La stipsi
La stitichezza in età pediatrica ha riferimenti davvero precisi. Nello specifico, si può parlare di stitichezza quando le emissioni di feci sono meno frequenti di tre volte alla settimana oppure, semplicemente, richiedono forte sforzo e dolore (fonte SIP, Società Italiana di Pediatria). Nella grande maggioranza dei casi, la stipsi è funzionale cioè è provocata da una funzione evacuativa che risulta, in qualche modo, alterata.
Ovviamente, più il lattante trattiene le feci più quest'ultime diventano difficili da espellere ma, soprattutto, dolorose. Dunque, è importante capire perché la stipsi si presenta e intervenire in modo efficace, ma senza eccessive ansie.
Il latte
Statisticamente, il neonato che si nutre con latte materno è meno stitico rispetto al neonato che, invece, è nutrito con latte formulato. Allo stesso modo, anche il passaggio dal latte materno al latte artificiale o alle pappe solide (primi passi verso lo svezzamento) può portare non raramente al verificarsi di una condizione di stipsi.
La prima cosa da fare, quando si evidenzia una stitichezza del neonato è rivolgersi al pediatra. Meglio se al curante, che ha ben presente la "storia" del bambino nonché il tipo di alimentazione e le peculiarità della stessa. Sarà il pediatra che potrà, eventualmente, ritenere necessaria una sostituzione del tipo di latte formulato oppure che potrà fornire consigli personalizzati a seconda della situazione.
La dieta della mamma e...del bebé
Se un neonato è allattato esclusivamente al seno, è difficile che possa soffrire di stipsi. Ma non impossibile: può bastare, infatti, un episodio di feci "dure" e difficili da espellere per creare fastidio e dolore nel piccolo.
In presenza di nutrizione al seno, è importante che la mamma faccia attenzione alla propria dieta. Nonostante quest'ultima non sia totalmente determinante nella funzionalità intestinale del lattante. Gli alimenti consigliati alla mamma, quindi, sono i cibi ricchi di fibre. Con preferenza per i vegetali (frutta e verdura di stagione) e i cereali integrali (accompagnati sempre dal consumo di molta acqua).
Se il piccolo si nutre con latte formulato, il pediatra può optare per una formulazione più ricca di fibre, specifica per il bebé che tende a soffrire di stipsi. In alcuni casi, viene consigliata la somministrazione di un cucchiaino di frutta alla fine del pasto (soprattutto, pera o prugna).
In caso di emergenza
Se la condizione di stipsi permane e il lattante mostra segni di sofferenza, si può ricorrere a quelli che vengono comunque considerati rimedi di emergenza. Per esempio, l'utilizzo di un sondino rettale oppure i microclismi formulati in modo specifico per il lattante.
La soluzione migliore resta, però, concordare una "linea d'azione" con il pediatra: dall'alimentazione all'adozione di alcune abitudini quotidiane che possano aiutare il piccolo ad avere un'evacuazione meno difficoltosa e più dolce.
Fonte http://www.donnamoderna.com/mamme/salute-bambini/stitichezza-neonato-cosa-fare
La stitichezza in età pediatrica ha riferimenti davvero precisi. Nello specifico, si può parlare di stitichezza quando le emissioni di feci sono meno frequenti di tre volte alla settimana oppure, semplicemente, richiedono forte sforzo e dolore (fonte SIP, Società Italiana di Pediatria). Nella grande maggioranza dei casi, la stipsi è funzionale cioè è provocata da una funzione evacuativa che risulta, in qualche modo, alterata.
Ovviamente, più il lattante trattiene le feci più quest'ultime diventano difficili da espellere ma, soprattutto, dolorose. Dunque, è importante capire perché la stipsi si presenta e intervenire in modo efficace, ma senza eccessive ansie.
Il latte
Statisticamente, il neonato che si nutre con latte materno è meno stitico rispetto al neonato che, invece, è nutrito con latte formulato. Allo stesso modo, anche il passaggio dal latte materno al latte artificiale o alle pappe solide (primi passi verso lo svezzamento) può portare non raramente al verificarsi di una condizione di stipsi.
La prima cosa da fare, quando si evidenzia una stitichezza del neonato è rivolgersi al pediatra. Meglio se al curante, che ha ben presente la "storia" del bambino nonché il tipo di alimentazione e le peculiarità della stessa. Sarà il pediatra che potrà, eventualmente, ritenere necessaria una sostituzione del tipo di latte formulato oppure che potrà fornire consigli personalizzati a seconda della situazione.
La dieta della mamma e...del bebé
Se un neonato è allattato esclusivamente al seno, è difficile che possa soffrire di stipsi. Ma non impossibile: può bastare, infatti, un episodio di feci "dure" e difficili da espellere per creare fastidio e dolore nel piccolo.
In presenza di nutrizione al seno, è importante che la mamma faccia attenzione alla propria dieta. Nonostante quest'ultima non sia totalmente determinante nella funzionalità intestinale del lattante. Gli alimenti consigliati alla mamma, quindi, sono i cibi ricchi di fibre. Con preferenza per i vegetali (frutta e verdura di stagione) e i cereali integrali (accompagnati sempre dal consumo di molta acqua).
Se il piccolo si nutre con latte formulato, il pediatra può optare per una formulazione più ricca di fibre, specifica per il bebé che tende a soffrire di stipsi. In alcuni casi, viene consigliata la somministrazione di un cucchiaino di frutta alla fine del pasto (soprattutto, pera o prugna).
In caso di emergenza
Se la condizione di stipsi permane e il lattante mostra segni di sofferenza, si può ricorrere a quelli che vengono comunque considerati rimedi di emergenza. Per esempio, l'utilizzo di un sondino rettale oppure i microclismi formulati in modo specifico per il lattante.
La soluzione migliore resta, però, concordare una "linea d'azione" con il pediatra: dall'alimentazione all'adozione di alcune abitudini quotidiane che possano aiutare il piccolo ad avere un'evacuazione meno difficoltosa e più dolce.
Fonte http://www.donnamoderna.com/mamme/salute-bambini/stitichezza-neonato-cosa-fare
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