Solo 2 ragazzi su 10 si recano da un andrologo per fare una visita di controllo sulla loro salute riproduttiva; in questo modo però si perde tempo prezioso per diagnosticare e curare malattie che, se affrontate in tempo, non avrebbero conseguenze sulla funzionalità dei organi sessuali.
I maschi si mostrano molto meno previdenti e aggiornati rispetto alle loro coetanee femmine, che invece si recano dal ginecologo fin dall'inizio della pubertà in modo più o meno regolare. Le conseguenze però ci sono e iniziano a mostrarsi attorno ai vent'anni: infezioni ricorrenti, alterazioni strutturali e altri problemi che possono portare tra l'altro al calo della fertilità.
Sarebbe buona norma dunque che anche i ragazzi, magari consigliati dai genitori, prendano l'abitudine di fare un controllo dall'andrologo, un check up medico semplice e veloce, che potrebbe aiutare a preservare la perfetta salute anche "laggiù".
I problemi più frequenti
Il dato che induce una maggiore riflessione è che il 79% dei ragazzi coinvolti in una ricerca non si è mai sottoposto ad una visita andrologica; nel 41,8% dei giovani visitati è stata riscontrata un'alterazione più o meno seria a carica dello scroto o dei testicoli: tutti problemi che, se diagnosticati per tempo, entro i 14 o i 15 anni, possono essere risolti con un semplice intervento chirurgico. Tra i disturbi più riscontrati ci sono:
L'inquinamento
Una ricerca ha analizzato lo sperma di giovani tra i 18 e i 20 anni, 1.000 residenti in aree urbane e 1.000 in zone rurali: è risultato che chi vive lontano dal traffico e dall'industria è più fertile. Per questo motivo si pensa che anche l'inquinamento atmosferico provochi una netta diminuzione di spermatozoi nel liquido seminale, diminuendo anche la potenziale fertilità.
Il decalogo anti-sterilità
I medici sottolineano che, oltre alla visita specialistica in età adolescenziale, è altrettanto importante modificare gli stili di vita che incidono anche sulla qualità degli spermatozoi. Secondo il decalogo della Siams, approvata dal Ministero della Salute, ci sono 10 regole da seguire:
Di Bianca Fracas © Riproduzione Riservata
I maschi si mostrano molto meno previdenti e aggiornati rispetto alle loro coetanee femmine, che invece si recano dal ginecologo fin dall'inizio della pubertà in modo più o meno regolare. Le conseguenze però ci sono e iniziano a mostrarsi attorno ai vent'anni: infezioni ricorrenti, alterazioni strutturali e altri problemi che possono portare tra l'altro al calo della fertilità.
Sarebbe buona norma dunque che anche i ragazzi, magari consigliati dai genitori, prendano l'abitudine di fare un controllo dall'andrologo, un check up medico semplice e veloce, che potrebbe aiutare a preservare la perfetta salute anche "laggiù".
I problemi più frequenti
Il dato che induce una maggiore riflessione è che il 79% dei ragazzi coinvolti in una ricerca non si è mai sottoposto ad una visita andrologica; nel 41,8% dei giovani visitati è stata riscontrata un'alterazione più o meno seria a carica dello scroto o dei testicoli: tutti problemi che, se diagnosticati per tempo, entro i 14 o i 15 anni, possono essere risolti con un semplice intervento chirurgico. Tra i disturbi più riscontrati ci sono:
- il varicocele, soprattutto a carico del testicolo destro: si tratta della dilatazione delle vene che percorrono i testicoli e la conseguenza è un aumento della temperatura del testicolo stesso. Questo può interferire con la produzione degli spermatozoi, causando infertilità avanti con gli anni.
- il criptorchidismo, ovvero la mancata discesa del testicolo dalla sede inguinale allo scroto; è un'alterazione riscontrata con una certa frequenza, e anche questa anomalia interferisce con la maturazione del testicolo stesso che è la ghiandola produttrice di spermatozoi.
- l'ipospadia, cioè l'anomalo sbocco dell'uretra
- la fimosi, eccessiva chiusura del glande.
L'inquinamento
Una ricerca ha analizzato lo sperma di giovani tra i 18 e i 20 anni, 1.000 residenti in aree urbane e 1.000 in zone rurali: è risultato che chi vive lontano dal traffico e dall'industria è più fertile. Per questo motivo si pensa che anche l'inquinamento atmosferico provochi una netta diminuzione di spermatozoi nel liquido seminale, diminuendo anche la potenziale fertilità.
Il decalogo anti-sterilità
I medici sottolineano che, oltre alla visita specialistica in età adolescenziale, è altrettanto importante modificare gli stili di vita che incidono anche sulla qualità degli spermatozoi. Secondo il decalogo della Siams, approvata dal Ministero della Salute, ci sono 10 regole da seguire:
- non abusare di alcol: è dimostrato che il consumo di alcol interferisce con la corretta produzione di spermatozoi.
- evitare il fumo e le droghe; le sostanze che derivano dalla combustione del tabacco e le molecole tossiche che entrano in circolo con l'assunzione di stupefacenti interferiscono con l'attività dei testicoli che producono spermatozoi meno vitali.
- seguire una sana alimentazione: i chili di troppo, che nell'uomo spesso si posizionano nella zona addominale, provocano una pressione a livello dell'inguine che fa dilatare le vene dello scroto, predisponendo al varicocele.
- effettuare regolarmente attività fisica, che abbassa il valore dei grassi nel sangue, il colesterolo e trigliceridi.
- osservare una corretta igiene intima: lavarsi almeno una volta al giorno scoprendo accuratamente la punta del pene, aiuta a prevenire fimosi e aderenze, responsabili di infezioni.
- avere una sana vita sessuale: le malattie sessualmente trasmesse sono in aumento tra i giovani per l'abitudine ad una vita sessuale promiscua e disordinata, e che a volte sono alla base dell'infertilità.
- non indossare indumenti eccessivamente stretti che esercitano una frizione sui testicoli, surriscaldando la zona; la temperatura elevata nella zona genitale può comportare un calo nella produzione degli spermatozoi.
- non tenere il cellulare nella tasca dei pantaloni che emette onde elettromagnetiche che possono interferire con la produzione e la motilità degli spermatozoi.
- eseguire ogni tanto l'autopalpazione dei testicoli per valutare la regolarità e la presenza di formazioni anomale.
- sottoporsi regolarmente a controlli dall'andrologo.
Di Bianca Fracas © Riproduzione Riservata
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