La ricerca sottolinea che il 46% delle pazienti è stata visitata da due medici prima di ottenere una diagnosi. Al 30%, invece, il disturbo è stato diagnosticato dopo aver consultato tre o più figure mediche. Il primo medico interpellato, in genere, è il medico di famiglia, anche se il ginecologo resta lo specialista di riferimento per il trattamento di questa malattia. Viene, infatti, consultato da 7 donne su 10. Ma le donne ci mettono un po’ di tempo prima di rivolgersi al medico: tra la comparsa dei sintomi e il primo consulto in media trascorrono sette mesi.
“Il dolore pelvico impatta fortemente sin dall’inizio su molteplici dimensioni della vita quotidiana delle donne, come umore (48%) e intimità di coppia (48%) – spiega Francesca Merzagora, Presidente di Onda -. Il dolore viene paragonato da chi ne soffre per lo più alla puntura di tanti spilli (17%), a una coltellata (12%), a un martello che picchia (10%) o un fuoco che brucia dentro (10%). È considerato quindi come qualcosa di pervadente, che genera nervosismo, che intacca la felicità della donna, la fa sentire a disagio, stanca e depressa. Nonostante questo la donna spesso tarda ad andare dal medico. Trascorrono infatti 7 mesi tra la comparsa dei sintomi e il primo consulto”.
L’indagine rivela che per il 40% delle intervistate internet rappresenta la prima fonte di informazione. Inoltre, 9 pazienti su 10 esprimono il desiderio di approfondire la conoscenza della malattia. “Risulta fondamentale però rivolgersi a strutture specializzate – puntualizza la dottoressa Merzagora -, gestite da équipe multidisciplinari, composte da diverse e specifiche figure professionali tra loro complementari, in grado di cogliere, attraverso un approccio globale, tutti gli aspetti che la complessità di questa patologia tende a generare, indagando tutte le possibili cause e per individuare le misure terapeutiche più indicate”.
“Il dolore pelvico impatta fortemente sin dall’inizio su molteplici dimensioni della vita quotidiana delle donne, come umore (48%) e intimità di coppia (48%) – spiega Francesca Merzagora, Presidente di Onda -. Il dolore viene paragonato da chi ne soffre per lo più alla puntura di tanti spilli (17%), a una coltellata (12%), a un martello che picchia (10%) o un fuoco che brucia dentro (10%). È considerato quindi come qualcosa di pervadente, che genera nervosismo, che intacca la felicità della donna, la fa sentire a disagio, stanca e depressa. Nonostante questo la donna spesso tarda ad andare dal medico. Trascorrono infatti 7 mesi tra la comparsa dei sintomi e il primo consulto”.
L’indagine rivela che per il 40% delle intervistate internet rappresenta la prima fonte di informazione. Inoltre, 9 pazienti su 10 esprimono il desiderio di approfondire la conoscenza della malattia. “Risulta fondamentale però rivolgersi a strutture specializzate – puntualizza la dottoressa Merzagora -, gestite da équipe multidisciplinari, composte da diverse e specifiche figure professionali tra loro complementari, in grado di cogliere, attraverso un approccio globale, tutti gli aspetti che la complessità di questa patologia tende a generare, indagando tutte le possibili cause e per individuare le misure terapeutiche più indicate”.
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