In questi pazienti, tuttavia, la somministrazione del vaccino, inducendo la produzione di anticorpi, facilita l’eliminazione del virus e ripristina la fertilità. Lo dimostra uno studio condotto da Carlo Foresta, direttore dell’Unità di Andrologia e Medicina della riproduzione dell’Azienda Ospedaliera di Padova, e dal dottor Andrea Garolla.
Lo studio sarà presentato al XXXII Convegno di Medicina della Riproduzione, che si svolge dal 23 al 25 febbraio ad Abano (PD).
I ricercatori hanno dunque dimostrato che la presenza di HPV nel liquido seminale ostacola la fertilità naturale. Questi risultati emergono dalla valutazione di 115 coppie senza cause apparenti di infertilità, il cui partner risultava positivo all’HPV nel liquido seminale. Tra queste, 54 coppie hanno cercato una fertilità naturale per 12 mesi senza eseguire alcun trattamento. Questo gruppo ha ottenuto una gravidanza nel 14,8% dei casi, ma nel 37.5% degli stessi la gravidanza esitava in aborto. Nelle rimanenti 61 coppie, il partner era sottoposto a vaccinazione per HPV per sei mesi, prima della ricerca della gravidanza. In questo gruppo, le coppie hanno ottenuto una gravidanza entro l’anno nel 37,7%, con una percentuale di aborto del 4,3%. In altre parole, tra tutte le gravidanze ottenute, nel gruppo sottoposto a vaccino è stata documentata una percentuale di nati pari al 95,6%, mentre nell’altro gruppo la percentuale si è attestata al 62.5%. Questi risultati, rilevano i ricercatori, “dimostrano che l’induzione della difesa immunitaria contro l’HPV, indotta dal vaccino, rappresenta un trattamento utile per una più rapida eliminazione dell’infezione e per il ripristino della fertilità senza conseguenze abortive”.
Lo studio suggerisce inoltre che in tutti i casi in cui l’infertilità di coppia non può essere attribuita ad una causa ben definita e nelle coppie in cui si manifesta una poliabortività, dovrebbe essere eseguita la ricerca dell’HPV nel liquido seminale.
Fontehttp://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/lei_lui/vita_di_coppia/2017/02/22/medicina-papilloma-virus-in-uomo-causa-infertilita-e-aborti_837053b5-7557-4efb-bcf4-f53e64564736.html
Lo studio sarà presentato al XXXII Convegno di Medicina della Riproduzione, che si svolge dal 23 al 25 febbraio ad Abano (PD).
I ricercatori hanno dunque dimostrato che la presenza di HPV nel liquido seminale ostacola la fertilità naturale. Questi risultati emergono dalla valutazione di 115 coppie senza cause apparenti di infertilità, il cui partner risultava positivo all’HPV nel liquido seminale. Tra queste, 54 coppie hanno cercato una fertilità naturale per 12 mesi senza eseguire alcun trattamento. Questo gruppo ha ottenuto una gravidanza nel 14,8% dei casi, ma nel 37.5% degli stessi la gravidanza esitava in aborto. Nelle rimanenti 61 coppie, il partner era sottoposto a vaccinazione per HPV per sei mesi, prima della ricerca della gravidanza. In questo gruppo, le coppie hanno ottenuto una gravidanza entro l’anno nel 37,7%, con una percentuale di aborto del 4,3%. In altre parole, tra tutte le gravidanze ottenute, nel gruppo sottoposto a vaccino è stata documentata una percentuale di nati pari al 95,6%, mentre nell’altro gruppo la percentuale si è attestata al 62.5%. Questi risultati, rilevano i ricercatori, “dimostrano che l’induzione della difesa immunitaria contro l’HPV, indotta dal vaccino, rappresenta un trattamento utile per una più rapida eliminazione dell’infezione e per il ripristino della fertilità senza conseguenze abortive”.
Lo studio suggerisce inoltre che in tutti i casi in cui l’infertilità di coppia non può essere attribuita ad una causa ben definita e nelle coppie in cui si manifesta una poliabortività, dovrebbe essere eseguita la ricerca dell’HPV nel liquido seminale.
Fontehttp://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/lei_lui/vita_di_coppia/2017/02/22/medicina-papilloma-virus-in-uomo-causa-infertilita-e-aborti_837053b5-7557-4efb-bcf4-f53e64564736.html
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