Quando nasce un bambino nascono anche una mamma e un papà, e… nascono anche quattro nonni! Se i genitori sperimentano lo spostamento del loro ruolo familiare (da figlio e figlia a padre e madre), i nonni sperimentano emozioni di tipo diverso e complementare. Da un lato devono accettare di modificare la loro visione dei propri figli, e percepirli forse per la prima volta come loro pari. Dall’altro, la nascita del nipotino può suscitare in loro sentimenti contrastanti, facendo loro rivivere tutte le emozioni e i ricordi di quando sono a loro volta diventati genitori, ma anche facendoli entrare in una diversa stagione della genitorialità, nella quale non sono più protagonisti diretti, ma piuttosto spettatori dell’esperienza e delle azioni dei loro figli, ormai cresciuti e divenuti a loro volta mamma e papà.
Quando c’è affinità di vedute, o comunque una buona comunicazione, comprensione, livello di consapevolezza fra le generazioni, i nonni (genitori e suoceri) possono essere per i neo-genitori una grande fonte di sostegno, e a loro volta ricevere dai figli un’esperienza di arricchimento emotivo. Ma non sempre va tutto liscio, o almeno, in molti casi fra genitori e nonni si attraversa una fase più o meno lunga di adattamento, con conflitti, timori e insicurezze che richiedono tempo per essere elaborati e superati.
In particolare c’è bisogno a volte di maturazione e crescita nel rapporto fra suocera e nuora, quando quest’ultima diviene madre. A differenza del rapporto con la propria madre, la nuora qui si confronta con idee e stili genitoriali che non le sono familiari, ma che sono quelli che ha sperimentato, come bambino, il proprio partner. Ci può essere meno confidenza e quindi più imbarazzo ad esprimere sentimenti e timori, a stabilire limiti o a chiedere aiuto. Inoltre, mentre il rapporto fra una mamma e sua madre è diretto, quello con la suocera passa anche attraverso la relazione con il proprio partner.
A volte esistono divergenze di vedute fra nuora e suocera, riguardo al modo di accudire il bambino. L’interessamento e i consigli della nonna paterna possono essere vissuti come un’invasione di campo o una critica; e dal punto di vista della nonna, le scelte diverse della nuora possono essere percepite come una critica del proprio stile materno, e la nonna si può sentire esclusa o messa da parte.
E’ importante che in questa fase di adattamento si eviti di scivolare in una situazione di conflitto nel quale ciascuna parte cerca di dimostrare chi ha ragione e chi ha torto, chi ha diritto o meno di decidere riguardo al bambino. Questi conflitti rischiano di lasciare tutti insoddisfatti, e di mettere il papà del bambino in una situazione imbarazzante, in cui le due donne della sua vita (la mamma e la moglie) gli chiedono di schierarsi con l’una contro l’altra.
Spesso tutto ciò di cui hanno bisogno entrambi i contendenti è di essere ascoltati nei loro bisogni e sentimenti. La nonna ha bisogno di condividere ciò che ha imparato nella sua passata esperienza di madre, poter parlare dei suoi sforzi e delle sue convinzioni ricevendo non necessariamente accordo su tutto, ma comprensione e accettazione; ha bisogno di sentirsi dire che ha fatto del suo meglio come madre e che il suo punto di vista viene rispettato, anche quando la nuora sceglie di seguire uno stile di accudimento diverso dal suo; ha bisogno di essere rassicurata che la sua esperienza non sia inutile, e che il suo sostegno e apprezzamento sia comunque necessario. La neo-mamma ha bisogno di accettazione e sostegno nei suoi primi passi come genitore, un affiancamento discreto, che suggerisca più che dare consigli. Ha bisogno di sentire la fiducia della nonna paterna, fiducia che anche se i suoi primi passi sono esitanti, saprà imparare anche lei l’arte materna. Ha bisogno di spazio intorno a sé, cioè accettazione del proprio modo di fare la mamma, anche se è un po’ diverso da quello di sua suocera, e che questa sappia sostenere senza sostituirsi, pronta a dare aiuto senza giudicare.
In effetti, un reciproco ascolto e rispetto, senza giudizi, è ciò di cui i genitori, vecchi e nuovi, hanno bisogno, e se questa reciproca e amorevole comprensione viene messa in atto, la famiglia allargata potrà esprimere tutto l’enorme potenziale di sostegno e saggezza di cui ciascun individuo è ricco.
Fonte https://www.pampers.it/psicologo-per-bambini/quando-arriva-un-bimbo-cosa-succede-fra-neo-genitori-e-nonni
Quando c’è affinità di vedute, o comunque una buona comunicazione, comprensione, livello di consapevolezza fra le generazioni, i nonni (genitori e suoceri) possono essere per i neo-genitori una grande fonte di sostegno, e a loro volta ricevere dai figli un’esperienza di arricchimento emotivo. Ma non sempre va tutto liscio, o almeno, in molti casi fra genitori e nonni si attraversa una fase più o meno lunga di adattamento, con conflitti, timori e insicurezze che richiedono tempo per essere elaborati e superati.
In particolare c’è bisogno a volte di maturazione e crescita nel rapporto fra suocera e nuora, quando quest’ultima diviene madre. A differenza del rapporto con la propria madre, la nuora qui si confronta con idee e stili genitoriali che non le sono familiari, ma che sono quelli che ha sperimentato, come bambino, il proprio partner. Ci può essere meno confidenza e quindi più imbarazzo ad esprimere sentimenti e timori, a stabilire limiti o a chiedere aiuto. Inoltre, mentre il rapporto fra una mamma e sua madre è diretto, quello con la suocera passa anche attraverso la relazione con il proprio partner.
A volte esistono divergenze di vedute fra nuora e suocera, riguardo al modo di accudire il bambino. L’interessamento e i consigli della nonna paterna possono essere vissuti come un’invasione di campo o una critica; e dal punto di vista della nonna, le scelte diverse della nuora possono essere percepite come una critica del proprio stile materno, e la nonna si può sentire esclusa o messa da parte.
E’ importante che in questa fase di adattamento si eviti di scivolare in una situazione di conflitto nel quale ciascuna parte cerca di dimostrare chi ha ragione e chi ha torto, chi ha diritto o meno di decidere riguardo al bambino. Questi conflitti rischiano di lasciare tutti insoddisfatti, e di mettere il papà del bambino in una situazione imbarazzante, in cui le due donne della sua vita (la mamma e la moglie) gli chiedono di schierarsi con l’una contro l’altra.
Spesso tutto ciò di cui hanno bisogno entrambi i contendenti è di essere ascoltati nei loro bisogni e sentimenti. La nonna ha bisogno di condividere ciò che ha imparato nella sua passata esperienza di madre, poter parlare dei suoi sforzi e delle sue convinzioni ricevendo non necessariamente accordo su tutto, ma comprensione e accettazione; ha bisogno di sentirsi dire che ha fatto del suo meglio come madre e che il suo punto di vista viene rispettato, anche quando la nuora sceglie di seguire uno stile di accudimento diverso dal suo; ha bisogno di essere rassicurata che la sua esperienza non sia inutile, e che il suo sostegno e apprezzamento sia comunque necessario. La neo-mamma ha bisogno di accettazione e sostegno nei suoi primi passi come genitore, un affiancamento discreto, che suggerisca più che dare consigli. Ha bisogno di sentire la fiducia della nonna paterna, fiducia che anche se i suoi primi passi sono esitanti, saprà imparare anche lei l’arte materna. Ha bisogno di spazio intorno a sé, cioè accettazione del proprio modo di fare la mamma, anche se è un po’ diverso da quello di sua suocera, e che questa sappia sostenere senza sostituirsi, pronta a dare aiuto senza giudicare.
In effetti, un reciproco ascolto e rispetto, senza giudizi, è ciò di cui i genitori, vecchi e nuovi, hanno bisogno, e se questa reciproca e amorevole comprensione viene messa in atto, la famiglia allargata potrà esprimere tutto l’enorme potenziale di sostegno e saggezza di cui ciascun individuo è ricco.
Fonte https://www.pampers.it/psicologo-per-bambini/quando-arriva-un-bimbo-cosa-succede-fra-neo-genitori-e-nonni
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