La gravidanza, il parto e il diventare genitori sono eventi che avviano un processo di trasformazione che coinvolge la persona, la coppia e la famiglia a più livelli. La gravidanza è una trasformazione non solo fisica, che culmina con la nascita del bambino che permetterà alla donna, ora madre, di prendere ancora più coscienza di questo ruolo. Diverse sono le fasi di questo passaggio e un punto cruciale è rappresentato dall’allattamento.
Per attivare, sostenere e accompagnare la capacità delle donne di nutrire i propri bambini attraverso l’allattamento, è necessario tener conto della complessità, e al tempo stesso nella normalità, delle dinamiche psico-affettive che caratterizzano il “divenire madre”, nonché dell’attuale contesto socio-culturale che, soprattutto nelle grandi città, determina condizioni di solitudine e isolamento per le neomadri.
La nascita diventa quindi un momento cruciale in quanto il bambino immaginato dalla madre incontra il bambino reale. Il momento in cui il bebè viene deposto sul ventre o sul petto della madre subito dopo il parto segna questa tappa fondamentale. Una volta rassicurata su questo punto, la madre può finalmente dedicarsi all'incontro con questo nuovo membro della famiglia. Il ruolo delle persone che si trovano attorno alla madre, che siano i membri della famiglia, il personale ospedaliero, l’ostetrica di fiducia, risulta fondamentale.
Se la madre è sostenuta nello sviluppare un senso di adeguatezza e fiducia nelle sue competenze, può vivere con soddisfazione questa esperienza. Una buona riuscita dell’allattamento è cruciale, in quanto un’esperienza negativa, segnata da un eccesso di paure per l’inadeguatezza della propria capacità di nutrire il bambino, comporta l’accentuarsi di tutte le paure.
Ostetrica e allattamento
Restando nello specifico dell’ostetrica, sarebbe bene che quest’ultima instaurasse con la donna un’alleanza terapeutica caratterizzata dall’essere più attiva, meno distaccata emotivamente, più libera di “agire” nel senso di fare visite a casa, dare consigli, toccare la donna e così via, e più concentrata sulle risorse, sulle capacità e sugli elementi positivi. Ciò permetterebbe all’ostetrica di sostenere, contenere e valorizzare la madre, in modo che le funzioni materne vengano liberate o scoperte e facilitate.
Linee guida allattamento materno
Vediamo ora alcuni punti delle linee guida per favorire l'allattamento materno, per garantire che sia percepito come "una cosa normale" e sia sostenuto adeguatamente anche nelle strutture ospedaliere.
Ambiente favorevole
Per attivare, sostenere e accompagnare la capacità delle donne di nutrire i propri bambini attraverso l’allattamento, è necessario tener conto della complessità, e al tempo stesso nella normalità, delle dinamiche psico-affettive che caratterizzano il “divenire madre”, nonché dell’attuale contesto socio-culturale che, soprattutto nelle grandi città, determina condizioni di solitudine e isolamento per le neomadri.
La nascita diventa quindi un momento cruciale in quanto il bambino immaginato dalla madre incontra il bambino reale. Il momento in cui il bebè viene deposto sul ventre o sul petto della madre subito dopo il parto segna questa tappa fondamentale. Una volta rassicurata su questo punto, la madre può finalmente dedicarsi all'incontro con questo nuovo membro della famiglia. Il ruolo delle persone che si trovano attorno alla madre, che siano i membri della famiglia, il personale ospedaliero, l’ostetrica di fiducia, risulta fondamentale.
Se la madre è sostenuta nello sviluppare un senso di adeguatezza e fiducia nelle sue competenze, può vivere con soddisfazione questa esperienza. Una buona riuscita dell’allattamento è cruciale, in quanto un’esperienza negativa, segnata da un eccesso di paure per l’inadeguatezza della propria capacità di nutrire il bambino, comporta l’accentuarsi di tutte le paure.
Ostetrica e allattamento
Restando nello specifico dell’ostetrica, sarebbe bene che quest’ultima instaurasse con la donna un’alleanza terapeutica caratterizzata dall’essere più attiva, meno distaccata emotivamente, più libera di “agire” nel senso di fare visite a casa, dare consigli, toccare la donna e così via, e più concentrata sulle risorse, sulle capacità e sugli elementi positivi. Ciò permetterebbe all’ostetrica di sostenere, contenere e valorizzare la madre, in modo che le funzioni materne vengano liberate o scoperte e facilitate.
Linee guida allattamento materno
Vediamo ora alcuni punti delle linee guida per favorire l'allattamento materno, per garantire che sia percepito come "una cosa normale" e sia sostenuto adeguatamente anche nelle strutture ospedaliere.
Ambiente favorevole
- Il sostegno all’allattamento deve essere disponibile ovunque, indipendentemente dalla sede dell’assistenza.
- Tutti coloro che prestano assistenza (ospedali e consultori) dovrebbero avere una linea di indirizzo scritta sull’allattamento, che sia comunicata a tutto il personale e ai genitori. Ogni struttura sanitaria dovrebbe designare un responsabile dell’implementazione delle linee di indirizzo.
- Tutti gli operatori del settore materno-infantile (che lavorino in ospedale o nell’assistenza primaria) dovrebbero implementare un programma strutturato di promozione dell’allattamento al seno e valutato dall’esterno, adottando l’iniziativa Ospedale amico del bambino come standard .
- È prioritario che gli operatori sanitari dedichino un tempo sufficiente ad offrire sostegno alla madre e al bambino durante l’avvio e il proseguimentodell’allattamento al seno.
- Quando l’assistenza postnatale è fornita in un ospedale, si dovrebbe creare un ambiente favorevole all’allattamento al seno. Ciò prevede l’organizzazione di: rooming-in nelle 24 ore e, quando possibile, contatto continuo pelle a pelle; ambiente che favorisca la privacy; adeguato riposo per le donne senza interruzioni causate dalla routine ospedaliera; possibilità di mangiare e bere a richiesta.
- Il latte in formula non dovrebbe essere dato ai bambini allattati al seno se non in caso di indicazione terapeutica.
- Non dovrebbero essere distribuiti pacchi commerciali, per esempio quelli che vengono dati alle donne quando sono dimesse dall’ospedale, contenenti latte in formula o pubblicità per il latte in formula.
- Le madri che lasciano l’ospedale subito dopo il parto dovrebbero essere rassicurate che questo non inciderà sulla durata dell’allattamento.
- I materiali informativi scritti sull’allattamento come unico intervento educativo, senza contatto personale, non sono raccomandati.
Come iniziare con successo l’allattamento al seno
- Nelle prime 24 ore dopo il parto le donne dovrebbero ricevere informazioni sui benefici dell’allattamento al seno, sui benefici del colostro e sui tempi della prima poppata. Il sostegno dovrebbe essere culturalmente adeguato.
- L’inizio dell’allattamento al seno dovrebbe essere incoraggiato il più presto possibile dopo la nascita, idealmente entro un’ora.
- La separazione della donna e del suo bambino entro la prima ora del parto per le procedure post natali di routine, per esempio il peso, la misurazione e il bagno, dovrebbero essere evitate, a meno che non siano richieste dalla madre o siano necessarie per l’assistenza immediata al bambino.
- Le donne dovrebbero essere incoraggiate a stare in contatto pelle a pelle con il proprio bambino, il più presto possibile dopo il parto.
- Non è raccomandato chiedere alle donne di scegliere il metodo di alimentazione del bambino prima del termine del primo contatto pelle a pelle.
- Fin dalla prima poppata, si dovrebbe offrire un sostegno competente sull’allattamento (da un operatore sanitario, da mamma a mamma) per consentire alle donne di trovare una posizione confortevole e per assicurarsi che il bambino si attacchi adeguatamente al seno, in modo da dare avvio ad un’alimentazione efficace e prevenire il dolore ai capezzoli e le ragadi.
- Un sostegno aggiuntivo nel posizionare e attaccare il bambino dovrebbe essere offerto alle donne che hanno avuto: un narcotico o un anestetico generale, perché inizialmente potrebbe ritardare l’attacco da parte del bambino; un taglio cesareo (in particolare la madre va aiutata nel muovere e posizionare il bambino per proteggere la ferita addominale); un ritardo nel primo contatto con il loro bambino.
Come continuare con successo l’allattamento
- Le donne andrebbero incoraggiate ad allattare senza restrizioni di frequenza e di durata delle poppate.
- Le donne dovrebbero essere informate sul fatto che i bambini generalmente smettono di poppare quando sono soddisfatti, il che può avvenire anche dopo aver poppato solo da un seno. Se dopo aver poppato da un seno il bambino non appare soddisfatto, andrebbe offerto anche l’altro seno.
- Le donne dovrebbero essere rassicurate che il lieve fastidio all’inizio dell’allattamento nei primi giorni è comune, ma deve risolversi nei giorni successivi.
- Le donne dovrebbero essere informate che se il loro bambino non si attacca adeguatamente può essere incoraggiato, ad esempio stimolando delicatamente con il capezzolo le labbra per far sì che apra la bocca.
- Le donne dovrebbero essere informate sugli indicatori di adeguatezza di attacco, posizione e suzione e sulla valutazione dell’adeguatezza della poppata.
- Le donne dovrebbero essere informate sull’esistenza di gruppi locali di sostegno all’allattamento
- L’allattamento complementare con liquidi diversi da latte materno non è raccomandato.
E come dico sempre: mamme, mettetevi in ascolto, fidatevi, credete in voi stesse, perchè questa relazione d'amore è normale, naturale e nessuno può portarvela via!
Fonte http://www.pianetamamma.it/il-bambino/allattamento-il-bambino/linee-guida-inizio-allattamento-materno.html
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