità degli spermatozoi [8]. Per quanto riguarda l’alcol, ovviamente sconsigliato in gravidanza per gli effetti nocivi sul feto, gli effetti sulla fertilità non sono ancora ben chiari. Sebbene alcuni studi ne abbiano dimostrato l’effetto nocivo, altri invece suggeriscono come un consumo moderato di alcol, in particolare di vino rosso (1 bicchiere al giorno), possa al contrario migliorare le capacità riproduttive proprio per le sue potenzialità.
Anche l’uso moderato di caffè (1/2 al giorno) non sembra avere un effetto negativo sulla fertilità. Gli effetti delle droghe leggere sono difficili da valutare in quanto il loro uso è illegale. Un vecchio studio danese dimostra come la prevalenza di infertilità fosse maggiore nelle donne che riferivano uso di marijuana rispetto ai controlli. Un parametro da cui non si può prescindere quando si parla di ottimizzare la fertilità è indubbiamente l’età, in particolare modo della donna. L’età femminile è l’elemento più importante che influenza l’esito riproduttivo, anche facendo ricorso alla PMA, perché con il tempo la potenzialità riproduttiva femminile si riduce mentre aumenta il rischio di aborto spontaneo. La riduzione della riserva ovarica nella partner femminile inizia intorno ai 35 anni con un progressivo e considerevole calo fino al completo esaurimento della funzionalità ovarica dopo i 45 anni. Con il tempo diminuisce il numero di ovociti disponibili e la loro qualità peggiora, ovvero le uova perdono quegli aspetti biologici che le rendono competenti a una gravidanza evolutiva. Quindi le linee guida raccomandano nella paziente over 35 anni di consultare uno specialista dopo 6 mesi finestra di ricerca infruttuosa e comunque prima possibile nella paziente over 40. Rivolgersi in tempo a personale sanitario competente significa ottimizzare le probabilità di riuscita sia di gravidanza spontanea sia da tecniche di PMA.
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