martedì 7 novembre 2017

Consigli per una gravidanza in salute

      Cosa bisogna mangiare in gravidanza? Quali sono gli amici preziosi che aiutano a stare meglio e quelli che, invece, possono compromettere la salute della futura mamma e del bambino? Quali sono gli sport consigliati e quelli da evitare? Che esami sostenere durante i nove mesi e a cosa servono?
     Le mille domande che attanagliano una donna incinta e una coppia in attesa trovano risposta nell'utile infografica, di facilissima consultazione, realizzata dalla Fondazione Università Niccolò Cusano che si rivolge a chi è in cerca di un figlio, alle future mamme e ai futuri papà, con l'intento di fornire loro informazioni chiare e precise su cosa fare e non fare per rimanere incinta prima e affrontare al meglio i nove mesi di gravidanza poi, per il benessere sia del bambino che della futura mamma.

     Si parte con informazioni relative all’alimentazione - considerata il punto di partenza per una buona salute - che deve essere varia, sana e ricca, facendo attenzione all’assunzione di alcuni alimenti veicolo di germi causa di infezioni e tossinfezioni alimentari.
     Importantissimi, poi, i consigli relativi alla quantità di acqua da bere e agli integratori da assumere, in partcolare l'acido folico sin dal momento in cui si pianifica la gravidanza per ridurre fino al 70% i rischi di difetti del tubo neurale e di altre malformazioni genetiche.
     Secondo la Fondazione Università Niccolò Cusano, per mantenere il giusto peso, le future mamme possono aiutarsi con l’attività fisica ed insieme al futuro papà dovrebbero dare la giusta importanza agli esami di screening prenatale per rilevare eventuali anomalie cromosomiche e alcune malattie genetiche e decidere per tempo quali eseguire.

     L’infografica mostra un approfondimento sugli esami di diagnosi prenatale da eseguire per rilevare eventuali anomalie cromosomiche, tra cui figurano il test del DNA fetale e il BI-Test. Ad oggi la sindrome del QT Lungo, patologia cardiaca su base genetica non è tra quelle diagnosticabili in fase prenatale. Questa sindrome è tra le possibili cause del fenomeno delle morti in culla, dette anche SIDS, ovvero sindrome della morte improvvisa del bambino, che riguarda bambini entro il primo anno di età e conta in Italia circa 300 casi all’anno. La Fondazione Università Niccolò Cusano sta finanziando la ricerca del QT lungo affinché in un prossimo futuro lo screening prenatale di questa sindrome sia possibile e permetta di salvare vite umane.

Fonte http://www.bambinopoli.it/gravidanza/consigli-per-una-gravidanza-in-salute/2866/

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